Contatori acqua per i non allacciati, solo 20 richieste

Mozione per l’installazione di contatori gratuiti nelle zone di Lucca scoperte dal servizio di acquedotto, per ottenere una tariffa puntuale sul consumato: la proposta avanzata dal consigliere pentastellato Massimiliano Bindocci viene discussa oggi (26 aprile) a palazzo Santini, in Commissione lavori pubblici. Presenti, per l’occasione, anche il presidente di Geal Giulio Sensi e l’assessore con delega all’ambiente, Francesco Raspini. L’idea, tuttavia, l’hanno già avuta alla Geal, anche se alla proposta di installare contatori “in uscita” hanno risposto positivamente soltanto 20 delle circa 4mila utenze che potrebbero essere potenzialmente interessate.
“L’idea – afferma tuttavia Bindocci – nasce dalle richieste che mi sono pervenute da molte persone sprovviste del servizio d’acquedotto”. Il riferimento va ad alcune zone del Comune di Lucca dove i residenti sono costretti ad approvvigionarsi mediante l’installazione di pozzi privati, sobbarcandosi così i relativi costi. Tutto questo, ricorda Bindocci, “considerando che il corrispettivo tariffe per il servizio di fognatura e depurazione viene oggi calcolato moltiplicando il numero dei componenti del nucleo familiare, tenendo conto del consumo annuo per abitante. La mancanza di una rete idrica pubblica – argomenta – è una penalizzazione notevole per il cittadino e crea diseguaglianza tra coloro che possono beneficiare dell’acquedotto pubblico e chi non ne ha l’opportunità”. Per questi motivi Bindocci chiede che l’amministrazione comunale impegni Geal e la conferenza territoriale numero 1 Toscana nord “a provvedere – come recita la mozione – all’installazione gratuita di contatori con estrazione di acqua, al fine di ottenere una tariffa puntuale sul consumato e successivamente trattato in fognatura e depurazione”.
Una proposta che non incontra pregiudiziali da parte del Comune: “Non siamo ideologicamente contrari – replica Raspini – ma vogliamo capire se si tratti di una cosa davvero utile. Installare un contatore che misuri quanta acqua viene smaltita è una possibilità, ma il tema è che sono pochissimi quelli che ad oggi hanno scelto di fare questa misurazione, perché spesso l’acqua smaltita è maggiore rispetto alla quantità d’acqua che viene forfettariamente calcolata”.
Per Sensi “la realtà che concerne la mozione riguarda una fetta di cittadinanza, cioè più di 4mila utenti che vivono in zone in cui l’acquedotto non c’è o che non si sono mai allacciati. Abbiamo già previsto la possibilità di installare un contatore sui pozzi in uscita, ma oggi hanno aderito soltanto 20 utenze. In questo caso il calcolo – ricorda – avviene sul consumo reale anziché sul forfettario. Gli oneri sono gli stessi ed il contatore si paga circa 30 euro. Non so perché questa procedura non sia seguita dalla maggioranza degli utenti: anche se non può obbligare nessuno, Geal auspica che tutti installino il contatore, perché fornisce una modalità più precisa per conteggiare. Potremmo fare una comunicazione in bolletta – l’apertura del presidente – per far capire ancora meglio che esiste questa possibilità”.
Una soluzione, quella relativa ad una campagna informativa più forte rispetto a questa possibilità, che viene sposata anche dall’assessore Raspini, che rilancia: “Il plus – osserva – sarebbe quello di valutare l’allaccio all’acquedotto nelle zone in cui è possibile. Inoltre è pensabile riflettere su come gli organi di Ait (l’autorità idrica toscana, ndr) possano incentivare l’installazione dei contatori”.
Paolo Lazzari