Cei: “Per l’impresa più formazione e nuovi modelli di organizzazione del lavoro”

“Il piano nazionale Impresa 4.0 ha riportato la politica industriale al centro dell’agenda del paese dopo venti anni con una dotazione finanziaria di circa 30 miliardi, provocando una ripresa degli investimenti delle aziende. Pur confermando questa impostazione è necessario a mio avviso, nel futuro, da un lato rifinanziare il Fondo centrale di garanzia in modo da supportare i crediti aziendali e dall’altro sospendere gli investimenti privati per lo sviluppo di competenze 4.0”. La pensa così Lido Cei di Idea Service, l’azienda che si occupa di sostegno e finanziamento alle imprese.
“Ritengo personalmente necessario – commenta – tornare a investire negli istituti tecnici superiori con l’obiettivo di raggiungere almeno 100mila studenti iscritti antro il 2020 al fine di costruire nel futuro una rete di competenze digitali e di alta specializzazione. L’Impresa 4.0 oltre alle tecnologie e competenze ha bisogno anche di nuovi modelli di organizzazione del lavoro. Dal punto di vista contrattuale occorre rispondere ad una produzione sempre più “sartoriale” con un contratto nazionale che veda ridurre molte tipologie di lavoro e che assuma il ruolo di “cornice di garanzia”. Va incentivato un vero decentramento contrattuale. Questo processo unitamente ai nuovi contenuti della contrattazione (welfare, formazione, orari e flessibilità) possono rappresentare il nuovo Patto per la fabbrica. Questo deve rappresentare un “punto fermo” per la politica orientata a costruire e consolidare e non a distruggere ciò che è stato fatto e mi auguro fortemente che il paese venga affidato a competenza e responsabilità”.