Case popolari, funzioni associate fra Lucca e Massarosa

11 ottobre 2016 | 20:17
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Case popolari, funzioni associate fra Lucca e Massarosa

Lucca e Massarosa gestiranno le politiche abitative in forma associata. Così stabilisce la convenzione, approvata questa sera (11 ottobre) dal consiglio comunale di Lucca con relativo regolamente, già approvata ieri sera dall’assise del Comune limitrofo.

A presentare la convenzione e i suoi motivi l’assessore alla casa, Antonio Sichi. “Con questa convenzione – dice Sichi – si stabilisce che lo svolgimento della funzione associata fra due Comuni ad alta tensione abitativa su una tematica importante nell’economia della società. Vi si stabiliscono una serie di collaborazioni, condivisioni, sinergie ed alcune procedure comuni, che vanno dalla scrittura dei bandi alla lettura delle leggi ad altre questioni in cui gli uffici agiranno in partnership”. “Si arriva così a conclusione – prosegue Sichi – di un percorso di sei mesi e siamo arrivati a una stesura di convenzione che riconosce un lavoro di tutti questi anni. E’ la continuità di una esperienza iniziata già durante le precedenti amministrazioni e che ha portato la Regione Toscana a riconoscere Lucca come un’eccellenza per le risposte significative date alla necessità di case per chi non può permettersele”. “La convenzione – chiude Sichi, che ha ricordato peraltro come dopodomani è in scadenza in tutti i comuni della provincia il bando per l’edilizia residenziale pubblica che darà “in tempo reale” i dati sul fabbisogno abitativo – è una convenzione aperta e vede il Comune di Lucca come capofila e Massarosa come primo comune associato. La sua scadenza è il 2018 ma è rinnovabile e all’ente capofila viene riconosciuto un piccolo contributo per avver messo a isposizione i propri uffici”.
Nel dibattito il professor Piero Angelini (Governare Lucca) annuncia la sua astensione, motivandola anche con la scarsa comunicazione dell’amministrazione sulle politiche dell’emergenza abitativa in questi anni di mandato Tambellini.
Da Roberto Lenzi (Italia dei Valori) una serie di eccezioni formali su presunte ambiguità nel testo della delibera e nel contenuto della convenzione. “Non si capisce – dice Lenzi – in maniera precisa se questa convenzione riguardi solo la parte amministrativa o se permetta anche di andare oltre e se ci possa essere uno scambio di utenti da un Comune all’altro, cosa che a mio parere sarebbe da evitare. Se questo non è il contenuto invito di specificarlo meglio, per evitare interpretazioni equivoche”. Per questo il consigliere propone 4 emendamenti alla convenzione nel senso di una maggior chiarezza del testo, bocciati però dalla maggioranza.