Comitato S. Concordio: tavolo con Comune su ex Gesam

17 agosto 2019 | 13:29
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Comitato S. Concordio: tavolo con Comune su ex Gesam

“Un tavolo con il Comune per modificare il progetto per l’area ex Gesam”: è la proposta che fa il Comitato Per S.Concordio dopo il consiglio comunale aperto sui progetti di riqualificazione e l’impegno del consigliere Daniele Bianucci “lavorare insieme per migliorare i progetti previsti a S.Concordio”.

“Non vediamo l’ora di metterci ad un tavolo con l’amministrazione – spiegano dal comitato -, anche se la volontà di coinvolgere i cittadini è finora rimasta lettera morta, considerato che il progetto per l’area ex Gesam sta per essere appaltato ed in tre anni di gestazione non è mai stato condiviso e nemmeno mai presentato pubblicamente alla cittadinanza. Ci aspettiamo pertanto di essere convocati prestissimo, dato che le buste con le offerte dell’appalto verranno aperte il 21 di agosto. Le nostre posizioni sono chiare: bene ha fatto il Comune ha individuare l’area Gesam come destinataria dei fondi per le periferie, perché questa area è un nodo irrisolto della riqualificazione del quartiere di S.Concordio, ma l’intervento edilizio proposto, quello della Piazza Coperta, cofinanziato con 6 milioni di euro, è l’opposto di una riqualificazione”.
“E’ inaccettabile – va avanti il Comitato per San Concordio – che la nuova costruzione sia più alta e abbia più volume dell’originario Steccone che era alto 13,50 metri, mentre la piazza coperta supera in altezza i 16 metri. E’ inaccettabile che la nuova costruzione seppellisca definitivamente sotto tonnellate di cemento le strutture murarie della darsena e del Porto riportate alla luce nel 2009. E’ inaccettabile l’accanimento a voler recuperare a tutti i costi il cassone interrato dello Steccone, da 10 anni pieno d’acqua, ben 3milioni e 800.000 litri che gli danno il peso per contrastare la sottospinta della falda che senza quel peso lo solleverebbe. E non basterà nemmeno il peso di una costruzione così imponente a tenerlo ancorato al fondo: una volta svuotata l’acqua, bisognerà infatti stendere su tutta la base una soletta di cemento alta circa 40 centimetri, del peso di 920 chili per ognuno dei 2500 metriquadri di superfice. In pratica bisognerà aggiungere una soletta di quasi 2.500 tonnellate di cemento solo per ancorare al fondo un parcheggio interrato costruito evidentemente nel posto sbagliato, dove la falda è a 50 centimetri dal piano di campagna e dove non a caso fino a poco più di 100 anni fa c’era il Porto fluviale di Lucca. Le richieste per migliorare il progetto della piazza coperta sono state espresse dai cittadini nel Consiglio comunale e nella petizione che è stata protocollata in Comune il mese scorso, e alla quale speriamo l’amministrazione voglia rispondere prima di aggiudicare l’appalto: non cementificare sopra le ‘bitte’ e le strutture murarie della darsena riportate alla luce dagli scavi archeologici; portare a termine quegli scavi, concludendo l’indagine sulla darsena e allargandola al bacino vero e proprio del Porto; abbassare le altezze e diminuire i volumi, perchè un edificio di 16 metri in quella zona è del tutto fuori misura; eliminare la enorme tettoia metallica; riaprire un piccolo tratto del canale Formica, all’interno dell’area ex Gesam, sul modello dei fossi lucchesi. Aspettiamo quindi fiduciosi una convocazione, e chiediamo, come dimostrazione di buona volontà da parte del Comune, di fermare la procedura di appalto in mano all’Erp, in particolare l’apertura delle buste con le offerte prevista per il 21 agosto. Nel caso che l’amministrazione non voglia o non sia in grado di modificare sostanzialmente il progetto della piazza coperta, crediamo sia opportuno che lo revochi in autotutela, perché i cittadini di S.Concordio, col conforto dell’opinione pubblica di tutta la città, non possono permettere una colata di cemento così grande e irreversibile sul sito del Porto, che è la maggiore gloria del loro quartiere, e la impediranno con tutti i mezzi possibili”.