Sciopero femminista, manifestazione anche a Lucca – Ft

8 marzo 2018 | 15:51
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Sciopero femminista, manifestazione anche a Lucca – Ft
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Sciopero femminista, manifestazione anche a Lucca – Ft
Sciopero femminista, manifestazione anche a Lucca – Ft
Sciopero femminista, manifestazione anche a Lucca – Ft
Sciopero femminista, manifestazione anche a Lucca – Ft

Tanta partecipazione alla manifestazione per lo sciopero femminista che fino a questa sera (8 marzo) colora le strade del centro storico in occasione della giornata dei diritti delle donne. La manifestazione – partita alle 16,30 da piazzale Verdi – è stata organizzata in tutto il mondo per lo sciopero globale contro la violenza patriarcale e capitalista e nella nostra città ha preso il via dietro allo striscione Non una di meno. Oltre allo striscione, le partecipanti al corteo hanno inoltre ‘indossato’ l’hashtag Io ti credo consegnato dalle rappresentanti dell’associazione Luna onlus presente da questa mattina allo stand in piazza San Michele.

“Saremo a fianco di tutte le donne che lottano per i diritti, la libertà, l’autodeterminazione – scrivono le partecipanti – Insieme alle sorelle migranti, alle sindacaliste e ambientaliste sudamericane mobilitate contro le corporation multinazionali, alle resistenti curde in prima linea ad Afrin, alle compagne palestinesi che ogni giorno lottano contro l’occupazione sionista. Sciopero femminista per una trasformazione radicale della società”. 
“Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione – continuano – un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di resistere contro la violenza del fascismo, del razzismo istituzionale e dei confini. Lo sciopero femminista è un grido di battaglia corale contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni, il corporativismo, per ricomporre le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro. Sappiamo – continua la nota – che scioperare è sempre una grandissima sfida, perché ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto è difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni ma se non valiamo non produciamo”.