Piano del Comune, Martini: “Una boccata d’ossigeno, ma restiamo pessimisti”

21 aprile 2020 | 18:45
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Piano del Comune, Martini: “Una boccata d’ossigeno, ma restiamo pessimisti”

Il presidente della Commissione Città di Lucca di Confcommercio se la prende con le misure della Regione. Preoccupa l’annullamento degli eventi

“La buona volontà non si può negare. Sono state ascoltate le nostre richieste. Rimaniamo pessimisti sul futuro ma queste risorse sono una boccata d’ossigeno”. Così Giovanni Martini, presidente della Commissione città di Lucca di Confcommercio, commenta la manovra appena varata dall’amministrazione comunale a sostegno delle imprese del territorio.

“Rispetto alle risorse che ci hanno messo a disposizione Governo e Regione, questa è una manovra poderosa – commenta Martini con sarcasmo – Qui vengono messi sul piatto 12 milioni di euro, la maggior parte dei quali a favore delle attività e non è poco. Sono state ascoltate le nostre richieste, per cui siamo soddisfatti. Sicuramente c’è qualcosa da smussare ancora ma almeno adesso abbiamo una base su cui lavorare, finora brancolavamo nel buio”.

Sostegno alle imprese, dal Comune un piano da 12 milioni di euro: azzerate Cosap e imposta di soggiorno

Se Martini elogia l’operato dell’amministrazione in questo momento di grande difficoltà, lo stesso non si può dire per le disposizioni della Regione Toscana che, secondo il presidente della Commissione Città di Lucca, sarebbero troppo restrittive: “Qua non ci si rende conto che a rischio ci sono migliaia di posti di lavoro. Basti pensare a quante persone lavorano nelle varie attività commerciali del centro storico, nel commercio o nella ristorazione. È facile prendere decisioni dall’interno dei palazzi ma a farne le spese siamo noi. Noi siamo l’ultimo ingranaggio della catena: se non ripartiamo noi, il sistema non riparte”.

Nel mirino di Confcommercio, in particolare, l’obbligo di distanziamento di almeno un metro e ottanta tra un cliente e l’altro, oltre che le misure di sanificazione dei locali i cui oneri, al momento, sembrerebbero essere interamente a carico degli imprenditori: “Pensiamo ad un negozio di abbigliamento: è impensabile che sanifichi un capo ogni volta che qualcuno lo prova. In questo momento le condizioni per riaprire sono troppo onerose – insiste Martini – conviene stare chiusi con la conseguenza che migliaia di famiglie lucchesi rischiano di trovarsi senza uno stipendio. In questo senso speriamo che, con il passare del tempo, queste misure vengano allentate”.

Ultima riflessione dedicata agli eventi: “Questo per quanto ci riguarda è l’aspetto più preoccupante – conclude Martini -. Sappiamo che il Comune ha annullato il proprio calendario ma non ci sono disposizioni ufficiali in materia. Attendiamo indicazioni ma ci sembra che le idee siano poco chiare”.