Lucca, gli affitti a lungo termine sono un miraggio: “Colpa delle locazioni brevi per i turisti”
Il segretario provinciale di Sunia Cgil Stefano Cristiano: “Serve anche da noi una regolamentazione come ha fatto Firenze. E il Comune dovrebbe investire di più sull’edilizia sociale”
Affitti residenziali a lungo termine a Lucca e provincia, gli annunci di chi cerca un’abitazione si susseguono sul web, ma sembra impossibile trovare una casa in locazione. Ormai non è più neanche una questione di garanzie del futuro inquilino. Oggi, anche chi ha una buona disponibilità economica, fatica a trovare una casa. All’origine di questa “bolla immobiliare” secondo Stefano Cristiano, segretario del sindacato degli inquilini, Sunia-Cgil Lucca, ci sarebbero le locazioni a fini turistici.
“Il problema purtroppo non è relegato soltanto a Lucca e alla sua provincia, ma nelle città turistiche questo fenomeno ha effetti ancora più gravi – spiega il segretario di Sunia -. I motivi sono diversi: ad esempio in Italia non si investe più nell’edilizia sociale da tantissimi anni. Questo fa si che non ci siano più case disponibili per l’affitto anche di fronte ad un aumento dei contratti di lavoro a tempo indeterminato”.

“Nell’ultimo periodo – prosegue Cristiano -, la situazione si è aggravata con l’espansione senza controllo degli affitti brevi turistici. Molti alloggi sono stati tolti dal mercato delle locazioni lunghe e essendoci meno disponibilità si va ad un aumento di prezzo. Nella provincia di Lucca si calcola che sono 25-30 per cento gli alloggi sfitti”.
Alcune città, per evitare di avere un centro storico esclusivamente vocato al turismo, hanno cercato di limitare le locazioni brevi. Una fra tutti Firenze, dove il sindaco Nardella ha fatto approvare una delibera che vieta gli affitti turistici nell’area Unesco della città dove sono concentrati il 75 per cento degli alloggi destinati a questo scopo. Inoltre, per incentivare l’affitto a lungo termine, ha azzerato l’Imu sulla seconda casa per tre anni a coloro che convertiranno l’uso della propria residenza per affitti lunghi.
“E’ un tentativo che va in questa direzione – precisa il segretario di Sunia-Cgil Lucca -, ovvero quella di limitare il fenomeno. Anche perché altrimenti le città si svuotano e diventano dei veri e propri dormitori per turisti, con ricadute anche sul tessuto economico. Anche a Lucca e in tutte le città turistiche si dovrebbe andare in questa direzione, scontando naturalmente la reazione contraria e i ricorsi che come a Firenze possono avvenire. Però, secondo me, questa scelta dovrebbe essere intrapresa a livello nazionale. Sia ben chiaro il punto non è demonizzare l’affitto turistico, il punto è regolamentarlo. Oggi siamo in una situazione in cui la regolamentazione non c’è, rischiando di diventare un mercato selvaggio, con tutti i problemi che ne conseguono”.
Fino a pochi anni fa, erano i locatori a lamentarsi della morosità del coinquilino. Durante gli anni della pandemia c’è stato anche il blocco degli sfratti. Una situazione emergenziale che però ha minato la fiducia tra le due parti. In che modo è possibile ritrovare questa fiducia?
“Quando ci troviamo di fronte ad una morosità, solitamente ci troviamo di fronte ad un duplice danno – dice Stefano Cristiano -. Quello del padrone di casa, che non è sempre il ricco possidente, ma potrebbe essere un semplice cittadino che arrotonda la pensione e che venendo meno quel canone, si trova in una situazione di difficoltà. Dall’altro lato ci troviamo di fronte ad un inquilino che non paga l’affitto perché non ce la fa, quindi anche lui vive un dramma economico”.
“A questo tipo di problema secondo me si può risolvere in alcuni modi – aggiunge -. Il primo che mi viene in mente è il contributo in conto affitti. Uno strumento che permette, attraverso contributi nazionali, regionali e comunali, di assistere gli inquilini in difficoltà a pagare gli affitti. Insieme a questo c’è anche il contributo per la morosità incolpevole, risorse elargite direttamente al padrone di casa, nel momento in cui si dimostra che la morosità non è avvenuta per colpa ne per dolo. Purtroppo in queste due finanziarie degli ultimi anni questi due capitoli sono stati seccati dal governo nazionale, che ha tagliato entrambi i fondi e molti comuni si sono trovati in difficoltà”.
“Questo – aggiunge – è un problema serio perché il combinato disposto di questo taglio, del taglio del reddito di cittadinanza che in parte andava a coprire anche casi di morosità incolpevole e l’aumento dei costi a causa dell’inflazione, rischia di creare una tempesta perfetta che negli ultimi mesi può produrre effetti devastanti”.
Altra risposta secondo il Sunia potrebbe essere quella di investire nell’edilizia sociale, un po’ come succede in altri paesi europei. Ad esempio in Austria a Vienna sono stati fatti degli investimenti comunali e statali importanti, proprio per la costruzione di alloggi di qualità per tutte le fasce di popolazione, dai precari, alle famiglie, dai giovani, ai pensionati, in modo tale di dare una risposta strutturale al problema.
“A mio avviso occorre inoltre una ricognizione seria e strutturale sulla disponibilità di alloggi sul nostro territorio – continua il segretario provinciale di Sunia Cgil -. Se è vero che abbiamo un 25-30 per cento di alloggi sfitti, si tratta di capire a quale tipologia possono appartenere. Mi domando quanti di questi siano poi nella disponibilità di istituti finanziari, in virtù del fatto che alcune persone hanno perso la propria casa perché non sono stati in grado di pagare un mutuo. Ecco, una ricognizione più puntuale di queste situazioni potrebbe far propendere la pubblica amministrazione nel fare proposte di accordo per rimettere nel mercato degli affitti a lungo termine questi alloggi”.
“Noi, come sindacato degli inquilini, assieme ad altre sigle che si occupano dello stesso settore, abbiamo chiesto un incontro con il prefetto per un protocollo d’intesa sulla falsariga di ciò che è stato fatto a Livorno – dichiara Stefano Cristiano -, cioè un tavolo con tutti gli enti e le organizzazioni che si occupano della questione della casa, per mettere in rete, non solo le risorse, ma anche le conoscenze, per dare una risposta a questo tipo di problema. Purtroppo non abbiamo avuto riposta e la provincia di Lucca rimane una delle poche in regione a non avere un tavolo che si occupa della questione casa” .
Sunia- Cgil cosa può fare?
“Noi forniamo assistenza sia agli inquilini, che ai piccoli proprietari, per far valere i propri diritti – spiega -. Ad esempio in molti casi viene fatto un contratto transitorio che non è regolare e se si viene da noi si può verificare se è stato fatto secondo tutti i criteri normativi. Ricordo che per i contratti d’affitto transitori nei comuni oltre i 10mila abitanti devono essere fatti a canone concordato. Dove ciò non avviene il contratto viene impugnato e trasformato in affitto 4+4. Offriamo anche il servizio di assistenza legale per chi ne ha bisogno”.
Il contratto a canone concordato offre dei vantaggi sia all’inquilino che al proprietario di casa. L’inquilino ha la certezza di avere un canone d’affitto giusto e un contratto regolare. Al locatore in cambio lo Stato offre la possibilità di sottoscrivere la cedolare secca che permette notevoli tagli economici alle tasse.