
Garanzie per il mantenimento dei posti di lavoro e utilizzo a pieno delle potenzialità della Rsa Villa Santa Maria per avere certezze sul futuro. E’ quanto richiedono a gran voce gli oltre lavoratori della casa di riposo comunale che oggi si sono riuniti in assemblea in vista del consiglio comunale straordinario sul tema convocato per martedì prossimo (13 febbraio).
I dipendenti hanno dichiarato di essere pronti “ad iniziative che possano condurre ad una soluzione chiara e positiva”, ma su tutte regnano ancora incertezze e preoccupazioni. Lo spiega Fisascat Cisl Toscana Nord che ancora volta pone in evidenza la questione di Villa Santa Maria e, in generale, delle case di cura per anziani nel Comune di Lucca.
“Nonostante la situazione che ha visto recentemente coinvolte le due strutture di Monte San Quirico e Pia Casa, con più di 15 persone rimaste senza occupazione e con la Naspi che scade alla fine dall’anno 2018 – spiega il sindacato – ad oggi non sia ancora risolta, si prospetta una nuova problematica, forse ancora più grave della precedente per la struttura di Villa Santa Maria”.
“Il nostro – sottolinea Fisascat – è un appello per tutte le autorità competenti: nell’arco di poco più di un anno gran parte dei servizi dedicati alle persone sono stati drasticamente ridotti, questa operazione oltre al disagio per le famiglie che necessitano di assistenza per i propri congiunti, ha generato una contrazione dell’occupazione nel settore socio assistenziale. Qualora ai quindici lavoratori rimasti senza impiego nelle strutture di Pia Casa e Monte San Quirico dovessero aggiungersi quelli di Villa Santa Maria si prospetta di raggiungere o addirittura superare le sessanta unità a rischio disoccupazione”.
Da qui le proposte per mantenere il servizio. “Sarebbe auspicabile – spiega Fisascat Cisl – che per la struttura di Villa Santa Maria che vede ad oggi utilizzata solo una parte del suo potenziale, si trovassero soluzioni in grado di garantire il necessario sviluppo, anche ricorrendo ad interventi che prevedano sinergie con il privato, valutando la possibilità di concessioni/affitti attraverso le quali si possa investire nel terzo settore, perché Lucca continui ad avere i servizi necessari alla comunità e il tutto si traduca in posti di lavoro per le diverse professionalità interessate”.
“Non possiamo accettare passivamente – è il monito di Fisascat Cisl Toscana Nord – di rivivere un film già visto appena lo scorso anno per le due Rsa di Monte S. Quirico e Pia Casa, conclusosi con una emorragia di posti di lavoro: chiediamo che ci si attivi da subito con percorsi condivisi da tutti gli attori interessati, nella ricerca di soluzioni che abbiano un solo obbiettivo: la continuità e il rafforzamento dei servizi offerti fino ad oggi a tutta la cittadinanza in termini di assistenza sociale, valorizzazione assistenza e cura delle persone sole e anziane, con un occhio attento al mantenimento dell’occupazione”. Sulla vicenda ancora colma di incertezze interviene anche il segretario generale Cisl Toscana Nord, Massimo Bani che invoca coerenza tra promesse e fatti. “La garanzia occupazionale e le azioni ad essa legate – sottolinea Bani- erano state uno dei temi più importanti della campagna elettorale di questa amministrazione. Come Cisl chiediamo che si mettano in piedi le azioni di coerenza conseguenti”.