Lav: “Cavalli con carrozza in città? Un anacronismo che va fermato”

3 gennaio 2024 | 17:33
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Lav: “Cavalli con carrozza in città? Un anacronismo che va fermato”

L’associazione animalista: “Gli animali costretti a questa vita sono sottoposti a stress emotivo e percettivo”

“Lo sfruttamento dei cavalli nei centri urbani: un anacronismo che va denunciato“. Lo afferma la Lav di Lucca dopo l’episodio di ieri in piazza Napoleone, dove un cavallo imbizzarrito dallo scoppio di un petardo si è schiantato con il calesse contro un’auto.

“Il cavallo – si legge nella nota di Lav -, secondo la ricostruzione dell’accaduto fornita dalla stessa conducente, sarebbe infatti partito al galoppo provocando lo schianto del calesse, la collisione con l’automezzo dell’istituto di vigilanza e l’impatto contro una panchina, che ne ha fermato traumaticamente la folle corsa senza provocare, per puro miracolo, ulteriori conseguenze alle persone e all’animale. Per la Lav episodi di questo genere non sono affatto una sorpresa, tanto che la stessa si è fatta già da tempo promotrice di una campagna nazionale di denuncia, che ha sottolineato l’elevatissimo livello di stress emotivo e percettivo di poveri animali costretti a lavorare per molte ore al giorno in condizioni climatiche spesso estreme, obbligati a trascinare carichi di poco inferiori alla tonnellata e a muoversi nel traffico urbano, in un contesto di forte inquinamento acustico e visivo”.

“Situazioni che troppo spesso – sottolinea Lav – ne hanno causato la morte, o provocato infermità non curabili. Ciò che è accaduto a Lucca è semplicemente l’ennesimo avvertimento che è giunta l’ora di denunciare questa pratica come altamente inadeguata e disumana, oltreché pericolosa per le stesse persone. Nel contesto moderno, l’immagine di un cavallo che si sforza di trainare una pesante carrozza nel traffico caotico delle città potrebbe sembrare pittoresca, richiamando un tempo passato, romantico e affascinante. Tuttavia, dietro questa immagine si nasconde una realtà molto diversa, fatta di sofferenza e maltrattamenti che non possono essere ignorati. Le condizioni di vita e di lavoro dei cavalli che trainano le carrozze sono spesso degradanti: costretti a trascorrere lunghe ore nelle strade trafficate, esposti a rischi costanti di incidenti con veicoli a motore o di cadute fatali dovute all’asfalto scivoloso. Inoltre, questi poveri animali devono affrontare le intemperie, le temperature estreme e il rumore assordante delle auto e degli autobus, che li stressa enormemente con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”.

“Ma oltre alla questione del benessere animale occorre anche sottolineare che – prosegue Lav – l’uso dei cavalli come mezzi di trasporto urbani appare oggi del tutto inappropriato, nell’era dei veicoli elettrici e dell’innovazione tecnologica, ove la sostenibilità ambientale e il rispetto per il benessere degli animali sono valori percepiti, dai più, come sempre più importanti. Utilizzare i cavalli per il trasporto cittadino è un anacronismo che va contro questi principi fondamentali e soprattutto contro ogni logica. Numerose città, nel resto del mondo, hanno già preso provvedimenti riducendo o eliminando del tutto l’uso dei cavalli come trainatori di carrozze. Il ritmo frenetico della vita moderna rende le carrozze a traino animale, nella considerazione di numerose amministrazioni pubbliche del resto del mondo, un elemento assolutamente estraneo e irrazionale. È ora che anche le nostre città facciano un passo avanti, adottando misure simili. Alcuni potrebbero forse obiettare che la rimozione delle carrozze trainate a cavallo potrebbe causare la perdita di posti di lavoro. Ma questo non può giustificare la perpetuazione di un’attività che arreca danni agli animali e che soprattutto appare contraria ai valori di una società moderna e compassionevole. E’ un’obiezione, questa, alla quale le amministrazioni potrebbero trovare soluzione se solo si concentrassero, come è possibile ed auspicabile, sulla creazione di nuove opportunità occupazionali, sostenibili e all’avanguardia, come l’adozione di incentivi destinati alla fornitura, ai conducenti delle carrozze, di veicoli elettrici sostitutivi. L’utilizzo dei cavalli come trainatori di carrozze nel traffico cittadino non può essere accettato, nell’era moderna; è giunta l’ora di denunciarla come anacronistica e di promuovere l’adozione, nelle nostre città, di alternative sostenibili e compassionevoli, che siano maggiormente in linea con i valori del benessere animale e del progresso sociale”.