
Una giornata per la prevenzione e cura delle malattie renali croniche. Giovedì 10 marzo anche Nefrologia di Lucca, diretta da Riccardo Giusti, parteciperà alla manifestazione con l’iniziativa ambulatori aperti dalle 10 alle 16 all’ospedale San Luca di Lucca.
La manifestazione si svolge sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e in collaborazione con la società italiana di nefrologia, la fondazione italiana del rene e la Croce rossa italiana e coinvolge a livello locale gli assessorati regionali alla Salute e le singole strutture di nefrologia e dialisi dei presidi ospedalieri e delle aziende sanitarie. I cittadini potranno accedere liberamente agli ambulatori nefrologici, dove sarà effettuato dal personale medico e infermieristico uno screening delle malattie renali mediante esecuzione di esame urine a fresco, misurazione della pressione arteriosa e compilazione di scheda clinica anamnestica. I soggetti che risulteranno positivi allo screening saranno invitati a effettuare ulteriori accertamenti specialistici nelle strutture diagnostico-terapeutiche di Lucca. Un percorso con locandine e frecce guiderà i cittadini alla sede della manifestazione, nell’ambulatorio 1 della dialisi a piano terra del presidio ospedaliero San Luca.
“Pochi sanno - evidenzia Riccardo Giusti, responsabile della nefrologia e dialisi di Lucca – che i reni si possono ammalare gravemente senza sintomi di rilievo. Quando compaiono i primi disturbi è tardi: la funzione renale è ormai severamente compromessa e questo porterà alla dialisi, cioè a un trattamento di depurazione del sangue come l’emodialisi ospedaliera della durata di 4 ore, per 3 volte alla settimana, oppure la dialisi peritoneale domiciliare. Il paziente diventa così dipendente da una macchina, il cosiddetto rene artificiale. Solo il trapianto di rene può liberare da tale dipendenza ma al momento, per carenza di donazioni, i trapianti di rene non sono sufficienti per il numero di pazienti richiedenti, nonostante le molte campagne a favore della donazione di organo. Se la diagnosi della malattia renale è precoce, le cure possono però essere molto efficaci e la guarigione frequente. Un’adeguata prevenzione delle malattie renali si realizza con il riconoscimento dei primi segni di potenziali problemi per i reni: l’ipertensione arteriosa, la comparsa di proteine nelle urine (proteinuria) ed il diabete, che compromettono la funzione dei reni senza dare disturbi soggettivi al paziente. Oggi i nefrologi sono in grado di controllare l’ipertensione arteriosa, ridurre la proteinuria e curare il diabete, prevenendo il danno renale cronico irreversibile. Secondo dati dell’Associazione Nazionale Emodializzati e della Società Italiana di Nefrologia 5 milioni di persone sono affette da insufficienza renale cronica nel nostro paese e di queste circa 50 mila necessitano di trattamento dialitico sostitutivo (emodialisi o dialisi peritoneale). Un semplice esame delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue rappresentano, quindi, il primo passo per diagnosticare una malattia del rene, spesso asintomatica. Identificare una malattia renale in fase precoce è fondamentale per prevenirne l’evoluzione e le complicanze”.