In piazza San Michele il presidio per il cessate il fuoco in Palestina

14 marzo 2024 | 14:31
Share0
In piazza San Michele il presidio per il cessate il fuoco in Palestina
In piazza San Michele il presidio per il cessate il fuoco in Palestina
In piazza San Michele il presidio per il cessate il fuoco in Palestina

Il Forum della Pace della Versilia e di Lucca: “Stop alla guerra in Medio Oriente”

Un presidio in piazza San Michele per dire basta con la guerra in Palestina. E’ stato organizzato ieri pomeriggio (13 marzo) dal Forum della pace della Versilia e dal Forum per la pace di Lucca Ripudiamo la guerra per informare i cittadini e sostenere la consegna al Prefetto di un documento da trasmettere con urgenza al Governo.

Nel documento si afferma “la ferma condanna della scelta operata dal Parlamento italiano il 5 marzo di approvare la partecipazione alla missione Aspides nel Mar Rosso, che si svolge senza uno specifico mandato Onu – si legge nell’atto firmato – e senza che sia stata tentata un’azione diplomatica volta a proteggere davvero la navigazione. La partecipazione alla missione, missione che conduce a un allargamento esponenziale della guerra e verso scenari di devastazione mondiale, non aiuta la risoluzione della drammatica situazione in Medio Oriente, ci espone a tutti i rischi che ciò comporta, in aperto contrasto con quanto dichiarato dalla nostra Costituzione, che ripudia la guerra, anche intesa come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali”.

“Quanto sta avvenendo nel Mar Rosso – hanno spiegato i manifestanti – è solo una parte di una tragedia più ampia, quella della Palestina, che va avanti ormai da decenni, e che potrà trovare una soluzione solo se affrontata all’interno del contesto più ampio da cui deriva. La richiesta di ribaltare la logica fin qui seguita da governo e parlamento: no al pensiero unico bellicista, cioè se vuoi la pace devi fare la guerra, ma interrompere la spirale della guerra dando finalmente spazio ai tavoli di trattativa, per Ucraina, Palestina e Mar Rosso. A questo si unisce la richiesta di abbandonare la scelta del riarmo e destinare le risorse non alle armi ma al finanziamento dei servizi per i cittadini, garantendo finalmente i diritti sanciti dalla Costituzione. Si ricorda che tra i diritti costituzionali vi è anche quello di manifestare liberamente le proprie opinioni, mentre nei giorni scorsi a Pisa, a Firenze e a Catania sono state messe in atto azioni di repressione violenta contro pacifiche manifestazioni di studenti. La necessità drammaticamente urgente del cessate il fuoco permanente in Palestina e del potenziamento delle risorse della agenzia Onu di sostegno ai rifugiati palestinese (Unrwa), sospese anche dal governo italiano, per interrompere le disumane sofferenze del popolo palestinese e degli atti genocidari che avvengono sotto i nostri occhi. La richiesta di applicare quanto stabilito dalla Corte Internazionale di Giustizia che con l’ordinanza 192 in data 26 gennaio scorso ha chiesto a Israele di fare tutto il possibile per ‘prevenire possibili atti genocidari’ nella Striscia di Gaza e di consentire l’accesso agli aiuti umanitari. Queste indicazioni sono ad oggi rimaste inapplicate, nonostante la loro chiarezza e l’indicazione del rischio di corresponsabilità per quanti non si adoperassero per la loro attuazione, quindi per coloro che continuano a sostenere con armi e accordi economici lo stato di Israele”.