Efferalgan: medicinale a base di paracetamolo, ad azione analgesica ed antipiretica

7 novembre 2018 | 08:19
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Efferalgan: medicinale a base di paracetamolo, ad azione analgesica ed antipiretica

L’Efferalgan è un farmaco a base di paracetamolo ed è impiegato nel trattamento sintomatico del dolore acuto (azione analgesica), ma anche in caso di febbre (azione antipiretica).
Può essere assunto da adulti ed adolescenti ed, essendo un farmaco da banco (OTC), può essere acquistato senza prescrizione medica. Tuttavia, prima della sua assunzione è importante leggere il foglietto informativo, al fine di individuare possibili controindicazioni od effetti collaterali.

Efferalgan: posologia consigliata

L’Efferalgan viene venduto in:
– compresse rivestite ad uso esclusivamente orale, da 500 mg (non è necessaria la prescrizione medica) o da 1000 mg. Gli adulti possono assumere 1 compressa 3-4 volte al giorno, fino ad un massimo di 6, se la dose consigliata non appare efficace. Nel caso degli adolescenti, che hanno un età compresa tra i 13 e i 15 anni e che pesano tra i 41 ed i 50 kg, non devono essere ingerite più di 3 compresse giornaliere. Le pastiglie vanno deglutite intere con dell’acqua;
– sciroppo, con una presenza di paracetamolo di 30g ogni ml di soluzione. Deve essere assunto oralmente, tramite il dosatore;
– polvere effervescente da 150 g di paracetamolo per bustina;
– supposte da 80, 150 e 300 mg di paracetamolo. Deve essere assunta disciolta in acqua.

Efferalgan: avvertenze

Tale farmaco a base di paracetamolo può essere acquistato senza ricetta (compresse da 500 mg). Tuttavia, per evitare complicazioni od effetti collaterali, prima dell’assunzione è bene consultare un medico.
I soggetti affetti da patologie ematiche e renali devono fare particolare attenzione nell’utilizzare l’Efferalgan, poiché vanno incontro a numerosi effetti collaterali e ad intossicazioni acute e, in alcuni casi, croniche.
Non è opportuno attuare terapie prolungate a base di paracetamolo, ed è meglio limitarne l’uso in caso di episodi di dolore e di manifestazioni febbrili. Di norma, si consiglia di non superare i 3 giorni consecutivi di assunzione.

Efferalgan: gravidanza ed allattamento

L’Efferalgan può essere utilizzato anche in caso di gravidanza, sotto stretto controllo medico, poiché non produce effetti collaterali a livello del feto e non causa aborti, come può accadere, invece, nel caso dei farmaci antinfiammatori non steroidei.
Per quanto riguarda l’allattamento, il paracetamolo passa solo in piccola parte nel latte materno e non produce effetti negativi al lattante.

Efferalgan: interazioni

L’Efferalgan interagisce con:
– alcol, poiché va ad aumentarne la tossicità epatica;
– diuretici, farmaci per la pressione ACE inibitori, metotrexate e ciclosporina, che possono aumentare il potenziale dannoso del paracetamolo a livello renale ed epatico;
– medicinali in grado di alterare la motilità gastrica, che possono influire sull’assorbimento del paracetamolo;
– antibiotici, che possono alterare le normali proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche del paracetamolo;
– FANS ed oppioidi, in grado di accentuarne l’effetto analgesico;
– anticoagulanti.

Efferalgan: controindicazioni

L’Efferalgan è controindicato in caso di:
– ipersensibilità al principio attivo od agli eccipienti contenuti;
– insufficienza epatica o renale;
– anemia emolitica;
– deficit enzimatico, nello specifico glucosio6 fosfato deidrogenasi.

Efferalgan: effetti collaterali

L’assunzione di paracetamolo, soprattutto se effettuata per lunghi periodi tempo ed a dosaggio elevato, può causare una serie di effetti collaterali:
– trombocitopenia, neutropenia e leucopenia;
– diarrea e dolori addominali;
– allergie cutanee (orticaria, eritema, rash) o vascolari (ipotensione);
– aumento delle transaminasi;
– nefrotossicità, epatotossicità.
È importante ricordare, che per limitare il più possibile gli effetti collaterali è bene consultare il proprio medico e rispettare le dosi indicate nel foglietto informativo. L’intossicazione da paracetamolo, infatti, può provocare gravi danni soprattutto nei soggetti epato e nefropatici.