
di Roberto Salotti
Il tempo fugge, ma non per la Torre delle Ore. Da troppo, ormai, le lancette dell’orologio progettato da un maestro artigiano ginevrino, testimonianza della tradizione calvinista ben radicata nella storia della città, non si muovono più. Nessun rintocco dalla torre che da quell’orologio così maestoso ha preso il nome. Una sorta di paradosso a cui l’Opera delle Mura che ha la supervisione sulle torri ha intenzione di porre rimedio. Non sarà facile e, soprattutto, costerà.
Perché per rimettere in funzione gli ingranaggi e far riprendere a scorrere il tempo servirà un lavoro artigianale, fatto a mano, come quello dell’originale. Soltanto per il pezzo da sostituire, secondo le stime fatte, servono almeno 25 mila euro: senza considerare poi le spese per la sostituzione a quell’altezza e il collaudo finale. Così si pensa ai privati e l’Opera sta per lanciare una vera e propria caccia agli sponsor.
Una strada già percorsa e non del tutto abbandonata mira a coinvolgere qualche grande ‘maison’ ginevrina specializzata nella realizzazione di questi esemplari unici. Ma non è facile, di questi tempi, trovare l’aggancio giusto, così si pensa a qualche mecenate o imprenditore che voglia fregiarsi del pregio di aver fatto ripartire l’antico orologio della Torre delle Ore. “E’ una scommessa che prima o poi deve essere vinta – spiega il presidente dell’Opera, Alessandro Biancalana -: i costi per riattivare l’orologio sono al momento fuori dalla nostra portata ma abbiamo intenzione di muoverci su più fronti. Da un lato, cioè, si cercheranno investitori privati, dall’altro siamo già al lavoro per creare una sorta di ‘marchio’ per questa torre. La sorella quasi gemella, la Torre Guinigi, in effetti, fa da asso pigliatutto per i turisti, ma non molti sanno che nel palazzo Controni di fronte alle finestre della Torre ha soggiornato Dante Alighieri”. E chissà che Gentucca torni a fare rima con Lucca, e, si spera, con il rilancio di questo monumento cittadino. Per una città che si narra avesse qualcosa come 250 torri, sarebbe un bel colpo.
Nel frattempo, non si starà a guardare. “A novembre, nel periodo di chiusura alle visite – annuncia ancora Biancalana – partirà una serie di importanti lavori per cambiare le scale di accesso alla torre e restaurare gli affacci. Si tratta di uno stanziamento tra i 30 e i 40 mila euro che renderà ancora più bello questo luogo cittadino”.
Alla torre Guinigi, invece, entro la fine del mese inaugurerà il nuovo bookshop e si sta lavorando alla creazione di oggettistica di pregio dedicata a questo luogo simbolo di Lucca e della sua storia.