Il prefetto: “Risciò, serve una disciplina condivisa”

11 luglio 2019 | 12:29
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Il prefetto: “Risciò, serve una disciplina condivisa”

“Sul noleggio dei risciò a Lucca serve una disciplina precisa, che tenga conto delle esigenze degli esercenti ma anche di quelle relative alla sicurezza degli utenti stessi e dell’ordine pubblico”. E’ questo l’invito che arriva dal prefetto Leonardo Falco alle parti in causa – noleggiatori da un lato, Comune di Lucca dall’altro – in una fase “scottante”: l’ordinanza sindacale firmata dal sindaco Alessandro Tambellini che vieta l’utilizzo dei mezzi è in scadenza: entro il prossimo 11 agosto, è l’auspicio, si dovrà arrivare ad una “disciplina” che cerchi di normare e risolvere il problema di un utilizzo spericolato dei mezzi, causa nella maggior parte dei casi degli incidenti che si sono verificati.

Il prefetto ne parla, specificando però che sul tema, interpellato dal sindaco Tambellini, non ha emesso alcun provvedimento, ma soltanto un parere – peraltro limitativo dell’ordinanza poi firmata dal sindaco e non vincolante per l’amministrazione che avrebbe anche potuto non tenerne conto. L’idea iniziale del Comune era quella infatti di “bandire” i risciò per 6 mesi, praticamente per l’intera stagione. Un provvedimento limitato invece ai 60 giorni, su suggerimento del prefetto, ma su cui l’ufficio territoriale del governo non ha emesso alcuna determinazione. E’ questo che la prefettura ha fatto presente nell’ambito del ricorso al Tar intentato dai noleggiatori. “Come prefetto mi sono limitato a rispondere con un parere alla richiesta che mi è giunta dal sindaco Tambellini – ha spiegato Fusco – ma il parere che abbiamo espresso non è in alcun modo vincolante. Avremmo potuto emettere un’ordinanza ex articolo 54 in cui allora sì, come ufficio e insieme al Comune, avremmo avuto un coinvolgimento diretto. Così non è stato, ma nel rilasciare il nostro parere abbiamo invitato l’amministrazione ad attivarsi e a dialogare con i noleggiatori per arrivare, entro il prossimo 11 agosto ad un accordo e ad una soluzione della materia. Quello che abbiamo fatto presente nell’ambito del procedimento in corso è che non si può ricorrere contro un parere, non vincolante, della prefettura”. I tempi sono stretti: l’ordinanza è vicina alla scadenza, mentre il prossimo 24 luglio – dopo quella di ieri – si terrà la nuova udienza dinanzi al Tar, dove si entrerà nel merito della vicenda.

Rob. Sal.