Riapertura delle scuole, al vaglio spazi a Real Collegio, Cavallerizza e nelle parrocchie del centro

L’assessore Vietina scrive al ministero: “Aumentare gli insegnanti in organico, pranzo in classe e più fondi per il trasporto scolastico”
Spazi, organici delle scuole, trasporti e mense. Si articola in quattro punti la richiesta del Comune di Lucca al ministero dell’istruzione, inserita in una lettera inviata dall’assessora Ilaria Vietina per chiedere interventi urgenti a garanzia del prossimo anno scolastico.
Proprio l’assessora ha illustrato la situazione e gli intendimenti dell’amministrazione per il prossimo anno. Innanzitutto i dati: “A Lucca ci sono 7 istituti comprensivi, 8 con il Cpia per 60 edifici e 6 istituti superiori. Gli alunni sono 7900 per i comprensivi e 8000 per gli istituti superiori. Al momento tutti gli spazi a disposizione non sono sufficienti perché non raddoppiabili per seguire le linee guida attualmente presenti”:
Quando agli spazi la proprità per il Comune di Lucca è quella di sfruttare la possibilità della didattica all’aperto: “Vorremmo – dice – allestire tutti gli spazi esterni alle scuole per dare una possibile risposta alla problematica. Ma non mancano le criticità. Si pensi al centro storico, in cui tutti gli spazi sarebbero già esauriti dalle sole richieste del comprensivo del centro storico. Stiamo ovviamente valutando gli spazi a disposizione come ad esempio il Real Collegio (ma al vaglio ci sono anche parrocchie e la Cavallerizza, ndr). Il tutto partendo dal fatto che non ci sono certezze o indicazioni normative, ma solo indicazioni provvisorie che parlano della necessità di uno spazio di 4 metri quadri ad alunno”
C’è poi il problema del personale scolastico, non solo docente ma anche ausiliario, per gli allestimenti e la sanificazione. “Il Comune a sua volta – spiega Vietina – non ha personale dedicato a questo obiettivo. Va capito nel dettaglio quanto personale serve se si va in questa direzione o nella direzione di suddividere i gruppi classe da gestire in modo autonomo e separato. Per avere gruppi parametrati servirebbe, a quanto pare, l’aumento di un terzo degli insegnanti. E secondo me dovrebbe partire dal territorio la richiesta di un aumento degli organici. Nel frattempo sono stati mantenuti i parametri della legge del 2009 che prevedono come minino la presenza di 15 bambini per creare nuove classi, cosa che potrebbe creare anomalie in alcune zone come Lucca 7 e le scuole di Nozzano e Balbano, dove però la dirigente scolastica ha trovato una soluzione interna”. “Il concetto – spiega ancora l’assessora – è che come per il settore sanitario occorre capire che l’intervento fondamentale è quello sugli organici. Altrettanto deve valere anche per la scuola”.
Un accenno poi alle possibili soluzioni per le mense e il trasporto pubblico locale. “Per le mense nel documento – dice Vietina – chiedo a ministero e Asl di poter passare a una organizzazione del pranzo in classe, anche per utilizzare tutti gli spazi mensa delle scuole per le attività didattiche. Quanto al trasporto, vista la necessità di distanziamento, avremmo bisogno del doppio del servizio, che può essere in qualche modo organizzato, a differenza del trasporto pubblico locale per le superiori. Abbiamo bisogno di avere un finanziamento ulteriore: oggi il servizio ci costa 100mila euro al mese; quindi serve un milione per l’intero anno scolastico e 300mila euro per tre mesi”.
Nel dibattito interviene la consigliera del centrodestra, Simone Testaferrata: “Le cose principali cui mettere testa sono gli spazi a disposizione del Comune, gli organici degli insegnanti e il personale Ata, vista la necessità di continue e frequenti sanificazioni”. Le sollecitazioni da Testaferrata arrivano sui trasporti (“Per ogni pullmino – dice – serve un assistente non solo per l’infanzia, ma anche per primaria e medie, per la sicurezza dei bambini e per tranquillità degli autisti”). Una precisazione, invece, sull’educazione all’aperto: “Molte insegnanti stanno facendo una buona progettazione e mi auguro che questa venga allestita e venga sostenuta dal Comune. Ma siamo in un territorio in cui d’autunno e inverno piove spesso, non possiamo tenere i bambini all’umido e quindi occorre anche pensare alle mura. Servono più spazi e più edifici scolastici. E dobbiamo avere tutto allestito non per il primo settembre, ma molto prima, per essere pronti al momento dell’avvio”.
Per la consigliera del Pd, Chiara Martini, servono “soluzioni innovative, ma anche in prospettiva, che giustifichino l’investimento attuale”.
Quanto agli spazi emerge, dalle parole della presidente di commissione, Maria Teresa Leone, la messa a disposizione da parte della diocesi di diverse chiese del centro, recentemente ristrutturate, come Sant’Alessandro e Sant’Agostino. “Anche il seminario – dice la presidente – è fra le strutture indicate per un possibile utilizzo, come alcune aule della Fondazione Ragghianti già utilizzate per i corsi Celsius. Ora i suggerimenti sono al vaglio dei tecnici competenti”.
“La difficoltà più grande – chiosa Ilaria Vietina – è quella di far lavorare tutti in maniera coordinata. Stiamo però navigando al buio, perché ci sono linee guida ancora provvisorie. Non voglio, comunque, neanche lontanamente valutare l’ipotesi dell’utilizzo dei divisori di plexiglass nelle scuole. Quando al pasto si stanno studiando modalità di consumo in classe che superino il concetto di monoporzione e lunch box. Ma anche qui ci sarà bisogno di investimenti come nei trasporti dove su un milione di euro di spesa attualmente le famiglie compartecipanto per 100-150mila euro. Aumentare il nostro investimento di 1 milione per garantire un anno di servizio raddoppiato per noi è molto difficile senza finanziamenti dal governo centrale”.