Gli infermieri di Lucca pagano l’iscrizione all’ordine più di tutti i colleghi della Toscana: la Cisl insorge

La quota è aumentata di 25 euro ed è stata votata da 8 iscritti su 2713. Simoni e Rotondi: “Scelta iniqua”
Maria Grazia Simoni e Maddalena Rotondi, dirigenti sindacali della Cisl Fp Toscana nord, intervengono sull’aumento della tassa di iscrizione dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Lucca.
“A fine novembre – scrivono – l’Opi di Lucca ha convocato un’assemblea che, in seconda convocazione, è stata partecipata da 8 infermieri su 2713 iscritti. In questa sede è stato deciso di aumentare la quota annuale di iscrizione che è passata da 90 a 115 euro, con un aumento di ben 25 euro”.
La Cisl sta raccogliendo lo sfogo unanime dei lavoratori, come riferiscono Simoni e Rotondi: “Il personale interessato ci cerca, è disorientato, chiede aiuto. Un gruppo di infermieri che abbiamo incontrato all’ospedale San Lucca di Lucca ci ha riferito di essere profondamente deluso dalla decisione presa dall’Opi e che negli ultimi anni sono stati troppi gli aumenti, tanto che a Lucca gli iscritti all’Opi pagano la cifra più alta di tutta la Toscana. Gli infermieri si sono detti molto amareggiati dal comportamento tenuto dall’Opi che, per l’anno 2025, è tornato ad aumentare la quota annuale di iscrizione addirittura di ulteriori 25 euro, portandola ad 115 euro annuali,e non riescono a spiegarsi la ragione di questo aumento. Stessa reazione anche dal territorio della Valle del Serchio e dalle sedi ospedaliere e territoriali della Versilia”.
“Come Cisl – dicono Simoni e Rotondi – abbiamo ritenuto doveroso dimostrare al personale interessato la nostra comprensione e vicinanza. Insieme ai lavoratori abbiamo scaricato e visionato i bilanci dell’Opi Lucca e in effetti dai documenti contabili non pare emergere alcuna valida ragione che possa giustificare l’aumento di 25 euro della quota annuale: i lavoratori non capiscono come mai, a fronte di un bilancio sano, si chieda uno sforzo economico ai tesserati per affrontare spese future che possono essere gestite con scelte di tipo diverso”.
“Sempre insieme ai lavoratori – proseguono Simoni e Rotondi – abbiamo fatto un’indagine per verificare la situazione presente negli altri Opi della Toscana in riferimento al numero degli iscritti e alla quota annuale a loro carico, ed è emersa una verità molto deludente: l’Opi di Lucca applica la quota più alta di tutti gli altri Opi della Toscana. La tabella che segue dimostra che a Lucca gli iscritti all’Ordine pagano una cifra annuale ben più alta di tutti gli altri colleghi iscritti all’Opi delle altre province della regione. Una situazione iniqua e penalizzante che fa ulteriormente crescere il malcontento dei lavoratori nei confronti della gestione dell’Opi Lucca.

Concludono Simoni e Rotondi: “Abbiamo ritenuto doveroso, come Cisl, per gli infermieri che rappresentiamo, approfondire questo aspetto emerso come palesemente ingiusto ed è per questo che ci siamo resi disponibili a confrontare i bilanci di Opi Lucca con gli altri bilanci degli Opi presenti in Toscana, al fine di comprendere le ragioni di tale disparità. Ci preme rilevare che abbiamo molto apprezzato l’iniziativa di alcuni Opi che hanno limitato gli importi percepiti dai componenti dell’Opi (a titolo di indennità, gettoni di presenza), per evitare di innalzare la quota annuale a carico degli iscritti. Il sindacato che rappresentiamo ritiene ingiusto chiedere ulteriori sacrifici agli infermieri e per questo chiediamo al presidente dell’Opi Lucca una rivalutazione su quanto deciso in merito all’aumento della quota annuale; contestualmente abbiamo chiesto all’Opi un incontro per discutere di questa delicata questione che fa intravedere scurissime nubi all’orizzonte”.