Ok in giunta al piano strutturale con controdeduzioni

1 febbraio 2017 | 11:25
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Ok in giunta al piano strutturale con controdeduzioni
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Ok in giunta al piano strutturale con controdeduzioni

Piano strutturale, il momento della verità. La giunta Tambellini ha approvato questa mattina (1 febbraio) nella seduta delle 8,30 la delibera con le controdeduzioni alle osservazioni al piano strutturale: 411 protocolli, contententi circa mille osservazioni, esaminate e controdedotte dagli uffici con il supporto dell’assistente legale Elisa Burlamacchi, delle quali hanno meritato l’accoglimento totale circa il 6 per cento e parziale circa il 7 per cento, per un totale vicino al centinaio. Nel merito, quando alla questione del dimensionamento, l’accoglimento delle osservazioni, in particolare della Regione Toscana, limita ulteriormente la possibilità di nuova edificazione: nei prossimi quindici anni, insomma, si potranno costruire in quindici anni 75mila metri quadri di residenziale (in superficie utile lorda) laddove originariamente erano 84500, mentre il recupero (“che nei vecchi piani strutturali non era mai stato dimensionato”, spiega l’ingegner Giannini) spalmerà sempre in tre lustri 142400 metri quadri di riutilizzo del già costruito. Una media, comunque, di 4 alloggi per Utoe da realizzare in un anno.

A fare il punto sui lavori, ora che si è concluso l’iter che porterà verso il consiglio comunale per la definitiva approvazione che si dovrebbe tenere entro metà febbraio, in Sala degli Specchi, il sindaco Alessandro Tambellini, l’assessora all’urbanistica Serena Mammini, il Rup del procedimento, l’ingegnera Antonella Giannini, il garante dell’informazione e della partecipazione Nicoletta Papanicolau, le architette Cristiana Cristiani, Carla Villa, Silvia Lovi e Monica Del Sarto.

“Siamo convinti – dice il sindaco Alessandro Tambellini – di aver fatto un buon lavoro in un contesto che ormai aveva bisogno di essere ordinato. Bisognava rimettere a posto la visione del territorio e abbiamo per questo realizzato uno strumento lungimirante. Chi, invece, ha voluto far passare che sia un piano per la cementificazione del territorio ha preso un abbaglio, anche perché non sappiamo ancora quanti sono gli appartamenti sfitti sul territorio per fare una programmazione del fabbisogno sul territorio. Però non potevamo non fare un piano strutturale di prospettiva: se tutto, infatti, doveva restare com’era non c’era bisogno di questo strumento. L’altro passaggio che cercheremo di fare prima della fine dell’anno è avviare la realizzazione del piano operativo, che traduce in termini fattivi le previsioni all’interno del piano strutturale. Ciò a cui abbiamo assistito in passato, però, con il nuovo piano strutturale non sarà più possibile, anche perché si tratta di uno dei primi strumenti adottato sulla base del Pit regionale. Per tutto questo lavoro ringrazio l’assessore Mammini, la dirigente e tutto lo staff che ha lavorato con lei, oltre agli architetti Cinquini, Bedini e Biagi per il lavoro tecnico di altissima rilevanza sulle basi della nostra indicazione politica”.
Nel vivo dello strumento il sindaco è categorico: “Sono stati previsti – dice – miglioramenti in alcuni ambiti sostanziali. La città, d’altronde, era cresciuta con un disegno difficile da comprendere. Naturalmente salveremo la campagna e la collina, per consentire alle persone di continuare a vivere in quelle zone e garantirne un presidio e staremo attenti alla massima salvaguardia del nostro paesaggio”.
Per l’assessore Mammini il nuovo piano strutturale è il “progetto strategico per la città, la “Costituzione”, che poi verrà ancor più dettagliata con il piano operativo. Senza questa approvazione alcuni problemi non si sarebbero potuti risolvere”. Due gli aspetti fondamentali che sottolinea l’assessora: “E’ innanzitutto fondamentale – spiega – la definizione del territorio urbanizzato. La perimetrazione, peraltro, è stata oggetto della maggior parte delle osservazioni dei cittadini. E per la maggior parte si tratta di richieste di inserimento nel territorio urbanizzato. E questa è una quedtione che fa riflettere sul fatto che il contorno è abbastanza rigido, ma senza ingessare il territorio. Una scelta di coraggio e lealtà nei confronti dei cittadini a cui non vogliamo raccontare bugie. Le cose vanno fatte per bene e, anche se questo piano non sarà esente da errori, c’è stato impegno, costanza e amore per la realizzazione di questa “opera magna””.
L’altro tema è quello della rigenerazione urbana: “La nostra città – spiega ancora Mammini – ha delle potenzialità immani e col nostro piano diamo uno spunto importante, così come lo daremo con il piano del traffico, anch’esso passato questa mattina in giunta. Penso ai piani di rigenerazione dei tre quartieri più popolosi ai margini della città come Sant’Anna, San Vito e San Concordio, alla maggiore connessione, grazie al sistema delle sortite, fra centro e prima periferia”.
Un piano strutturale che l’assessora Mammini definisce in un certo senso “rivoluzionario” perché “tenterà di restituire alla città quello spazio pubblico che non ha. Qualsiasi intervento di nuova edificazione, che sarà poca, e il recupero dell’esistente, dovrà restituire la metà o più in spazio pubblico come verde, attrezzature sportive, spazi per tutti”.
Niente cementificazione, anzi. E’ questo il messaggio più importante che la giunta vuole lanciare al Consiglio in vista dell’approvazione: “Lo dimostrano – aggiunge il sindaco – il drastico calo degli oneri di urbanizzazione, che dai 7-8 milioni annui della giunta Favilla hanno raggiunto il minimo storico nel 2015 con 1,4 milioni di euro”. Senza dimenticare, però, l’importanza delle attività produttive e della loro localizzazione. Con un “sassolino” che sindaco e assessore si vogliono togliere nell’occasione: “Ovviamente – dicono – non siamo intervenuti su una tela bianca, su un territorio vergine. Ma siamo intervenuti in un recinto in cui molti buoi erano già scappati. E questo piano cerca di trovare l’armonia in un contesto già degradato. E non dal nostro intervento”.
Il tema critico, che sarà oggetto anche di campagna elettorale, sarà quello dello sviluppo del centro storico. Una questione, sollevata dal neocandidato sindaco Remo Santini, che trova una risposta veemente dal primo cittadino: “Bisogna riportare il discorso su un filo di ragione – dice – Si chiede di riportare attiità nel centro storico, anche produttive. Ma visto che il centro storico ha una superficie limitata come si concilia tutto questo con la residenza e lo stazionamento delle auto? Ristabiliamo stalli a pagamento lungo le strade e nelle piazze del centro? Penso sia impossibile perché si ragiona di una città delicata, che non può tollerare il passaggio costante di auto e mezzi. E anche sull’apertura dei varchi la sera. Come si fa? Dove si parcheggia? E poi, siamo sicuri che la difficoltà del commercio nasca solo dalla impenetrabilità del centro storico. Forse il commercio tradizionale non regge a questi prezzi di locazione”. Resta il fatto che, per l’assessore Mammini “il centro storico non solo è stato preso in considerazione ma è il cuore osmotico della città”.
E’ così in dirittura d’arrivo l’iter per l’approvazione del piano. Ora la delibera passata in giunta con le controdeduzioni alle osservazioni sarà pubblicata sulla sezione amministrazione trasparente del sito internet. Poi inizierà la discussione in consiglio comunale, che prevederà più sedute e che dovrà votare singolarmente le singole controdeduzioni. Il piano strutturale, modificato sulla base delle osservazioni accolte, sarà trasmesso alla Regione Toscana che, entro 15 giorni, dovrà convocare la conferenza paesaggistica. Da quel momento, in massimo 30 giorni, la conferenza si riunirà per esaminare l’atto e dopo il piano strutturale tornerà nuovamente in Consiglio per la definitiva approvazione.
Nel frattempo procede la discussione in commissione urbanistica, che “rischia” di non terminare l’esame delle controdeduzioni in tempo per il Consiglio: “I commissari – dice l’assessore Mammini – hanno ricevuto il cd con tutte le osservazioni lo scorso 10 di ottobre, anche se senza controdeduzioni. Ma voglio dire che non sono mai saltate commissioni perché mancava materiale di lavoro. Da stamane alle 8,30, comunque, le hanno tutte a disposizione. Poi dipende tutto dalla durata delle singole commissioni”. “Io – aggiunge il sindaco – non posso essere responsabile dei lavori della commissione, così come non lo sono della composizione della stessa (dove la maggioranza è minoranza, ndr) visto che questo era un problema che doveva risolvere il consiglio comunale con il suo presidente”. L’assessore Mammini interviene anche sui contenuti delle discussioni in commissione: “Mi è sempre stato detto in commissione – dice – di essere un’ospite e come tale mi sono comportata. Ho cercato però di mettere tutti nelle migliori condizioni di lavoro, con la possibilità di interloquire con professionisti ed esperti, cosa che in passato raramente era avvenuta. La discussione non è stata certo serena ma ci sono contesti in cui il rispetto della persona non dovrebbe mai venire meno e in certi casi si è superato il limite della maleducazione”. “Ovviamente – conclude – mi sono guardata bene di inserire terreni nel territorio urbanizzato”.

Le osservazioni nel dettaglio
Nei 60 giorni successivi alla pubblicazione dell’avviso di adozione del piano strutturale sul Burt il 16 giugno del 2016, sono pervenute al Comune 406 osservazioni, 5 osservazioni sono pervenute oltre i limiti temporali e l’amministrazione ha ritenuto comunque di esaminarle e controdedurle, per un totale quindi di 411 osservazioni esaminate e controdedotte.
Di queste, 357 sono le osservazioni presentate da soggetti privati;
11 sono quelle presentate da nti pubblici: due dalla Regione Toscana (in un caso si tratta del contributo tecnico sulla Valutazione di impatto ambientale), una dalla Provincia di Lucca, due dall’Autorità di bacino del Fiume Serchio, una dall’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, una dalla Camera di Commercio, una dal settore ambiente del Comune e una dal settore lavori pubblici e Urbanistica del Comune; 40 sono le osservazioni presentate da associazioni e comitati cittadini; te quelle presentate dagli ordini e collegi professionali: una dall’Ordine degli architetti, una dall’Ordine degli ingegneri e una dal Collegio dei geometri.
La commissione urbanistica ha iniziato la disamina delle osservazioni al piano lo scorso mese di ottobre 2016.