Liste d’attesa, tempi più lunghi. “Con riforma sarà peggio”

di Roberto Salotti
Monta di nuovo la protesta della rete dei comitati lucchesi per la sanità. Contro la riforma regionale – che resta l’obiettivo principale nel mirino -, ma contro soprattutto tagli già in atto e che, è questo il timore, saranno ancora più pesanti con l’accorpamento delle Asl e la gestione dei servizi sanitari in area vasta. Non da ultimo i comitati lamentano anche “il blocco delle liste d’attesa per alcuni esami e prestazioni”: un caso esploso in Versilia che secondo la rete dei cittadini per la sanità starebbe riguardando anche l’Asl 2 di Lucca. In realtà si tratta soltanto di un disagio temporaneo, spiega l’Asl: un allungamento dei tempi d’attesa dovuto all’entrata in vigore della legge Ue sui turni di lavoro che sta creando non pochi problemi a livello regionale. In più proprio in questo periodo si stanno definendo le agende con il privato accreditato, programmando le prestazioni per il prossimo anno.
Disagi per le liste d’attesa. I comitati, anche su questo punto, sono in guerra. A denunciarlo, tra gli altri, Gianluca Mascagni dell’associazione Per non morire, al tavolo dei comitati che stamani (30 novembre) hanno lanciato l’ennesimo grido d’allarme: “Stiamo assistendo ormai da tempo – sotttolinea – e non ci stancheremo di dirlo, ad uno smantellamento della sanità pubblica e a continui tagli da cui ormai nessun settore è più esente. Gli effetti di questa politica che noi contestiamo sono già sotto gli occhi di tutti. A Lucca e in Garfagnana si cominciano a bloccare le liste d’attesa, come accaduto in Versilia: è chiaro che questa è la strada per arrivare a chiudere presidi sul territorio, perché saranno effettuati progressivamente sempre meno accessi, a causa della chiusura per le liste: i pazienti che vi rientreranno, certo, saranno accontentati in tempi brevi. Ma tutti gli altri?”. “E’ un problema non di secondo piano – avverte anche Giambattista Ussel del comitato Lucca per una sanità migliore -, perché priva illegittimamente i cittadini di servizi indispensabili. In Versilia, tra l’altro, alcuni pazienti hanno interessato dei loro casi le forze dell’ordine e sono riusciti a vedersi erogata la prestazione per la quale chiamavano il Cup”.
In realtà le liste non sono chiuse. Lo evidenzia l’Asl, che tuttavia ammette che ci sono disagi contingenti al servizio di prenotazione attraverso il Cup di alcune specifiche prestazioni: “Per alcune prestazioni – spiega l’Asl -, si può registrare in questo momento un allungamento dei tempi d’attesa, dovuto all’adozione della legge 161 del 2014, che applica la direttiva Ue sugli orari di lavoro, e in parte anche al fatto che proprio in questo periodo è necessario andare a definire le agende di appuntamenti per il prossimo anno con il privato accreditato, che integra l’offerta aziendale”.
Il referendum. Sono tante le questioni sul piatto, sollevate a livello regionale e locale, dalla rete dei comitati. Ma al primo posto c’è la questione del referendum, un’idea lanciata da Raffaello Papeschi, anima del comitato Lucca per una sanità migliore, recentemente scomparso ma la cui “lezione” è stata ricordata anche stamani da chi ne ha ricevuto l’eredità. “La Regione vuole boicottare in modo vergognoso il referendum per il quale sono state raccolte 56mila firme – spiegano ancora dal comitato -, questo presentando una modifica alla legge 28 del 2015 senza mai citarla nel nuovo testo che a nostro avviso è una vera e propria fotocopia del primo. Il tutto, tra l’altro, senza trasparenza e partecipazione dei cittadini, come invece si vorrebbe far credere”.
“Noi non demordiamo – avverte comunque Mascagni – e lo strumento lo fornisce la stessa legge referendaria toscana che prevede in un suo articolo la possibilità di riformulare il quesito nel caso di modifiche non sostanziali nel contenuto a leggi di riforma. Dovrà tuttavia decidere una apposita commissione e ci auguriamo che non si tenti di fare altro ostruzionismo”. I comitati organizzano, per questi motivi, una grande manifestazione sotto il palazzo del consiglio regionale per il prossimo 15 dicembre. La richiesta è quella di ottenere l’ok della commissione referendaria e procedere con l’iter per convocare la consultazione popolare.
Nuovo ospedale e post acuzie. E dire stop “a ulteriori tagli che deriveranno dall’accorpamento di 12 Asl in tre di area vasta”, dice la rete dei comitati.
Secondo Alessandro Di Vito, di Lucca per una sanità migliore, tra l’altro, “la Regione Toscana è in debito di oltre 44 milioni con la cittadinanza lucchese per la realizzazione del nuovo ospedale San Luca con il project financing. E lo diciamo a chiare lettere ricordando le battaglie che furono di Raffaello Papeschi: il nuovo ospedale manca di 80 posti letto rispetto ai 140 che erano stati programmati. Considerando un costo di 390mila euro per letto, moltiplicandolo per gli 80 mancanti, si ricava la cifra di 31 milioni e 219.512 euro. A cui va aggiunta la beffa dei 13 milioni e 79 mila euro, destinati alla ristrutturazione del Campo di Marte e che ci siamo persi con il nuovo ospedale”.
Il nuovo ospedale. Le altre questioni a cui i comitati chiedono ancora risposte sono le solite che da almeno tre anni animano il dibattito sulla sanità locale. Al primo posto c’è la questione dei 4 posti letto di terapia intensiva e rianimazione in meno rispetto ai trenta programmati. I comitati, poi sostengono che “il modello per intensità di cure è fallimentare così come è organizzato perché disorienta il cittadino – spiega Di Vito -: è spersonalizzante per gli utenti ma anche per gli operatori”. Secondo i comitati poi negli ultimi dieci anni sono “cresciute le difficoltà oggettive ad accedere alla diagnostica nel pubblico e il cittadino è costretto a rivolgesi al privato”, e questo a fronte “di una vera e propria tassa di 10 euro fatta pagare per il ritiro degli esami su dischetto”.
Le cure intermedie. L’altra questione è quella, annosa, delle cure intermedie: “Ci sono ottanta posti letto in meno – ha sottolineato ancora Di Vito – per la fase post ospedaliera, rispetto ai 120 che sono necessario. Attualmente ne sono disponibili soltanto 24 tra Campo di Marte e Marlia”. Secondo i comitati che hanno promosso a Lucca e provincia il referendum sulla sanità, la riforma rischia di aggravare un equilibrio già fragile e di impedire, con la politica di tagli e razionalizzazioni, gli investimenti necessari per la sanità territoriale la cui rete, secondo i cittadini interessati, è ancora tutta da costruire.
Gemma Urbani che aderisce alla rete come Lucca Bene Comune fa notare quanto questi problemi siano sentiti dalla popolazione: “C’è un bisogno estremo di informazione e scambio di informazioni – sottolinea -: raccogliendo le firme per il referendum abbiamo potuto constatare direttamente che la gente vuole informarsi, perché deve affrontare un sistema che crea disagi e nega servizi indispensabili”. Per questo la rete mette a disposizione presidi di ascolto per i cittadini. Chi vuole essere ascoltato, presentare problematiche o proposte può contattare la rete dei comitati al numero 334.5813545 o inviare una mail a fierucola@yahoo.it o contattare i membri sul profilo Facebook ‘Lucca per una sanità migliore’.