
Grande partecipazione all’incontro promosso dal Soroptimist Lucca all’istituto Fermi di Lucca, il 30 gennaio scorso. Un primo appuntamento con cinquanta studentesse dell’ultimo anno di corso, nell’ambito del progetto Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), con l’obiettivo di incrementare la presenza femminile nei corsi universitari a indirizzo tecnico e scientifico.
Come è noto, il Soroptmist è un club service formato da donne impegnate in attività professionali e manageriali che si propone di aiutare le donne a realizzare il proprio potenziale individuale e le proprie aspirazioni. In questo caso, l’attenzione dei club si è rivolta alla scarsa presenza femminile tra i laureati nelle discipline Stem: secondo gli ultimi dati Ocse appena il 25 per cento in Italia, contro il 37 per cento della Germania e il 29 per cento del Regno Unito. Studi recenti hanno dimostrato come questo risultato dipenda in buona parte dal pregiudizio dominante secondo cui le donne non avrebbero particolari attitudini in questo campo. Il progetto mira a sfatare questo luogo comune e a sostenere le studentesse lucchesi nella scelta dell’indirizzo di studi universitari.
L’incontro è stato guidato dal provveditore agli studi Donatella Buonriposi e ha visto l’intervento della presidente del Soroptimist di Lucca, Renza Filippini, di alcuni docenti dell’Istituto Fermi e di alcune socie del Club. Interessante l’intervento della studentessa americana Sarah Dilorio del Massachussets institute of tecnology di Boston, sull’esperienza di studentessa universitaria fortemente impegnata nel campo Stem e, in particolare, in quello di Biological engeeniring.
Un altro dato interessante è emerso nel corso dell’icontro: al prestigioso Imt americano, in cui i corsi più popolari sono proprio quelli scientifici e ingegneristici (li scelgono rispettivamente il 28% e il 58% degli studenti), la distribuzione tra uomini e donne è perfettamente paritaria (50% e 50%). L’incontro si è concluso con l’intervento della studentessa lucchese Francesca Donatiello iscritta al corso di laurea in ingegneria aerospaziale dell’Università di Pisa e della socia del Club di Lucca Carla Landucci, che ha portato la sua testimonianza di donna lucchese già direttore biologo dell’Uo biotossicologia alimenti e bevande di Lucca, raccontando cosa voleva dire scegliere una facoltà scientifica 40 anni fa e quanti più difficoltà presentava. Al termine l’invito alle alunne che quest’anno affronteranno la maturità a scegliere come percorso di studio cio che più amano, perché la vita è lunga e fare un lavoro che piace può sicuramente renderla più interessante e piacevole.