Consiglio semestrale di aggiornamento su mozioni e ordini del giorno, manca il numero legale: voto rinviato

3 novembre 2015 | 17:35
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Consiglio semestrale di aggiornamento su mozioni e ordini del giorno, manca il numero legale: voto rinviato

Manca il numero legale e non si arriva al voto per il terzo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di oggi (3 novembre), un ordine del giorno proposto dal consigliere del gruppo misto Andrea Pini e dai capigruppo di maggioranza Battistini (Pd) e Cantini (Lucca Civica) per l’istituzione di un consiglio comunale semestrale per discutere delle attività di sindaco e giunta per dar seguito a mozioni e ordini del giorno approvati dal Consiglio. 
Ad esporre le motiviazioni della richiesta è lo stesso Pini: “Spesso i consiglieri – dice – hanno difficoltà a sapere, salvo richiesta di accessi agli atti o partecipazione a riunioni specifiche, dell’esito degli atti approvati nell’assise di Palazzo Santini. E per questo sarebbe utile calendarizzare un appuntamento ad hoc in cui ricevere le risposte di sindaco e assessori. Insomma, ogni sei mesi, servirebbe avere una persona che viene e ci mette la faccia per l’aggiornamento. E non spaventino i numeri, anche se al momento sono 79 le mozioni e gli ordini del giorno approvati dall’inizio della consiliatura, perché gran parte sono accorpabili perché riguardano lo stesso tema mentre altre rappresentano espressioni di indirizzo politico a livello nazionale o sovranazionale o atti già conclusi e con un esito già noto”.

L’ordine del giorno scatena l’ira della consigliera a cinque stelle Laura Giorgi che dice no ai compromessi: “Una volta che il consiglio comunale delibera qualcosa – dice – deve essere fatto e non sollecitato, altrimenti facciamo un grande errore. Almeno si fosse previsto un Consiglio senza gettone di presenza, invece no, così si dà seguito all’attività di una giunta che è irresponsabile e che non tiene in alcun conto il valore dell’assise. Insomma un ordine del giorno vergognoso, peraltro presentato da chi è in Consiglio con il voto di chi ha scelto il Movimento Cinque Stelle di cui avrei gradito avesse conservato i valori”.
Al plauso sostanziale del consigliere Luca Leone di Impegno comune fanno da contraltare i dubbi di Antonio Lenzi dell’Italia dei Valori: “Non so – dice – se è la soluzione adeguata quella del Consiglio semestrale in una realtà assembleare dove quasi mai si vede la presenza dell’intera giunta. La soluzione migliore è forse che sia il presidente del Consiglio a seguire le diverse pratiche e sollecitare la giunta a dare seguito agli atti anche con comunicazioni di consiglio”. “E’ d’altra parte – aggiunge – significativo che l’ordine del giorno sia firmato anche dai due capigruppo di maggioranza. Significa che o è una foglia di fico per mettere una pezza alle mancanze dell’amministrazione oppure che anche i capigruppo si rendono conto che c’è qualcosa che non va nel rapporto fra Consiglio e giunta”.
A Lenzi replica il capogruppo del Pd, Francesco Battistini: “I consiglieri di maggioranza – specifica – non sono il tappetino di sindaco e giunta. E proprio in questo senso l’ordine del giorno non rappresenta alcuna foglia di fico, semmai la volontà ancora più accentuata di fari uscire dall’aula quello che accade in Consiglio”.
Lenzi ribatte sulla necessità di un maggior coinvolgimento delle opposizioni, in larga parte assenti dall’assise, prima di approvare un testo condiviso. Poi esce dall’aula e fa mancare il numero legale che rende necessario il rinvio, almeno del voto, ad un prossimo Consiglio. “Dispiace – chiude Leone prima della “chiama” – che a mancare alla discussione su questo tema sia proprio chi sarebbe più tutelato da una decisione del genere, ovvero l’opposizione”.