L’architetto Pardini Cattani: “Manifattura sud, progetto Coima porterà solo speculazione”

22 luglio 2020 | 08:41
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L’architetto Pardini Cattani: “Manifattura sud, progetto Coima porterà solo speculazione”

Il professionista: “Non si può concedere un baluardo delle Mura, quella ipotesi non tiene conto della storia della città”

“Lucca non può essere svenduta così. Le Mura, i Baluardi e gli spalti sono un unicum dal punto di vista del monumento, dell’architettura, dell’immagine, e dal punto di vista ecologico e della loro ragione sociale. Sono dei Lucchesi, non di un’amministrazione qualsiasi”. Con queste parole l’architetto Claudio Pardini Cattani boccia il progetto Coima per l’ex Manifattura sud.

“Quest’anno – ricorda – ricorrono i 150 anni dal momento in cui i Lucchesi le riacquistarono dal Regno d’Italia, che se ne era appropriato con l’annessione. Questo monumento non può essere smembrato, anzi, è necessario operare per recuperare la massima unitarietà possibile, sotto il profilo dell’immagine e dell’uso, inteso come Bene comune. Insieme alla società civile tutta, prendiamo esempio dagli Amici di Lucca che negli anni ’50 del secolo scorso, si opposero al Prgc, così come proposto dall’allora amministrazione. E da personaggi come il sindaco Demetrio Del Prete, che ancor prima, nel diciannovesimo secolo, assieme ai consiglieri, decretò a maggioranza l’ acquisizione delle fortificazioni, compresi gli spalti, ad esse afferenti”.

“Come in seguito, nel secolo ventesimo, hanno fatto anche importanti personaggi, che hanno avuto a cuore la città – elenca -, vedi Carducci, D’Annunzio, Pascoli, Puccini, e poi Ragghianti, P. C. Santini e Luporini, Mannocci, assieme a tanti altri. Se Lucca è quella che è, lo dobbiamo anche a loro, punte avanzate che hanno fatto emergere il sentire della cittadinanza. L’ipotesi progettuale che è trapelata sui media, a proposito di parte della ex Manifattura tabacchi, appare prettamente speculativa e avvitata su se stessa, aliena dal rappresentare e costituire un motore propulsivo per la cultura e l’economia lucchese. I 90 appartamenti di lusso, potrebbero trasformarsi in seconde e terze case, magari affittati per i grandi eventi. Cosa diversa metterli a disposizione per giovani coppie con figli, tanto per recuperare residenza e lucchesità nel Centro Antico. No a ghetti, sì a percorsi spazi pubblici rivavati nel complesso Manifattura e collegati con la città. Succursale degli Uffizi, laboratori incubatori di arti e mestieri, una sorta di Bauhaus a Lucca, per volare alto Leghiamo questa Bauhaus lucchese a grandi nomi della moda e dell’arte, Facciamone una cittadella della creatività, una Pitti lucchese Le risorse potrebbero arrivare se si riesce a mettere insieme un’idea che realizza cose anche a supporto di filiere come la moda ( collegata anche all’antica tradizione tessile lucchese) e l’arte, che hanno fatto e fanno grande l’Italia nel mondo e producono lavoro, dignità e ricchezza”.