
Giovedì (9 marzo) è in programma la Giornata mondiale del rene dedicata alla prevenzione ed alla cura delle malattie renali croniche. La manifestazione si svolge sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e in collaborazione con la Società italiana di nefrologia, la Fondazione italiana del rene e la Croce Rossa Italiana e coinvolge a livello locale gli assessorati regionali alla salute e le singole strutture di nefrologia e dialisi dei presidi ospedalieri e delle aziende sanitarie.
Anche quest’anno la struttura di nefrologia e dialisi di Lucca, diretta dal dottor Riccardo Giusti, parteciperà alla manifestazione con l’iniziativa Ambulatori aperti in nefrologia in programma dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 di giovedì (9 marzo) all’ospedale San Luca di Lucca.
I cittadini potranno accedere liberamente agli ambulatori nefrologici, dove sarà effettuato dal personale medico ed infermieristico uno screening delle malattie renali tramite misurazione della pressione arteriosa, esame delle urine e compilazione di scheda clinica anamnestica. I soggetti che risulteranno positivi allo screening saranno invitati ad effettuare ulteriori accertamenti specialistici nelle strutture diagnostico-terapeutiche di Lucca (Day Service, Day Hospital, ambulatori terapeutici, degenza).
Un percorso con locandine e frecce guiderà i cittadini alla sede della manifestazione, nell’ambulatorio 1 della Dialisi a piano terra del presidio ospedaliero S. Luca (percorso blu, vicino all’ingresso della struttura).
“Ricordiamo – evidenzia il dottor Riccardo Giusti, responsabile della nefrologia e dialisi di Lucca – che un semplice esame delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue sono il primo passo per diagnosticare una malattia del rene, spesso asintomatica e che identificare una malattia renale in fase precoce può essere utile per prevenirne l’evoluzione e le complicanze. I reni, infatti, possono ammalarsi gravemente senza sintomi di rilievo. Quando compaiono i primi disturbi è tardi: la funzione renale è ormai severamente compromessa e questo porterà alla dialisi, cioè ad un trattamento di depurazione del sangue come l’emodialisi ospedaliera della durata di 4 ore, per 3 volte alla settimana, oppure la dialisi peritoneale domiciliare (8-9 ore al giorno durante il riposo notturno). Il paziente diventa così dipendente da una macchina. Se la diagnosi della malattia renale è precoce, le cure possono però essere molto efficaci e la guarigione frequente. Un’adeguata prevenzione delle malattie renali si realizza con il riconoscimento dei primi segni di potenziali problemi per i reni: l’ipertensione arteriosa, la comparsa di proteine nelle urine (proteinuria) ed il diabete, che compromettono la funzione dei reni senza dare disturbi soggettivi al paziente. Oggi i nefrologi sono in grado di controllare l’ipertensione arteriosa, ridurre la proteinuria e curare il diabete, prevenendo il danno renale cronico irreversibile”.