


La situazione del commercio a Lucca, quella legata al turismo, i mercatini occasionali e la situazione del mercato di piazzale Don Baroni. Sono questi i temi salienti toccati questa mattina (2 maggio) all’interno della Commissione consiliare politiche di bilancio e sviluppo economico del territorio presieduta da Chiara Martini del Partito Democratico a cui hanno partecipato anche Valentina Cesaretti di Confesercenti e gli assessori Stefano Ragghianti e Valentina Mercanti. L’incontro, come ha spigato la presidente, è stato voluto dal consigliere di Forza Italia Marco Martinelli per condividere anche con la Commissione il lavoro svolto dall’amministrazione con le varie associazioni di categoria. La presidente ha anche ribadito la volontà di proseguire la politica di tutela verso quelle attività che garantiscono l’unicità di Lucca, come le attività artigianali e di vicinato. Dall’altro lato, è emersa la necessità di formare i commercianti e di sostenerli verso un processo di innovazione. Ma la notizia principale emersa dai lavori della commissione è l’accordo, annunciato dall’assessore Mercanti, per quanto riguarda i mercatini occasionali dopo le polemiche degli scorsi giorni (leggi). Ribadendo che tutti i mercati e mercatini vengono realizzati dopo concertazione con le associazioni di categoria, Valentina Mercanti ha annunciato che il nuovo accordo prevede una finestra di 4 date in un anno anche per quei mercatini sprovvisti di licenza. Si tratterà di 4 date aggiuntive rispetto agli appuntamenti tradizionali. Oltre cioè a quelle che vedono i mercatini ogni quarto fine settimana del mese, l’accordo prevede altri quattro appuntamenti in un anno da concordare successivamente.
Novità anche per quanto riguarda i tempi della moratoria per l’apertura di nuovi esercizi pubblici nel cuore della città. L’assessore Mercanti ha infatti spiegato che da Firenze sono stati richiesti ulteriori dettagli sull’area interessata dal provvedimento (cioè tutto il centro storico). La documentazione è stata inviata e il provvedimento è già pronto. L’assessore si è quindi detta fiduciosa che l’iter si concluda in tempi rapidi.
In apertura, Cesaretti ha voluto sottolineare come molti dei problemi che la categoria che rappresenta deve affrontare non sono di carattere strettamente locale o contingenti ma sono di natura strutturale e di rilevanza nazionale. Oltre questo, la rappresentante di Confesercenti ha molto lodato il lavoro del comune, con cui il confronto è quasi quotidiano, ed ha ribadito la comunità di intenti con l’amministrazione nell’impegnarsi nella lotta per la legalità e per valorizzare il commercio di qualità. Cesaretti ha suddiviso il suo intervento in tre macro temi: il commercio, il turismo e i mercati.
La situazione del Commercio
“Il tema venuto alla luce negli ultimi anni – ha spiegato la rappresentante di Confesercenti – è quello della liberalizzazione delle licenze prevista dalla legge Bersani che, a sua volta, recepiva una direttiva europea. Questo ha portato dei problemi: se prima era tutto bloccato infatti, e questo certamente non era quello che volevamo, adesso ci si trova nella situazione opposta in cui le amministrazioni hanno pochi strumenti per governare la proliferazione di bar, ristoranti e altre attività. Lucca ha messo in campo la moratoria che è uno strumento importante ma non può essere la panacea di tutti i mali: se infatti arriva una persona che lavora bene e che fa prodotti di qualità perché mai dovrei impedirgli di aprire? Dobbiamo quindi iniziare a pensare una strategia su quale sarà il futuro per questa città. Non si può pensare che per 10 anni non si apra più niente. Dobbiamo puntare sulla qualità e per far questo avremo bisogno di dotarci di criteri e di strumenti per capire chi può aprire un’attività in centro. In questo momento stiamo lavorando sulla quantità, nei prossimi anni dovremo lavorare sulla qualità”.
“Noi – prosegue Cesaretti – venerdì presenteremo un disciplinare che servirà ad identificare gli esercizi lucchesi che utilizzano prodotti locali di qualità. Si tratta ovviamente di una goccia nel mare ma riteniamo che sia doveroso andare in questa direzione. Lucca ha saputo mantenere una sua tipicità ma non è detto che una persona che vuole fare piatti esotici non sia altrettanto meritevole. C’è poi anche un discorso immobiliare: i costi per l’affitto di un fondo in centro sono molto elevati e sono sostenibili solo dai grandi marchi. C’è una proliferazione di bar e di ristoranti perché sono quelli che portano immediata liquidità e su questo purtroppo non si può fare molto”.
Su questo tema, l’assessore Mercanti ha voluto precisare che per poter concludere l’iter per la moratoria è stato necessario avere l’ok anche della Regione e della Soprintendenza e che questo ha notevolmente allungato i tempi. La pratica è comunque in dirittura d’arrivo e, nel frattempo, gli uffici comunali si sono già mossi per avvertire tutti coloro che hanno manifestato la volontà di aprire nuove attività in centro, cosa che ha avuto un notevole effetto deterrente. “Saranno comunque possibili trasferimenti da una zona all’altra del centro storico – ha spiegato la Mercanti – ma non il trasferimento da fuori a dentro le mura o l’apertura di nuove attività. Ci siamo poi messi al lavoro anche dal punto di vista urbanistico, inserendo nel piano strutturale un paletto importante contro la grande distribuzione in centro storico. Diverso è il discorso per la media distribuzione: spesso gli affitti sono troppo alti per le attività locali, mentre i grandi marchi necessitano di spazi più grandi. La speranza è che una volta finiti i lavori al Carmine, quella possa diventare una zona di interesse per i brand, mentre per quanto riguarda le realtà più piccole abbiamo previsto la possibilità che più attività commerciali possano stare nello stesso immobile. Questo permetterebbe non solo di abbattere i costi ma di fare anche una proposta commerciale più interessante”.
La parola è poi tornata a Valentina Cesaretti che ha voluto rimarcare un’altro tema fondamentale: quello cioè di puntare sul prodotto artigianale di qualità e sull’innovazione, in un periodo storico dove la concorrenza degli e-commerce è spietata. “In generale – commenta Cesaretti – scoraggio le attività generaliste. Ci sono stati molti di casi di persone che, dopo aver perso il lavoro, hanno provato ad aprire un’attività senza avere successo. C’è una mortalità elevatissima in questi casi. Come in tutte le cose anche nel commercio non si può improvvisare. Aprire un esercizio commerciale, al di là della burocrazia e del lavoro in sè che è molto faticoso, è molto difficile. Torniamo piuttosto al prodotto artigianale, cerchiamo di spingere sulla differenziazione, sulla qualità, sull’innovazione. Stiamo lavorando molto su questo. Altrimenti diventa impossibile fare concorrenza alle grandi catene”.
Bene il turismo
Lotta all’abusivismo e consolidamento dell’immagine della città. Sono questi i due punti che Cesaretti ha toccato parlando di turismo, sottolineato anche in questo caso come i problemi non siano solo lucchesi ma di più ampio respiro. “C’è un grosso problema legato al sommerso – afferma Cesaretti -. Oltre il 50% di chi affitta case ai turisti sfugge a qualunque tipo di controllo e questo è un grosso problema. Qui purtroppo la Regione aveva iniziato a legiferare ma poi è mancata la volontà di andare fino in fondo. Negli anni, di concerto con l’amministrazione era stata anche creata una task force contro l’abusivismo. Il mio invito è quello di continuare in questa direzione: di utilizzare una parte dei proventi derivanti dalla tassa di soggiorno per proseguire questo lavoro che può portare a maggiori entrate e quindi un beneficio per la fiscalità generale. Sappiamo inoltre che, con la chiusura delle apt nel 2009, solo Toscana Promozione può fare attività di promozione turistica. Quello che chiediamo è di continuare a curare l’immagine della città che, nel panorama toscano, si è ricavata una certa popolarità. È importante mettere a sistema tutte le iniziative che ci sono in calendario e valorizzarle”.
Su questo, è intervenuto l’assessore Ragghianti che ha voluto rimarcare i dati positivi raggiunti dal settore: “Il 2016 era già stato un anno di forte crescita e il fatto di avere un ulteriore segno più è molto significativo. Ricordo poi che stiamo stringendo un accordo con Air b&b che si è reso disponibile a riscuotere e girare al Comune l’imposta di soggiorno. In questo modo recuperiamo una parte importante di sommerso. Altri portali non si sono resi disponibili per questo ma non possiamo essere noi a muoverci. Inoltre, nel regolamento dell’imposta di soggiorno, che stiamo modificando, sarà obbligatoria la registrazione di tutti gli immobili che affittano a turisti. La crescita degli eventi e del turismo deve andare a beneficio di tutta la collettività: chi ha un immobile è giusto che ne tragga guadagno ma deve mettersi in regola. Abbiamo registrato un significativo aumento dei posti letto negli ultimi anni, specie nel settore extra alberghiero. Il messaggio è: affittate ma fatelo alla luce del sole. Non bisogna dimenticare poi che il mercato rischia di saturare”.
Mercati
Le note più dolenti durante l’incontro sono emerse a proposito della situazione dei vari mercati cittadini che presentano diverse criticità. Piena sintonia anche in questo caso tra amministrazione e Confesercenti per quanto riguarda la lotta per la legalità. “Concordo con l’assessore Mercanti – ha detto Cesaretti – nella lotta a quei mercatini che non hanno lavoratori a partita Iva. Nessuno vuole togliere i mercatini, sia chiaro, ma si devono fare con una certa qualità e professionalità. Poi, se due o tre volte l’anno si vuole aprire anche ad altri ben venga ma deve essere un evento puramente occasionale”. A questo proposito, sia Cesaretti – la quale ha assunto una posizione diametralmente opposta a quella di Confcommercio che invece negli ultimi giorni ha pesantemente criticato l’assessore – che Mercanti hanno criticato il mercatino delle carabattole che si svolge al foro boario. Un mercatino che avrebbe dovuto essere dedicato alla svendita di oggetti usati e dove invece, a detta loro, vengono venduti pezzi nuovi, come una vera e propria attività commerciale. “Sono contraria a questa manifestazione – ha detto Cesaretti -. Viene fatta una volta al mese, con relativa attività promozionale e con gli stessi operatori che richiedono 30 euro per ogni bancone. È un’attività imprenditoriale, non uno ‘svuota cantine'”. La questione era già emersa nei giorni scorsi, con una raccolta di firme da parte degli organizzatori della manifestazione e la replica dell’assessore Mercanti. Proprio durante i lavori della Commissione, è stato annunciato l’accordo per far svolgere questo tipo di attività quattro volte all’anno.
Ultimo tema affrontato, ma non di minore importanza, quello del mercato di piazzale don Baroni. Qui le richieste di Confesercenti sono chiare: pubblicizzarlo maggiormente e valorizzare la zona anche con l’organizzazione di eventi. “I mercati soffrono perché sono diventati troppo grossi – afferma Cesaretti – e perché gli operatori si sono livellati verso il basso. Detto questo, su quel mercato ci si può lavorare per promuoverlo un po’ meglio. Gli ambulanti sono sempre in regola e sarebbe giusto valorizzarli. A quella piazza poi va data una vocazione. Non è ammissibile una promiscuità funzionale. Se lì deve stare il mercato, che si faccia di tutto per farlo vivere”. Qui il riferimento è alla difficile convivenza tra le bancarelle e il centro di accoglienza dei migranti della Croce Rossa. Su questo, l’assessore Mercanti ha voluto sottolineare come non ci siano mai state segnalazioni di problemi tra i residenti della struttura e gli ambulanti. “Per quanto riguarda la promozione – ha concluso l’assessore – purtroppo la pubblica amministrazione ha dei tempi tecnici lunghi a cui ci dobbiamo adeguare ma presto metteremo i cartelli. Il mercato è destinato a rimanere lì, non è pensabile chiudere altre strade: sia perché le strade sono tutte fondamentali arterie di scorrimento e poi perché si dovrebbero sostenere i costi per la polizia municipale. Lì invece non ci sono problemi legati alla viabilità. Il calendario Vivi Lucca 2018 prevede poi diverse iniziative nel piazzale. Detto questo, al comune spetta rimuovere tutte le difficoltà per l’attività degli operatori, poi se dai commercianti arrivano proposte per eventi noi siamo ben felici”.
A conclusione della seduta, il consigliere Roberto Guidotti del Partito Democratico ha voluto ricordare come tutti i mercatini siano oggetto di concertazione con le associazioni di categoria e l’importanza del rispetto della legalità per questi eventi.