Associazione S.Concordio: “Nessuna adesione a progetti”

Non ci sta Clara Mei, responsabile della Associazione residenti contrada di San Concordio, nome che ha assunto, a partire dal 2012, l’associazione Laboratorio di urbanistica partecipata di San Concordio, fondata nel 1998, alla ricostruzione data dal Comune della riunione a Palazzo Orsetti sul tema dei progetti dei Quartieri Social a San Concordio (Leggi qui).
“Posso assicurare – dice – che né io né nessun altro di questa associazione era presente all’incontro del 26 luglio, e che tutti siamo fortemente contrari al progetto della piazza coperta per l’area Gesam, che consideriamo un grave errore urbanistico che pregiudica in maniera irreversibile una corretta sistemazione dell’area Gesam, che, anziché sulla nuova costruzione di un edificio fuori misura e di grave impatto, alto 16 metri su una base di 2400 metri quadri, avrebbe dovuto essere imperniata sulla valorizzazione del sito del porto e del chiesone”.
“Come non era presente la mia – prosegue la nota – dubito che fossero presenti tutte le associazioni elencate e dubito che tutte siano d’accordo su questo progetto edilizio. Ad oggi infatti sono state raccolte nel quartiere dal Comitato per San Concordio oltre 1800 firme, complessivamente, nelle tre petizioni che sono state presentate al Comune per indurlo a rivedere i tre progetti (piazza coperta, montagnola, scuola nel parco) che tolgono al quartiere verde, costruiscono invece di recuperare l’esistente e affossato definitivamente ogni possibilità di recuperarne identità e memoria”.
“Rilevo infine – conclude Clara ei – che il bando per le periferie prevedeva scadenze e formalità ben precise per presentare le manifestazioni di interesse, e che tali manifestazioni non sono state presentate dalle 23 associazioni nominate in questo articolo, ma solo da 11, come risulta agli atti”.