Liberi subito, in piazza degli Scalpellini la raccolta firme per regolamentare la morte volontaria

L’associazione Luca Coscioni presente sabato 28 dalle 15 alle 19,30 e domenica 29 ottobre dalle 15,30 alle 17,30
E’ iniziata anche in Toscana la raccolta firme per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare Liberi Subito, elaborata e promossa dall’Associazione Luca Coscioni, per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. L’obiettivo è raccogliere almeno 5mila firme autenticate e certificate di cittadini residenti nel territorio regionale entro la fine di marzo 2024.
La raccolta delle firme sarà effettuata in piazza degli Scalpellini sabato 28 dalle 15 alle 19,30 e domenica 29 ottobre dalle 15,30 alle 17,30.
Lo scopo è quello di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi), secondo i principi dettati dalla Corte Costituzionale (attraverso la sentenza 242/2019), per accedere alla morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. Una volta raccolte e depositate le firme necessarie potrà iniziare l’iter di discussione, avendo già la Regione dichiarato ammissibile la proposta di legge, ossia rientrante nelle competenze regionali.
“Con questa proposta di legge, chiediamo che siano stabilite regole e tempi certi per garantire i diritti costituzionali dei pazienti della Toscana in materia di fine vita, in particolare per impedire che qualcuno debba subire, come una tortura, una sofferenza insopportabile contro la propria volontà”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, i due organi di vertice dell’Associazione Luca Coscioni.
“È chiaro che le norme sul fine vita non le fa la Regione, ma sul rispetto della sentenza della Corte costituzionale ne è responsabile il servizio sanitario della Regione. Ed è il sistema sanitario che deve stabilire delle regole. Noi chiediamo che queste regole siano date ascoltando non la propaganda di partito, ma le sofferenze delle persone malate che fanno queste richieste. La proposta di legge Liberi Subito è aperta a tutti i partiti, i movimenti e le organizzazioni che vorranno sostenerla e farla propria. Si tratta – aggiungono – di una battaglia che coinvolge l’opinione pubblica, al di là di ogni schieramento politico. Non basterà raccogliere le firme di cittadine e cittadini toscani necessarie per portare la legge in Consiglio Regionale: il nostro obiettivo è proseguire la mobilitazione nella società per chi ritiene sempre più intollerabile che una persona in condizioni di sofferenza estrema non possa scegliere per se stessa, ma sia costretta a subire decisioni di altri contro la propria volontà”.