
La tensostruttura delle Tagliate scoppia e il Comune di Lucca non è più disposto ad accogliere nuovi richiedenti asilo. La situazione subito dopo Pasqua ha raggiunto livelli che Palazzo Orsetti non è più disposto a tollerare. Così l’assessore Antonio Sichi mette, nuovamente i puntini sulle i, e dice stop a nuovi arrivi alla struttura gestita dalla Croce Rossa di Lucca, dove sono presenti circa 159 migranti (dato aggiornato al mese di marzo). Sichi stigmatizza la posizione di alcuni comuni della provincia che hanno confermato il rifiuto dell’accoglienza di profughi e richiedenti asilo sul loro territorio, solo per “la convenienza elettorale che va oltre qualunque aspetto umano”.
L’assessore del resto conferma la linea già espressa nella riunione con i sindaci in Prefettura, l’ente che coordina e gestisce gli arrivi sul territorio. Qualche comune, dopo quel confronto, ha già dato un timido segnale accogliendo gruppi di altri profughi. Ma secondo il Comune di Lucca non basta. “La tensostruttura della Croce Rossa – spiega Sichi – a marzo è già satura con 159 presenze. La città accoglie gà 144 profughi in 19 strutture sparse sul territorio. A noi non è concesso il lusso di dire no, non possiamo chiudere le uscite dell’autostrada per evitare l’arrivo dei profughi che il ministero ci invia. Lucca capoluogo sta scoppiando e dice stop a nuovi arrivi. Nonostante l’ottimo lavoro svolto dalla Croce Rossa siamo contrari che si continui a stipare nuove persone in via delle Tagliate”. “Si cerchi una soluzione – è l’appello di Sichi – di alleggerimento e smistamento simile in un’altra zona della provincia”.