Il sindaco: “Rsa, non faremo passi indietro”

10 marzo 2016 | 23:46
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Il sindaco: “Rsa, non faremo passi indietro”

Il Comune di Lucca tira dritto e va avanti con l’affidamento in concessione delle Rsa della Pia Casa e di Monte San Quirico, ma aprirà, subito dopo l’espletamento della gara in corso, un nuovo tavolo di concertazione con i familiari degli ospiti e con i sindacati dei lavoratori per fare seguito alle tutele occupazionali previste nel capitolato. Su questo fronte, infatti, ci saranno “gli spazi per attivare”, a procedura conclusa, tutti i percorsi necessari “per attuare le garanzie” a salvaguardia dell’occupazione.

Lo ha detto il vicesindaco e assessore al sociale Ilaria Vietina, parlando stasera (10 marzo) al consiglio straordinario aperto richiesto da 12 consiglieri (di minoranza ma anche dalla consigliera del Pd, Valentina Mercanti, che sull’assistenza non esita a tirare le orecchie anche al sindaco) sull’onda delle polemiche delle ultime settimane e delle perplessità. Le preoccupazioni riguardano sia i livelli assistenziali che il mantenimento dei posti di lavoro, come hanno spiegato i rappresentanti delle famiglie degli ospiti, il comitato Pro Civibus che ha raccolto firme per far sospendere la gara e la Rsu che tuona: “Per noi almeno 30 persone rischiano il lavoro e il Comune si è sempre sottratto al dialogo”.
L’affidamento in concessione è finito nel mirino di tutta l’opposizione che avrebbe preferito la gara d’appalto. Tardi, ha fatto notare Lucca Civica, dissociandosi dalla richiesta di consiglio straordinario. Tardi anche per il vicesindaco che ha ben chiarito che la gara in corso impedisce di entrare nel dettaglio delle questioni e soprattutto di quella relativa al personale. Ma ha garantito: “Ci siamo sempre confrontati con le parti – ha detto – e davanti al prefetto abbiamo fatto inserire la clausola sociale a garanzia dell’occupazione”. Parole pronunciate tra le contestazioni del personale presente, ma tant’è. Le posizioni a qual che sembra sono rimaste distanti. Tra chi, come l’amministrazione ha fatto capire che in presenza di continui tagli dalla Regione e dal Governo la strada della concessione è l’unica possibile per mantenere le tre Rsa comunali aperte. Per l’opposizione è vero il contrario. La gara intanto va avanti: il 3 marzo scorso si è proceduto con l’aggiudicazione provvisoria alla cooperativa sociale Agorà d’Italia, con sede legale ad Arezzo. “Se il sistema di servizi e assistenza non va incontro ad una riorganizzazione nel corso degli anni implode”, ha detto perentoriamente la Vietina. Poi è stato il sindaco a chiarire ancora: “Noi dalla gara per l’affidamento in concessione delle Rsa non torneremo indietro perché vogliamo garantire e far garantire il rispetto delle regole, fino in fondo come è giusto e logico che sia”. Una posizione forte che ha scatenato la protesta del personale delle Rsa che, ormai a notte inoltrata, si è alzato e ha abbandonato l’aula.
Il sindaco: “Rsa, andiamo avanti così”. Il primo cittadino Alessandro Tambellini parla quando il clima si è già scaldato e al termine degli interventi dei consiglieri ma mette subito in chiaro: “Le Rsa? Noi andremo assolutamente avanti con la concessione, perché è l’unica strada giusta e sensata”. “Del resto – aggiunge – non abbiamo mai prodotto atti che abbiano mai messo a rischio il lavoro di nessuno – dice -: così è stato per tutta la questione Clap, come per il teatro del Giglio. Con grande senso di responsabilità vogliamo mettere le cose in ordine. Quanto alle questioni sociali è indispensabile evitare il collasso – aggiunge il sindaco -: alcuni indirizzi presi sono complessi e difficili. Anche quella delle Rsa lo è stata e non torneremo indietro. Stasera si è parlato molto di comunità, ma è proprio il senso di comunità ci impone di tenere conto di tutte le sue articolazioni. E’ doveroso assicurare a tutti, in ogni livello, un vivere dignitoso e decoroso. Per fare questo è necessario mettere insieme nuove articolazioni e riorganizzare i servizi”. Una posizione decisa che “irrita” il personale delle Rsa e scatena un battibecco con l’opposizione, in particolare tra il sindaco e il consigliere Piero Angelini. Non è mancato uno scontro con la 5 Stelle Giorgi che alla fine sbotta: “Questa è una dittatura”.
Il consiglio straordinario. A introdurre l’ordine del giorno presentato insieme ad altri undici consiglieri della minoranza è il capogruppo di Impegno Comune, Luca Leone: “La richiesta di convocare questo consiglio è nata – spiega – dalla preoccupazione generale sul bando per la concessione delle case di ripose. La nostra non è una volontà polemica – aggiunge -: lo spirito che ci ha mosso è quello di capire come stanno andando le cose”. Dopo gli scioperi e le proteste di piazza, stasera la discussione è entrata nel vivo a Palazzo Santini: nel frattempo sono state aperte le buste della selezione. Al primo posto c’è la cooperativa sociale Agorà d’Italia, con sede legale ad Arezzo. La commissione sta procedendo agli accertamenti necessari prima di procedere all’aggiudicazione provvisoria. “Le preoccupazioni – ha aggiunto Leone – riguardano soprattutto le ripercussioni sul servizio e le risorse investite nel settore. Leggere senza vedere smentite che in ballo c’erano risorse per quasi 400mila euro in meno non è sicuramente un passaggio trascurabile”. Perplessità dall’opposizione anche sulla mancata partecipazione della Kcs, che aveva in gestione le case di riposo, all’ultima gara contestata. In seno alla seduta il consigliere Luca Leone, insieme ai consiglieri pini e Mura hanno presentato un odg in cui si chiede di rimettere in discussione la procedura di gara in corsa e di riavviare una valutazione con il consiglio. L’atto è stato respinto con 15 contrari, solo 8 favorevoli e un astenuto. Nello specifico l’ordine del giorno chiedeva alla giunta una serie di azioni: “sospendere le procedure di gara, auspicabilmente prima di arrivare all’aggiudicazione definitiva del servizio; informare – si legge nel documento respinto -prontamente il Consiglio riguardo alle necessarie garanzie riguardo alla tenuta dei livelli di qualità nei servizi offerti all’interno delle rsa e alla salvaguardia dei livelli occupazionali, che non possono considerarsi tutelati unicamente con una consistente riduzione delle ore di servizio; procedere, dopo un ulteriore informativa al Consiglio Comunale, con la revoca del bando in autotutela, attese le preminenti ragioni di pubblico interesse; e proporre al Consiglio l’iter di una nuova procedura di gara anche riguardo a Villa Santa Maria, e con la previsioni di adeguate risorse per l’aggiudicatario del servizio che tenga conto dei tradizionali livelli di qualità delle rsa lucchesi nonché della tutela della professionalità socio-sanitarie coinvolte e degli attuali livelli occupazionali”.
I familiari e i comitati. Ad esprimere il loro disappunto anche Sandra Paterni e Mirco Fantoni che hanno parlato in consiglio a nome della Rsa Centro Anziani. “Rappresento gli ospiti e le famiglie degli ospiti della Pia Casa – spiega Paterni -: gli anziani – aggiunge – sono patrimonio della comunità, di cui la società può avvalersi. La tutela degli anziani necessita di una attenzione particolare. E’ necessario instaurare politiche per favorirne la partecipazione alla società. Vorremmo sensibilizzare la politica a tutela di queste fasce deboli che non dovrebbe essere ceduta a terzi ma mantenuta in prima persona. Non vogliamo dare alcun giudizio sull’aggiudicatario provvisorio ma vogliamo esprimere un giudizio sulle scelte politiche adottate dal consiglio e sui requisiti adottati dal bando di gara. Siamo delusi dalla scarsa comunicazione e sulla riduzione dei servizi presenti e la concreta riduzione delle attività educative, senza una chiara strategia di gestione. Rinnoviamo la nostra preoccupazione per le scelte che potrebbero mettere a rischio gli ospiti delle nostre strutture. L’ingresso e la permanenza in una Rsa non rappresenta una scelta primaria delle famiglie, ma l’unica e l’ultima per assistere anziani affetti da gravi malattie o disagi invalidanti. Spesso è l’unica strada per consentire agli anziani una nuova possibilità di vita sociale. Chiediamo solo il mantenimento degli attuali standard. Purtroppo su questo aspetto registriamo incoerenti richieste di pagamento. Come familiari non ci sottrarremo ai nostri obblighi: si tratta di assumere le proprie responsabilità e di prendersi il massimo impegno a tutela di queste comunità. Le politiche sociali per gli anziani devono essere rafforzate”.
Al termine dell’intervento Paterni e Fantoni hanno consegnato al consiglio comunale le lettere dei familiari degli ospiti. Carlo Dell’Orfanello ha parlato per il comitato Pro Civibus che al Consiglio ha presentato la petizione per chiedere al Comune di fare un passo indietro e sospendere la gara: “Gli anziani – ha detto – sono una ricchezza da tutelare a livello sanitario ma anche umano. Siamo d’accordo con l’amministrazione che vada ripristinata la legalità dopo 14 proroghe ma noi contestiamo la scelta della concessione. In questo modo il Comune delega ad altri la cura degli anziani: è come dare a terzi le chiavi delle case di riposo. Questo è l’effetto: perdiamo il controllo delle strutture”. Dubbi poi vengono sollevate sulle risorse predisposte dal bando: “Ci chiediamo – spiega Dell’Orfanello – come possano essere garantiti gli stessi servizi con 400mila euro in meno a disposizione”.
La rappresentante della Rsu dei lavoratori delle case di riposo ha sottolineato le preoccupazioni dei dipendenti: “Già prima della pubblicazione del bando – spiega – avevamo espresso tutte le nostre perplessità sulla scelta di procedere all’affidamento per concessione. Di fronte alle resistenze del Comune, abbiamo coinvolto la prefettura e abbiamo ottenuta una clausola a tutela dell’occupazione. Da quel momento abbiamo chiesto di avere rassicurazioni per capire se vi fossero le basi per la ricollocazione di tutti i lavoratori. Ma l’amministrazione si è sempre sottratta al confronto con i sindacati. Le informazioni le abbiamo avute alla pubblicazione del bando: un verdetto chiaro. A guardare il bando, mancano quasi 500 euro per mantenere gli attuali standard, che significa il rischio di esubero per almeno 30 persone. Per noi a quel punto l’unica strada era la sospensione della gara. Purtroppo l’amministrazione ha continuato nel non ascolto: la società vincente ha potuto presentare un rialzo all’ultimo minuto che porterà 200mila euro in più nelle casse del Comune a discapito dei lavoratori. Questa è la storia, così come è andata. L’appello è questo: fermatevi e lavoriamo insieme ad un progetto condiviso”.
L’assessore: “I livelli resteranno alti, salvaguardata occupazione”. Per il vicesindaco le preoccupazioni sono immotivate, ma la Vietina va cauta e chiarisce subito che l’amministrazione non farà comunque passi indietro. “C’è una anomalia di fondo che riguarda anzitutto la convocazione del consiglio comunale di stasera – spiega l’assessore Ilaria Vietina – perché c’è una gara in corso. Questo impedisce di entrare nel dettaglio di questioni pur importanti sollevate dai proponenti della seduta. L’amministrazione considerando la necessità di attenersi per rispetto della legalità a questo principio si dichiara fin da subito nel modo più pieno disponibile comunque a realizzare un ulteriore momento di confronto sui quesiti sollevati. Parlando delle scelte dell’amministrazione in tema di assistenza – dice – fornisco anzitutto dei dati quantitativi, per giustificare con essi l’importanza data agli anziani, nel 2014 circa il 25% della popolazione: 21.866 in totale. Circa un quarto della popolazione residente quindi è anziana. Nel 2015 le Rsa comunali hanno accolto 216 anziani. 157 sono stati gli interventi di assistenza domiciliare diretta. 23 anziani sono stati seguiti con il progetto Alzheimer. Più alti sono i numeri di coloro che sono coinvolti nel progetto vacanze anziani, a cui si sommano quelli accolti nelle case famiglia e in altre strutture collegate alla rete comunale. Contemporaneamente, tuttavia, si registra una riduzione delle risorse messe a disposizione a livello regionale o nazionale”. L’assessore al sociale ha spiegato in questo modo che il Comune nel decidere sulla gara per le Rsa si è trovato di fronte ad un bivio a causa della riduzione di fondi: l’alternativa sarebbe stata quella chiudere una delle tre case di riposo comunali, lasciando per “strada” 44 anziani, destinati a rivolgersi ad altre strutture. Una situazione che sarà invece evitata con l’affidamento in concessione delle Rsa. “Ecco che siamo giunti in questo modo alla decisione di mantenere tutte e tre le case di riposo e salvaguardare il servizio attraverso delle scelte di riorganizzazione. L’amministrazione non ha deciso in solitudine – dice la Vietina, contestata dal pubblico in aula -. In consiglio comunale era stato ben delineato il percorso: la necessità di adeguare le strutture alle altre di altri comuni e alle nuove norme regionali, nell’ottica di difendere e valorizzare il servizio. Con la concessione si va ad una concessione indiretta? E’ già così adesso – sottolinea – perché i Comuni da soli non ce la fanno”. L’amministrazione sostiene poi di aver proceduto a materiare la gara sulle indicazioni approvato dal consiglio comunale. “Così siamo arrivati alla concessione – spiega Vietina -: la gara è stata bandita il 13 novembre del 2015. In seguito si è attivata la commissione di gara e si è proceduto a tutti i controlli. Il 3 marzo scorso si è proceduto alla comunicazione dei punteggi. Siamo in una fase ancora delicata: pochi giorni fa si è concretizzata l’aggiudicazione provvisoria. La commissione ha lavorato sul profilo tecnico e il contenuto dei progetti presentati sono ancora in fase di valutazione e non sono a disposizione della amministrazione. Non possiamo prevedere al momento niente compresi gli aspetti occupazionali che sono comunque stati sempre al centro dell’attenzione del Comune: non possiamo cioé arrivare ad una quantificazione. L’amministrazione comune ha richiesto che fosse presente la clausola sociale, poi concordata in modo preciso fino alla stesura condivisa con le organizzazioni sindacali. L’impegno è garantito da questa clausola che ha avuto valenza importante in fase preparatoria, nella indizione della gara e nella fase successiva. In quest’ultima fase ci saranno tutte le possibilità per mantenere aperto il tavolo di concertazione affinché siano date tutte le garanzie ai lavoratori”.
Poi c’è la questione della qualità del servizio. Per il Comune sarà assolutamente garantita: “Siamo – dice Vietina – nella fascia alta con standard più che importanti. Siamo nello stato di salvaguardare l’adeguata assistenza agli anziani”.
Poi il vicesindaco si rivolge direttamenti ai familiari degli ospiti presenti con una rappresentanza in aula, e annuncia l’intenzione dell’amministrazione di procedere ad un accoglimento formale della carta dei diritti europei degli anziani, recependone gli indirizzi, e l’impegno a realizzare subito dopo la gara il tavolo di concertazione con i familiari degli ospiti.
Gli interventi. Angelo Monticelli, consigliere di Noi per Lucca al Centro, contesta subito la Vietina: “Bisognava fare maggiore chiarezza – dice -: l’assessore ha parlato di volontà espressa dal consiglio che dette gli indirizzi, ma la minoranza non votò quel provvedimento. Come opposizione non siamo mai stati chiamati a dare un nostro contributo. Ci sono aspetti sulla concessione che necessitano veramente di un chiarimento. Lucca è stata da sempre riconosciuta come città delle politiche sociale: abbiamo fatto tanto negli anni”.
Laura Giorgi, consigliera 5 Stelle, è perentoria: “C’è da augurarsi di rimanere autosufficienti – dice – con il decadimento dei servizi sanitari. L’ultima gara di affidamento delle Rsa è del 2007. Fu fatta poi una prima proroga a tre mesi, poi una successiva ad altri tre. Poi siamo arrivate ad altre 12 proroghe. Questo è indicativo di una cattiva gestione amministrativa. Si arriva al via libera alla esternalizzazione del servizio con concessione. C’è da chiedersi cosa stesse succedendo in tutti quegli anni. In ogni caso, partendo da una cifra annuale di 5 milioni e mezzo fino ad arrivare a 6 milioni e mezzo annualii di spesa sostenuta per le Rsa nel 2015, mantenere dei servizi, non dico buoni, ma discreti, con la cifra di 4 milioni annuali prevista dalla concessione, cifra che poi, in realtà, è 3 milioni e 600.000 euro a cui si deve togliere la cifra dell’affitto delle strutture pari a 240.00 euro e quindi con 3 milioni e 360.000. Forse vogliamo fare come nel Pcus quando invece di dare il giusto emolumento al lavoratore se ne preferiva metterne alla fame 10? Mi unisco alla preghiera degli altri di interrompere il processo di gara per imporsi in modo più forte di fronte a Firenze e la Regione Toscana”.
“La priorità devono essere le persone assistite e gli operatori – spiega il presidente del gruppo di Forza Italia, Marco Martinelli -: noi, fin dall’inizio, abbiamo chiesto di mettere al centro la persona. Un concetto ripetuto negli interventi dei tre rappresentanti intervenuti dall’esterno, compreso quello sull’importanza dei rapporti umani all’interno delle strutture. Tutto questo parte con una deliberazione del 17 marzo 2014 che ha visto il nostro voto contrario. La delibera aveva come oggetto l’affidamento delle Rsa: nel deliberato si prevedeva di organizzare le nuove Rsa mediante l’affidamento in concessione. Ci fu mostrato come una necessità, visto che c’erano state molte proroghe. Se possiamo essere d’accordo che non fossero possibili ulteriori proroghe, non siamo d’accordo nel procedere con la gara in concessione. Era ed è necessario fare una gara che prevedesse un appalto di servizio. Ci aspettavamo che l’assessore desse delle risposte precise soprattutto sulla riduzione del personale ma non abbiamo sentito niente in tal proposito. Ci rammarichiamo di aver sentito le persone e i comitati intervenire in questa aula a ripetere che l’amministrazione si è sottratta al confronto. Eppure questa amministrazione si è presentata fin da subito come quella del dialogo. Ogni volta invece le persone ci dicono che non sono state ascoltate. E’ inutile continuare a negare l’evidenza. Altro punto importante: nessuno ha mai capito che ci fosse la possibilità di dover chiudere in alternativa una struttura. In conclusione siamo dell’idea che i confronti vadano fatti prima e non dopo”.
La consigliera di Roberta Bianchi (Fds) si manifesta subito vicina ai familiari degli ospiti delle Rsa: “La strada della concessione – dice – non è condivisibile. In questo modo il Comune rinuncia a controllare che tutto funzioni in modo concreto. La mancanza di risorse non giustifica la scelta politica, specie se esse vanno a peggiorare il servizio. Quanto alla clausola sociale, nutro forti dubbi. Voglio denunciare comunque che si venga a discutere di questo argomento quando i giochi sono fatti. Auspico comunque che ci possa essere un ripensamento. Ho letto comunque in atti ufficiali che la cooperativa che si sarebbe aggiudicata la gara non ha pagato gli stipendi ai lavoratori. Anche se la situazione si fosse risolta, sarebbe il caso che la amministrazione comunale verificasse la situazione”. In campo sociale la Bianchi punta il dito contro l’assistenza domiciliare: “L’assessore Cecchetti mi disse che l’appalto non fu fatto al massimo ribasso, ma non è vero. I nodi credo che quanto prima verranno a mettere. Mi risulta poi che si stia predisponendo un bando per gli asili nido, diviso in lotti”. L’assessore però corregge: “Il bando è stato fatto sulla base dell’offerta più vantaggiosa e non al massimo ribasso. La gara degli asili nido? Sì, faremo una gara. Non sono atti che faremo per una ricerca di consenso ma per mettere ordine e riorganizzare i servizi per tempo”.
Claudio Cantini, capogruppo di Lucca Civica, dichiara la volontà di “rimarcare l’inopportunità di svolgere questo consiglio comunale a gara non ultimata, perché c’erano tutti i tempi per una richiesta preventiva”. Cantini ha fatto notare che prima della pubblicazione della gara non era giunta nessuna richiesta di consiglio comunale. “Abbiamo deciso di partecipare per non far mancare il numero legale – dice -: dobbiamo far notare comunque che questo consiglio dopo anni di silenzio ha ricominciato a parlare di assistenza agli anziani. Non capiamo perché chi ha votato contro la gara ora riproponga le stesse perplessità a gara in corso. Crediamo che sarebbe necessaria una maggiore coerenza”.
Il consigliere comunale Giorgio Mura prende le distanze da Cantini: “E’ mancato un vero confronto – dice -: è venuta meno la trasparenza e la lealtà. Noi abbiamo una eccellenza, che sono le nostre Rsa. E questa eccellenza costa, è chiaro. Ed è data dal fattore umano. Secondo me, prima era necessario mettere a gara Villa Santa Maria e stare a vedere”.
Piero Angelini, consigliere di Governare Lucca, precisa: “E’ una sciocchezza – si rivolge alla Vietina – dire che la discussione in Consiglio possa inficiare una gara in corso: qui si parla se andare o meno avanti con una gara che attribuisce una concessione o con una gara d’appalto. Le differenze sono sostanziali, soprattutto per ciò che riguarda i controlli del Comune. La concessione riduce invece drasticamente il ruolo dell’amministrazione ma non solo mette a disposizione anche un canone. L’unico che ci guadagna, insomma, è il Comune e lo fa sulla pelle dei non autosufficienti”.
Tra le firmatarie della richiesta di odg c’è anche la consigliera del Pd, Valentina Mercanti, in controtendenza nella maggioranza: “Credo che questo sia un momento di confronto importante su un tema fondamentale come l’assistenza agli anziani – dice -: auspico che sia stato fatto il massimo per coinvolgere le parti in causa verso la gara. Se ciò non fosse stato fatto spero che questo consiglio comunale sia l’occasione per recuperare questo dialogo. Nell’ordine del giorno approvato nel marzo scorso sulle Rsa chiedevamo che venisse approvato un pacchetto di misure a sostegno degli anziani – prosegue -: siamo d’accordo sul fatto che per le Rsa non fossero più possibili proroghe e la gara era necessaria. Non posso negare di essere preoccupata rispetto alla gara, ma le 3 Rsa per noi sono fondamentali. Siamo consapevoli che ci sarà un abbassamento degli standard ma ciò non significherà il venire meno del servizio”. Poi la tirata d’orecchie al sindaco Alessandro Tambellini, presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl: “E’ necessario che si adoperi di più a far aumentare la disponibilità di posti letto e alla costruzione di una rete adeguata per l’assistenza territoriale, contribuendo a costituire un nuovo modello di wellfare”.
Francesco Battistini, capogruppo di Pd, invita a far cessare il clima “tribunalizio”: “Come mai dal 15 marzo del 2015 arriviamo oggi a contestare le decisioni prese?”. Una domanda contestata da parte dell’opposizione ma che non scompone troppo Battistini: “Le avete dette di tutte – afferma -, ma si è parlato senza sapere. Noi abbiamo fatto una scelta coraggiosa, ovvero vogliamo andare a vedere se è possibile garantire una assistenza adeguata agli anziani sia oggi che domani in presenza di continue riduzioni di risorse – aggiunge -. Stiamo provando a fornire delle soluzioni ad una questione molto delicata”.
Il vicesindaco Vietina ha preso di nuovo la parola al termine della discussione difendendo l’opzione della concessione per le case di riposo: “E’ una organizzazione che mantiene in pieno il diritto al controllo puntuale del Comune – assicura l’assessore -: credo che sia improprio associare l’idea di concessione alla professionalità del personale. Non è rispettoso degli operatori e dei lavoratori delle Rsa insinuare che il loro lavoro sia continuamente messo a repentaglio. Se non sarà rispettato il capitolato, sono previste specifiche sanzioni per il concessionario. E’ chiaro ed è vero che la scelta è legata alla riduzione di risorse: se il sistema di servizi e assistenza non va incontro ad una riorganizzazione nel corso degli anni implode”.