Mense, aumentano le esenzioni sui buoni

21 giugno 2016 | 17:37
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Mense, aumentano le esenzioni sui buoni

di Roberto Salotti
L’impegno se l’erano preso sia il sindaco Alessandro Tambellini che l’assessore alle politiche formative Ilaria Vietina davanti al comitato dei genitori La scuola che vogliamo sorto anche contro il caro buono pasto. E un primo passo nei confronti della famiglie che nell’anno scolastico appena concluso hanno portato avanti una protesta serrata è stato sancito dalla giunta comunale, che ha rivisto le fasce di reddito su cui vengono calcolati gli importi in base al nuovo Isee. Ed erano state proprio le novità di questo sistema di calcolo ad aver provocato, secondo le famiglie, un’impennata dei costi per le fasce di reddito medie.

La giunta, raccogliendo le segnalazioni dei genitori, ha provato intanto a ridurre le disparità emerse innalzando la quota massima per la tariffa più alta del buono da 24mila a redditi uguali o superiori ai 30mila euro. Soltanto queste ultime famiglie pagheranno dal prossimo anno scolastico il prezzo pieno di 5 euro.
Gli scaglioni di costo dei buoni restano i medesimi e vanno dai 2 euro ai 5, ma con la modifiche delle quote di reddito molte altre famiglie pagheranno di meno, secondo quanto si osserva nella stessa libera, che nasce proprio dall’intento di porre rimedio alle criticità rilevate nel primo anno di adozione del nuovo sistema Isee. Ma non è l’unica misura adottata dalla giunta. Si sono previsti infatti vari sconti per chi ha più di un figlio che usufruisce del servizio di ristorazione scolastica: i “tagli” sul prezzo previsto per la specifica fascia di reddito andranno infatti dal 25% (nel caso delle famiglie con due figli che mangiano a mensa) al 50% (3 figli) fino all’esenzione totale nel caso del quarto figlio a mensa.
Le nuove fasce di reddito per i buoni. Ma andiamo con ordine. La giunta ha deciso infatti di rivedere non il prezzo minimo e massimo del buono pasto, ma le relative fasce di reddito economiche. Quest’anno, in particolare, pagavano la quota minima di due euro le famiglie con reddito minimo di 4mila euro, mentre la quota massima di 5 euro scattava da redditi superiori ai 24mila euro di Isee. Ora si agisce su entrambe le fasce, innalzando la minima per le esenzioni e la massima per il prezzo pieno del buono pasto. Dal prossimo anno, infatti, saranno esenti le famiglie che entro i termini stabiliti presenteranno un Isee fino a 5.500 euro. Per i redditi tra i 5.500,01 e i 29.999,99 euro, invece si applicherà il costo del buono da 2 euro a 4,99 euro. Pagheranno 5 euro i nuclei con redditi uguali o superiori ai 30mila euro. Non cambieranno invece per ora le tariffe per il trasporto scolastico che la giunta ha confermato tali e quali a quelle dell’anno concluso.
Altre agevolazioni. Ma per le mense saranno possibili altre forme di agevolazioni. Il Comune infatti consentirà la possibilità di presentare un nuovo Isee anche a chiusura dei termini qualora sopravvengano dei rilevanti mutamenti delle condizioni familiari ed economiche del nucleo.
In caso di accoglimento della nuova domanda di agevolazione, gli effetti dell’applicazione delle tariffe aggiornate decorreranno dal primo del mese successivo rispetto alla data di presentazione senza che rimborso per le quote di contribuzione corrisposte, ovvero, ancora da corrispondere.
Un’altra ipotesi di agevolazione è prevista in caso di trasferimento di residenza dello studente nel Comune di Lucca da altri comuni o dall’estero in data successiva alla chiusura del termine per la presentazione delle domande di esenzione/agevolazione stabilito dall’ufficio. Lo stesso vale per le famiglie che decideranno di iscrivere il figlio ad una scuola del Comune di Lucca dopo il termine previsto per le domande di agevolazioni.