Intercultura, tra gli studenti premiati al concorso anche una ragazza dell’Isi Machiavelli di Lucca

Ludovica partirà per una esperienza di studio in Argentina
Si è svolta nell’Auditorium Spadolini a palazzo del Pegaso la cerimonia di premiazione di una rappresentanza degli 86 studenti toscani che hanno vinto il concorso Intercultura e che si sono guadagnati una borsa di studio per trascorrere un periodo scolastico all’estero.
Con i giovani premiati, dopo i saluti istituzionali del vicepresidente di maggioranza del Consiglio regionale, sono intervenuti Andrea Franzoi segretario generale di Intercultura, Elisabetta Dimaggio, ricercatrice dell’Università di Pisa, ex partecipante a un programma di Intercultura in Danimarca che ha intervistato Giacomo Melani, volontario di Intercultura di Livorno ed ex partecipante ad un programma bimestrale in Australia nel 2007, attualmente ricercatore al CNR di Pisa. Insieme a loro anche un gruppo di studenti ospitati in Toscana provenienti dai 4 angoli del mondo per un programma di vita e di studio con Intercultura, per testimoniare i benefici dell’esperienza di scambio e per fare un augurio agli studenti toscani in partenza.
L’associazione di volontariato Interculturaorganizza e finanzia attraverso borse di studio programmi di mobilità scolastica internazionale inviando ogni anno oltre 2 mila ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero e accogliendo in Italia centinaia di giovani di ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente nel nostro Paese. Dal suo esordio, Intercultura ha realizzato oltre 70 mila programmi di scambio.
A seguito del concorso indetto da Intercultura gli studenti premiati della provincia di Firenze, Livorno, Pisa e Siena potranno vivere un’importante esperienza di vita e di studio all’estero, nell’anno scolastico 2024-2025, ed accedere così ad un’inestimabile opportunità di formazione all’internazionalità e all’interculturalità. Dei ragazzi che hanno vinto un programma scolastico della durata compresa tra i 2 e i 10 mesi il 27,9% andrà in America latina, il 37,2% in Europa, 14% in Canada e negli USA; l’12,8% in Asia, Cina compresa, il 4,7% in Australia e Nuova Zelanda e il 3,5% in Africa.
Andrea Franzoi, segretario generale Intercultura, ricorda che in un contesto internazionale sempre più complesso e difficile come quello di oggi, Intercultura percepisce come essenziale il proprio intervento nel farsi promotrice dell’educazione alla pace, stimolando il dialogo e la comprensione tra i popoli. Rispetto, inclusione, diversità sono tra i valori sui quali si attiva la partecipazione dei giovani per costruire un mondo migliore, più equo e senza conflitti. Gli scambi scolastici internazionali sono il mezzo per coinvolgere la società civile e le istituzioni – e in particolare le scuole – in un progetto di valorizzazione della diversità come risorsa per lo sviluppo del pianeta, in linea con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Secondo Elisabetta Dimaggio, presidente del Centro di Pisa, la borsa di studio è un trampolino di lancio per il percorso futuro degli studenti, cominciano a vedere un’altra parte del mondo che può cambiargli il modo di vedere la realtà. Le mete scelte dai ragazzi toscani sono in tutto il mondo dall’America Latina all’Europa.
Per Giacomo Melani, volontario e responsabile del Centro formazione di Livorno, la selezione di Intercultura si svolge nel mese di novembre, dove viene valutata la performance scolastica e soprattutto l’attitudine dei ragazzi all’interculturalità. Vengono quindi selezionati quelli più adatti a sviluppare un percorso formativo internazionale all’estero.
Nell’anno scolastico 2023-2024 sono partiti poco più di un centinaio di studenti toscani: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Costa Rica, Rep. Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Giappone, Messico, Nuova Zelanda. Paraguay, Portogallo, Slovacchia. Spagna, Svezia Thailandia, Tunisia, Regno Unito e Usa le destinazioni. Accolti da una famiglia toscana quest’anno sono invece oltre 20 adolescenti, che vengono anche inseriti in una scuola locale.
Intanto a livello nazionale altri 1.800 studenti, risultati vincitori del concorso Intercultura per l’anno scolastico 2024-25, si stanno preparando per vivere la loro esperienza all’estero, attraverso una serie di incontri di formazione guidati dai volontari dell’Associazione.
Tra gli 86 toscani premiati, anche Ludovica, studentessa dell’Istituto scolastico Machiavelli di Lucca, in partenza per un programma semestrale scolastico in Argentina: “Partirò nel secondo semestre del 2025 e ho ancora tanto tempo prima di partire, ma già gli incontri di formazione con i volontari di Intercultura mi stanno facendo aprire l’orizzonte verso questo nuovo mondo, in generale mi sento emozionata. Non preparata perché non lo sono ancora, ma le aspettative sono molto alte, e sono pronta ad accettare tutto perché tutto è esperienza. Mi piacerebbe trasmettere l’intera cultura italiana: penso di poter portare l’arte, la storia, ma per quanto riguarda me stessa spero di portare la mia personalità e lasciare qualcosa nelle persone che incontrerò, perché so che loro mi daranno tanto”.
Vanessa, studentessa dell’Istitutoscolastico Xxv Aprile, partirà invece per un programma scolastico annuale in Brasile: “Quindici febbraio. Ricordo benissimo quanto fossi indaffarata per la scuola. Dopo esercizi ininterrotti di matematica, presi il telefono, per vedere che ore fossero. Le 18:42. Ma ecco che, proprio immediatamente sotto, vidi una notifica da Intercultura. Inizialmente, non pensai subito al fatto che fossero i risultati. Poi, parola dopo parola, sentii il mio battito accelerare. “Ma ci siamo di già?” Pensai. Perché avevo immaginato tante volte come sarebbe potuto finire. Inserii la matricola e lessi la scritta “vincitore”. A questo punto, il mio cuore stava come esplodendo. Continuai a scorrere e vidi anche il Paese e il programma. Rilessi infinitamente le stesse cinque parole, riaggiornai la pagina tante volte, e altrettante rinserii il mio numero di matricola. Era tutto vero: sarei partita. Sentivo che stavo quasi per piangere lacrime di soddisfazione e di contentezza che accompagnavano quella forte emozione che sentivo dentro di me. Andai subito a riferirlo ai miei genitori, volevo vederli felici e fieri quanto lo ero io di me stessa. Non avevo mai provato un’emozione del genere, perché per la prima volta mi ero messa alla prova davvero, ero uscita dalla mia comfort zone, e durante le selezioni avevo scoperto il mondo, ero cambiata, non mi volevo più fermare alle apparenze. Sono estremamente orgogliosa di me, per averci creduto, ma soprattutto per averci provato con amore, perché la passione, l’impegno e la consistenza che mettiamo in ciò che amiamo sono quelli che ci portano a realizzare i nostri sogni”.