Lucca, ancora in calo il distretto delle calzature

Nel corso dei primi nove mesi del 2016, le esportazioni dei 17 distretti tradizionali toscani hanno subito un calo rispetto all’anno precedente del -2,6%, risultato condizionato dai risultati particolarmente negativi nel comparto della pelletteria e calzature di Arezzo; al netto di questo distretto la variazione tendenziale sarebbe stata sostanzialmente nulla (-0,2%), in linea con il risultato nazionale (-0,3%). Nell’analisi del Monitor dei Distretti della Toscana realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca Cr Firenze emerge come il dato complessivo risenta del risultato del distretto della Pelletteria e calzature di Arezzo (-43,6% nei primi 9 mesi nel 2016) con una perdita in valore assoluto di circa 250 milioni. Presenta ancora segnali di calo il distretto delle calzature di Lucca (-14,3% nei primi nove mesi del 2016).
Le motivazioni di questi effetti – si legge nel rapporto Monitor dei Distretti – possono essere molteplici e legati sia al rallentamento del distretto dopo anni di corsa (tra il 2008 e il 2015 l’export ha triplicato il suo valore passando da 238 milioni nel 2008 a oltre 720 nel 2015), sia a una parziale revisione dell’organizzazione delle piattaforme logistiche di alcuni attori del distretto.
Il distretto che spicca sia in termini di valore assoluto di esportazioni che di risultati è quello della pelletteria e calzature di Firenze, che rappresenta un quarto dei volumi esportati dalla regione. Il rapporto Monitor dei Distretti segnala l’inversione di tendenza registrata nel distretto orafo di Arezzo (+5,8%), che grazie a una variazione rispetto al terzo trimestre 2015 di 23 milioni, si posiziona nei primi 10 distretti italiani in termini di variazione assoluta nel terzo trimestre e limita le perdite del 2016 al 2,5%. Confermano inoltre il trend positivo il distretto del florovivaismo di Pistoia (+7,5%), che consolida i risultati positivi dei primi due trimestri, guidato principalmente dai buoni risultati ottenuti sul primo mercato di riferimento, la Francia con una crescita di oltre 6 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2015 (+13,4%) e si mantiene stabile rispetto ai primi nove mesi del 2015 il cartario di Capannori (+0,3%) raggiungendo comunque il massimo livello di esportazioni a circa 140 milioni nei primi nove mesi del 2016 anche grazie al trend positivo verso la Germania (+9,6%) e il Regno Unito (+7,8%). Oltre alla pelletteria e calzature di Arezzo, il distretto che ha registrato un calo significativo nel corso dell’anno è quello della nautica di Viareggio, con una variazione assoluta di oltre 180 milioni pari a una variazione tendenziale del -31,0%. Presentano ancora segnali di calo il distretto delle calzature di Lucca (-14,3% nei primi nove mesi del 2016) e il tessile e abbigliamento di Arezzo (-15,4%). Nel comparto dei materiali da costruzione il distretto delle ceramiche di Sesto Fiorentino riesce a confermare i livelli dei primi nove mesi dell’anno precedente (-0,2%), mentre il marmo di Carrara presenta un tasso negativo del -5,2%, da imputare sia al segmento del marmo lavorato (-2,0%) che, dopo un tasso di crescita positivo nel primo trimestre, ha presentato risultati in peggioramento e riveste un’incidenza sulle esportazioni del 70%, che del materiale grezzo (-13,2%). Il distretto del mobile di Quarrata registra nel 2016 una perdita di esportazioni nei primi nove mesi di oltre 4 milioni con una riduzione del 6,2% per effetto degli ultimi due trimestri, che hanno più che compensato la crescita del periodo gennaio-marzo. Il ritardo maggiore è da imputare all’andamento nel mercato europeo centro orientale e in particolare alla Polonia (-34,3%) e alla Federazione Russa (-38,5%), mentre le riduzioni risultano più contenute per i primi due mercati di riferimento, rispettivamente Francia (-1,8%) e Regno Unito (-2,4%). Torna positivo il risultato cumulato di esportazioni del polo farmaceutico toscano (+5,5%), grazie all’incremento di circa 35 milioni di euro rispetto al periodo gennaio-settembre del 2015. Alcuni paesi europei mostrano il maggior dinamismo, in particolare la Francia (+42,9%), secondo paese per importanza con una crescita di 42 milioni di euro rispetto all’anno precedente, e la Spagna, che arriva quasi a raddoppiare il livello di importazioni (+96,9%). In generale, comunque, si confermano come principale mercato di sbocco dei distretti toscani gli Stati Uniti, che complessivamente nei primi nove mesi del 2016 hanno incrementato il valore delle esportazioni del 13,1%. Legate all’andamento della pelletteria fiorentina, presentano una variazione positiva le esportazioni verso la Svizzera (+12,4%). I cali più significativi si sono registrati verso i paesi emergenti, in particolare Emirati Arabi (-17,5%), Cina (-7,5%) e Hong Kong (-4,5%). “Nei primi nove mesi del 2016 la Toscana presenta una spaccatura nell’andamento delle esportazioni dei diversi distretti – spiega Luca Severini, direttore generale di Banca Cr Firenze e direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – delineando una ripartizione che vede circa la metà dei distretti con variazioni positive e la restante componente con risultati in calo rispetto all’anno precedente”. “Abbiamo campioni nell’export, presenti in settori come moda e olio, che registrano risultati migliori della media italiana e si posizionano tra i primi distretti nella graduatoria nazionale delle esportazioni, ma ancora l’export toscano risente di forti variazioni, come quella del distretto della pelletteria e calzature di Arezzo, che influenza negativamente il dato complessivo, altrimenti stabile ed in linea con il dato nazionale”, conclude Luca Severini.