Eliporto, Tar boccia ricorsi di Asl e concessionario

19 marzo 2016 | 10:15
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Eliporto, Tar boccia ricorsi di Asl e concessionario

di Roberto Salotti
La piazzola per l’elisoccorso all’ospedale San Luca non può essere utilizzata. Lo conferma il Tar della Toscana, respingendo entrambi i ricorsi presentati – da Sat, da un lato e da Asl e studio Altieri, dall’altro – per chiedere di annullare il verbale della conferenza dei servizi del 20 febbraio 2015 che aveva negato l’utilizzo della piattaforma d’atterraggio e tutti gli atti di conseguenza assunti dal Comune di Lucca e dalla Provincia che di fatto hanno reso inutilizzabile la struttura. Secondo i giudici amministrativi che hanno scritto la sentenza, riunendo i due ricorsi sul tema, la conferenza dei servizi ha agito nel pieno delle proprie facoltà e sulla base di elementi stringenti. Ovvero la relazione di Arpat e il parere negativo emesso dal ministero dell’Ambiente.

L’agenzia regionale aveva infatti bocciato senza appello la realizzazione dell’elisuperficie dove si trova – inutilizzata – ancora oggi, perché troppo vicina alle case, con le complicazione che erano emerse già in sede di collaudo.
La vicenda era esplosa quando il 20 febbraio di un anno fa era arrivata all’esame della conferenza dei servizi la richiesta di autorizzazione unica ambientale presentata dall’Asl per attivare l’elisuperfice. La conferenza, accogliendo le obiezioni avanzate dall’Arpat, aveva optato per il diniego all’autorizzazione, facendo seguire una serie di atti a catena. La Provincia di Lucca, infatti, dovendo tener conto del parere espresso dalla conferenza, aveva firmato una determinazione (il 30 marzo scorso), dando il suo parere contrario all’entrata in servizio dell’eliporto. Così aveva fatto poco dopo il Suap del Comune, rilasciando il 9 aprile del 2015, il proprio parere negativo all’autorizzazione unica ambientale. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’eliporto, costato fior di quattrini, è realizzato ma non lo si può utilizzare perché non è in possesso delle relative autorizzazioni.
Contro tutti questi atti il concessionario Sat che ha realizzato in project financing il nuovo ospedale e la relativa elisuperficie ha presentato ricorso al Tar, chiedendo alla giustizia amministrativa di annullare tutti gli atti. Poco dopo si era mossa anche l’Asl con il ricorso straordinario al presidente della Repubblica, firmato dall’ex vicecommissario Joseph Polimeni, insieme allo studio Altieri che ha progettato l’elisuperficie.
Quest’ultimo atto era stato anch’esso trasporto al Tar, come succede in genere nelle procedure di ricorso straordinario (che non possono più essere appellate). I due atti, riferendosi alla stessa materia, sono stati riuniti al tribunale amministrativo regionale, che li ha respinti entrambi confermando i dinieghi all’elisuperficie espressi da conferenza dei servizi, Comune e Provincia di Lucca.
“La semplice lettura del verbale della conferenza di servizi del 20 febbraio 2015 che ha sostanzialmente “cristallizzato” la valutazione finale negativa che ha poi determinato i provvedimenti di diniego – si legge nella sentenza depositata ieri -, evidenzia, infatti, come la conferenza di servizi abbia prospettato alla Asl 2 di Lucca, in considerazione della particolare rilevanza pubblica dell’attività di elisoccorso, la possibilità di richiedere un’autorizzazione in deroga del regolamento in materia di rumore del Comune di Lucca”. Ma secondo i giudici al momento della conferenza dei servizi le obiezioni sul rumore sollevate da Arpat non avevano creato dissenso da parte degli enti coinvolti, che di fatto hanno poi agito di conseguenza.
Il problema era e resta, insomma, di difficile soluzione come ammettono gli stessi giudici, entrando nel merito della questione del rumore, causa del diniego all’autizzazione: “Il fatto che si tratti di elisuperficie al servizio di ospedale non importa poi l’applicazione della più favorevole valutazione previsionale del clima acustico, non essendo presente nella normativa una qualche appiglio che possa portare ad estendere la disciplina degli ospedali, anche a strutture accessorie, come le elisuperfici, caratterizzate da impatto acustico certamente diverso e ben maggiore”.
Il caso dell’eliporto che c’è ma che non può essere utilizzato è stato alla ribalta delle cronache nazionali dopo un servizio andato in onda anche su Striscia la Notizia. Di sicuro finora la situazione non ha trovato una adeguata soluzione e l’elisoccorso è per ora “condannato” ad atterrare sugli spalti delle Mura. Come è sempre stato, ai tempi del vecchio ospedale.