Mollare la presa, incontro al consultorio di via del Fosso

“La comprensione del lasciare andare aiuta ad essere semplicemente qui, senza obiettivi, senza alcuna idea di realizzazione, senza alcun conflitto, lotta o sfida”, ha scritto Osho.
Quando trattieni, la tua mano sanguina. Vorresti che fosse il contrario. Vorresti che tutti i tuoi sforzi di resistere e tutto il tuo impegno fosse ricambiato con ciò che più desideri.

Vorresti che quella persona rimanesse con te anche quando non ti ama più. Vorresti che la tua famiglia rimanesse unita anche quando c’è attrito o persino (nei casi più gravi) violenza di vario livello. Vorresti continuare a fare un lavoro che detesti ‘perché c’è crisi’ piuttosto di ammettere allo specchio che hai paura. Perché tu, in fondo, sei una ‘persona buona’, ‘lo fai per gli altri’, ‘non hai altra scelta’. Ti sei mai chiesto se tutto questo sforzo e questo impegno sia in realtà un accanimento? E se tutta questa ‘bontà d’animo’ con cui ti aggrappi a situazioni logore ed energeticamente spente non fosse in realtà un atto d’egoismo dovuto ai tuoi bisogni e paure? Ti sei mai chiesto se davvero non hai altra scelta, o se in realtà non la vuoi vedere? Ci sono momenti in cui mollare la presa non solo è un gesto sano, ma è anche l’unico gesto possibile; quel che è più importante per te ora e sempre è saper riconoscere ciò che va lasciato andare da ciò che invece ancora deve insegnarti qualcosa. Se applichi lo stesso comportamento e le stesse dinamiche ad ogni contesto della tua vita non imparerai mai a distinguere e ripeterai sempre gli stessi errori disperdendo energie, risorse, tempo. E soprattutto, avrai il cuore spezzato e l’anima stanca. Quando lasci andare invece senti una grande leggerezza, un senso di liberazione e di sollievo, e sai perché? Perché hai appena lasciato le catene a cui tu stesso ti aggrappavi per paura. No, non erano catene imposte dagli altri: dalla famiglia, dalla tua infanzia, dalle tasse, dai politici, dalla crisi, dallo Stato e dalle altre scuse che usi per giustificarti. Eri solo tu a trattenere le catene al punto da farti sanguinare la mano pur di non spiccare il volo. Fa molta più paura mollare la presa perché la libertà ti spaventa, perché è molto più familiare per te ripetere il vecchio schema che già conosci pur di non incontrare l’ignoto. Non posso mentirti: non troverai risposte sicure. Nessuno può dirti cosa c’è dopo, cosa succederà una volta che avrai mollato la presa. Però posso fare qualcosa di altrettanto importante: posso accompagnarti insieme alla mia collega e amica Patrizia in un percorso di esplorazione e conoscenza in cui apprenderai nuove risorse per vivere serenamente l’arte del lasciar andare, e soprattutto per imparare ad assaporare l’aria fresca della tua nuova libertà. Quindi se vuoi provare a mollare la presa, ti aspettiamo alla presentazione del terzo percorso formativo, mercoledì (9 gennaio) alle 21 al consultorio La famiglia di via del Fosso 45. Per informazioni contattare Patrizia (340.8258578) o Giulia (349.3954399).

Giulia Pagano
counselor a indirizzo biosistemico

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.