Artistico, guasto il montascale. Protestano le mamme

17 maggio 2016 | 14:00
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Artistico, guasto il montascale. Protestano le mamme

Barriere architettoniche per accedere a scuola, è polemica. E’ tanta la rabbia delle due mamme che questa mattina (17 maggio) si sono recate nuovamente dalla dirigente scolastica del liceo artistico Passaglia in via Fillungo per esporle ancora il problema della piattaforma elevatrice mal funzionante che ormai da tempo impedisce ai loro figli di andare in classe. Già, perché proprio a causa dei guasti continui questi due ragazzi sono costretti a far lezione al piano terra, in una stanza che non è nemmeno un’aula, lontani non solo dai loro compagni di classe ma dalla vita stessa della scuola, che dovrebbe regalare anche bei ricordi. Soli quasi ogni mattina con i loro docenti di sostegno in queste aule precarie, quando basterebbe davvero poco, a detta delle mamme, a partire da un po’ di interesse in più.
“La piattaforma elevatrice è da tempo che si rompe continuamente – spiega Elena Piantanida, una delle mamme – più di una volta è stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco perché i ragazzi rimangono bloccati sulle scale. Viene riparato e dopo poche ore si rompe di nuovo. Ieri mia figlia è stata là sopra per più di un’ora e mezzo perché i tecnici hanno tardato ad arrivare, poi è stato chiamato il 115. Ci hanno detto che riparare la scheda elettrica del macchinario è una spesa immensa che non rientra nel bilancio della scuola, figuriamoci comprarne uno nuovo, ma un anno fa quando parlammo con un tecnico della Provincia lui ci assicurò che la scuola avrebbe stanziato presto dei fondi e che parte di quelli sarebbero serviti sicuramente per riparare la piattaforma”.

“Sono passati mesi – continua – e oltre a vedere solo peggioramenti ci siamo sentiti addirittura dire che per motivi di sicurezza forse sarebbe molto meglio lasciare i nostri ragazzi al piano terra”.
“Sia io che la preside – spiega ancora la mamma – abbiamo sollecitato più volte la Provincia affinché aggiustasse o trovasse una soluzione alternativa che consentisse a mia figlia di tornare coi suoi compagni di classe. Chi si occupa della gestione degli stabili scolastici infatti è proprio la Provincia e per questa ragione, lei e solo lei, deve farsi carico dei lavori necessari al superamento delle barriere architettoniche su segnalazione del dirigente scolastico. Per questa ragione ci avevano promesso ad ottobre scorso di utilizzare parte dei fondi stanziati per il recupero della scuola musicale (Sant’Agostino) per poter realizzare un montacarichi (costo di circa 30/50mila euro) del quale oggi hanno candidamente ammesso di non aver neppure presentato un progetto alla Soprintendenza”.
Montacarichi, come spiega anche la signora Elena, che sarebbe utile non solo ai ragazzi disabili ma anche al trasporto del materiale e dei lavori degli altri ragazzi della scuola.
“Obbligare gli alunni disabili – continua – che non possono salire le scale a stare in aulette al piano terra da soli lede non solo il diritto allo studio dei nostri ragazzi ma anche la loro dignità, dimostrando un comportamento gravemente discriminatorio”.
“Che abbiano le gambe o le ruote questi ragazzi devono essere considerati prima di tutto alunni – conclude – avevo scelto questa scuola proprio perché le avrebbe permesso di fare laboratori e attività creative, invece passa le giornate da sola con l’insegnante di sostegno e quando tentano di farla salire in classe con i compagni potrebbe rimane ore bloccata sulle scale. La nostra battaglia non si fermerà qui, di certo da adesso in poi ci muoveremo legalmente”.

Giulia Prete