Opera delle Mura, si va avanti con la chiusura

13 novembre 2018 | 14:56
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Opera delle Mura, si va avanti con la chiusura

“Lo scioglimento dell’Opera delle Mura? Uno sconvolgimento che farà perdere professionisti che lavoravano gratuitamente e moltiplicherà la burocrazia”. Lo sostengono, compatti, i consiglieri di opposizione nell’ambito della commissione congiunta politiche formative e partecipate, alla presenza degli assessori Stefano Ragghianti e Giovanni Lemucchi. Il nuovo assetto – che prevede la dismissione dell’ente a circa 20 anni dalla sua nascita (era il febbraio del 1999, ndr) – continua a far discutere. L’istituzione, fanno sapere gli assessori, verrà commissariata per un mese circa, fino al 31 dicembre.

Lemucchi e Ragghianti sono chiamati a replicare ai dubbi espressi dalla maggioranza, confrontandosi punto su punto. Il capogruppo di SìAmo Lucca, Remo Santini, incalza affermando che “questo non è un atto pianificato da tempo, ma un qualcosa di raffazzonato negli ultimi mesi, perché non ci vengono fornite spiegazioni dettagliate. Un emblema è il vuoto di potere creatosi in queste settimane: il direttore non può prendere decisioni. Ci chiediamo poi – prosegue – se verranno rispettati i tempi di scioglimento annunciati. Ancora: ci sono manifestazioni come Verdemura che si svolgono a marzo che partono già in questo periodo. Abbandonare l’idea di un organismo che si occupi del nostro monumento principale è un errore, derivante da una scelta frettolosa. Si tratta di uno sconvolgimento che comporterà dei problemi in più per le autorizzazioni: a me risulta che l’Opera delle mura abbia semplificato molto questi processi. Da inizio anno, invece, bisognerà rivolgersi a tanti soggetti diversi, complicando tutto”. Per il consigliere Fabio Barsanti, inoltre, “questo è anche un problema di coerenza che viene a mancare, rispetto a quanto è sempre stato detto sull’Opera delle mura. Adesso – continua – sarà ancora più necessario vigilare sull’affidamento delle casermette e sulla gestione degli eventi, un capitolo che già desta parecchi dubbi”, mentre il consigliere Minniti osserva che “questa misura fa capire che all’amministrazione non importa nulla del principale monumento cittadino”. E se la consigliera Donatella Buonriposi esprime perplessità pacatamente, domandandosi se la futura gestione non farà perdere le competenze e le esperienze acquisite nel tempo, il grillino Massimiliano Bindocci passa come di consueto all’attacco: “Scelte e dichiarazioni fatte sull’Opera delle mura – argomenta – sono in contraddizione con questa decisione. Avevate detto che si trattava di un ente fondamentale, è un discorso di coerenza. Quali sono i costi da razionalizzare se i professionisti lavoravano gratuitamente? Buttiamo via queste professionalità che agivano senza chiedere nulla? Oggi vi fa comodo dire che tutto era deciso da tempo: qui per qualche motivo che ci rimane oscuro è stato accelerato questo percorso. Vorremmo poi vedere qualche progetto concreto: come facciamo ad esprimerci in queste condizioni?”.
Un fronte d’attacco ininterrotto, al quale risponde per primo Lemucchi: “Le manifestazioni gestite dall’ente come Verdemura, Murabilia ed il Castello Rivive possono essere gestite da Lucca Crea. Ribadiamo – ricorda – che la ragione che ci ha indirizzato allo scioglimento è da trovarsi nell’esigenza di razionalizzazione, sia in termini di tempi che di risorse. Non è un venir meno al presidio ed alla valorizzazione del monumento: anzi, andiamo nella direzione opposta”. Ma come verranno gestite le altre funzioni? “La biblioteca dell’orto botanico – dichiara l’assessore – e gli eventi passeranno in gestione all’ufficio cultura, così come quel che concerne casermette e torri. Il verde, invece, già da quest’anno è passato alla gestione del servizio lavori pubblici. Nessuno però può sostenere che non abbiamo a cuore le Mura: negli ultimi tre anni sono stati investiti circa 20 milioni di euro per rendere il monumento quello che è oggi”
Ragghianti precisa che “l’Opera delle Mura era diventata un ente pubblico nell’ente pubblico, con una conseguente duplicazione degli adempimenti. Il rientro di queste funzioni nella sfera dell’amministrazione consentirà uno snellimento delle stesse, ma non si tratta di una mera razionalizzazione: vogliamo rilanciare il monumento. Ricordo che l’ente si componeva di quattro dipendenti a tempo pieno e quattro componenti del consiglio d’amministrazione”.
Lemucchi, inoltre, precisa che “la decisione di scioglierla era già stata presa dall’inizio dell’anno scorso, all’interno di un percorso di razionalizzazione complessivo. Confermiamo lo scioglimento entro il 21 dicembre 2018 e ricordiamo che, se non abbiamo ancora assegnato formalmente le manifestazioni a Lucca Crea, è stato anche per capire se oggi potevano emergere spunti costruttivi ulteriori. Riguardo a Verdemura i tempi sono più stretti, ma sappiamo che chi ci lavora ha già iniziato a muoversi: il 90 per cento della manifestazione viene fatta mediante la collaborazione con associazioni esterne. Non esiste dunque alcun vulnus operativo per l’ente: verrà nominato un commissario per un mese, solo per fare la delibera di scioglimento. E’ escluso che possa essere l’attuale direttore, il dirigente Marchi, per ovvie ragioni di opportunità”.
Concetti che vengono ribaditi e rafforzati anche dal consigliere Claudio Cantini: “L’idea su come proseguire esiste già ed abbiamo anche spiegato come vengono ripartite le funzioni. Non siamo venuti con un atto già pronto per provare a discuterne insieme, con spirito di condivisione. L’aggravio non è economico, ma è relativo alle formalità: per ogni manifestazione oggi servono due autorizzazioni”.

Paolo Lazzari