Fedele lascia il comando provinciale dei carabineri

5 settembre 2015 | 11:37
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Fedele lascia il comando provinciale dei carabineri
Fedele lascia il comando provinciale dei carabineri
Fedele lascia il comando provinciale dei carabineri

Dopo quattro anni il colonnello Stefano Fedele lascia il comando provinciale dell’Arma dei carabinieri, chiamato a ricoprire l’incarico, allo stato maggiore di Firenze, di capo dell’ufficio logistica della Toscana. Già lunedì (7 settembre), al suo posto, arriva dalla sezione anti eversione dei Ros di Roma il colonnello Marco Rosi, a cui Fedele passa il testimone alla guida dei carabinieri della provincia. “Ho voluto io questo nuovo incarico – afferma il comandante Fedele -, un ruolo che mi metterà alla prova e che mi piacerà sperimentare”.

Per il colonnello è un ritorno a Firenze, dove vive parte della sua famiglia e dove ha già lavorato. Arrivato a Lucca dal nucleo investigatori del capoluogo di regione, oggi saluta una città di cui si è “innamorato fin dal primo momento” che la vide, quando ancora non gli era stato affidato l’incarico di comandante provinciale.
“Voglio ringraziare – ha sottolineato Fedele nel saluto alla stampa – le autorità cittadine con le quali ho collaborato e con cui mi sono rapportato giornalmente, a volte anche in modo forte. Tutto si è svolto sempre con una collaborazione efficace che, credo, abbia portato risultati importanti”. Ma un pensiero del colonnello va in particolare ai lucchesi. “Ringrazio i cittadini di questa città e della provincia che mi ha accolto con rispetto e affetto. Una popolazione come quella lucchese che ha un grande rispetto delle istituzioni è una comunità sana. Ho cercato di ricompensare tutti del loro affetto con la dedizione al mio lavoro”.
Il saluto ufficiale è stato anche l’occasione per fare un bilancio di questi 4 anni di attività. Al primo posto, il colonnello ha ricordato la lotta alle infiltrazioni mafiose nella Piana di Lucca e in particolare ad Altopascio, con due operazioni che hanno smantellato due gang dedite allo spaccio e all’usura. “E’ stata la priorità che mi sono dato fin dal primo giorno del mio insediamento e, appena ricevuto l’incarico, la questione della lotta alla mafia e alle ramificazioni dei clan in questa provincia è stata argomento di un primo colloquio con l’allora prefetto Giuffrida”.
“In questi quattro anni – ha aggiunto il colonnello – come comandante provinciale ho avuto un osservatorio privilegiato sulla realtà lucchese: in questo periodo il numero dei delitti è fortemente diminuito e allo stesso tempo sono aumentati gli arresti e le denunce. Purtroppo, però, credo che la percezione dell’insicurezza sia molto diffusa tra la gente, abituata ad osservare le negatività, piuttosto che le positività in risposta ad un episodio delittuoso. Abbiamo voluto dare risposte diverse, a cominciare dalle attività di contrasto al crimine, fino al patto di legalità con i cittadini. Il cosiddetto controllo del territorio, il progetto pilota in Italia che abbiamo promosso in collaborazione con la Prefettura, con cui i contatti sono stati praticamente giornalieri, è stato un esperimento di successo che adesso viene esportato in molte altre province e realtà e che perfino il ministero dell’interno ha inserito tra le priorità nelle nuove strategie per garantire la sicurezza”. “E’ stata ugualmente importante la risposta data sul territorio dalle stazioni dei carabinieri – ha proseguito Fedele – e la collaborazione con le altre forze di polizia, con un obiettivo comune: ridurre la delittuosità”.
Fedele già dalla prossima settimana sarà ufficialmente nel suo nuovo ruolo a Firenze. Sulla sua poltrona siederà il colonnello Marco Rosi dopo anni di attività alla polizia giudiziaria e al Ros di Roma.