Coop San Luca, nuovo licenziamento e il sindacato chiede un incontro urgente

25 agosto 2015 | 07:40
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Coop San Luca, nuovo licenziamento e il sindacato chiede un incontro urgente

Coop San Luca, situazione di stallo ma i sindacati tornano ad alzare la voce. Filcams e Uiltucs con Umberto Marchi e Giovanni Sgrò tornano ad aprire la questione dopo l’ennesima lettera di licenziamento a un lavoratore.
“Costeranno caro alla società queste prese di posizione – affermano Umberto Marchi della Filcams Cgil e Giovanni Sgrò della Uiltucs –  Non stiamo certo a guardare senza fare niente, abbiamo già messo in atto una serie di questioni che da qui a breve vedranno i frutti, ma quello che ci fa male è la totale mancanza di rispetto non nei confronti nostri, ma di lavoratori che per decenni hanno lavorato in questa cooperativa e che senza rendersene conto si trovano sulla strada solo per aver richiesto i loro diritti. Continuiamo a sostenere l’inaccettabilità di questo comportamento societario e sicuramente andremo avanti a chiarire anche alcune questioni che stonano per una società che si reputa seria, come verbali poco chiari. Non possiamo certo restare inermi di fronte a prese di posizione assolutamente inappropriate”.

“Abbiamo ad oggi il mese di maggio, giugno, luglio e la quattordicesima non pagata – spiegano i sindacalisti – e i dirigenti si fanno pure desiderare invece di fare incontri alla ricerca di soluzioni. Il personale che non percepisce lo stipendio è allo stremo delle forze e chiede aiuto a noi poiché la società neppure risponde. E questa è la società seria che tutta la popolazione di Lucca conosceva? Sono andati bene fino a che lavoravano al Campo di Marte, poi quando è stato necessario mettersi alla ricerca di strategie è stato il baratro Aprire un bar sulla via Romana nei pressi del nuovo ospedale San Luca, senza grande parcheggio e su una strada di passaggio dove in pochi riescono a fermarsi, è sicuramente stato un flop che contribuisce all’andamento negativo della società, cos’ come la decisione di mettere l’orario di chiusura alle 18”.
Umberto Marchi e Giovanni Sgrò, concludono con l’auspicio che la società si faccia viva e cerchi davvero un contatto per la soluzione dei problemi “prima che si arrivi – dicono – di fronte a un giudice”.