Fallimenti ed esecuzioni, tempi rapidi a Lucca

16 aprile 2019 | 11:09
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Fallimenti ed esecuzioni, tempi rapidi a Lucca

Fallimenti ed esecuzioni, diminuiscono in alcune zone d’Italia i tempi per i processi e le procedure ma un portafoglio di 100 euro di crediti bloccati in società fallite potrebbe valere 27 euro nei tribunali più efficienti e solo 5 in quelli più lenti; l’equivalente fermo in esecuzioni immobiliari varrebbe fino a 60 euro a Trieste, il foro più rapido, ma appena 8 euro a Locri. Lucca molto rapida nella chiusura dei fallimenti e in linea con il trend del centro Italia per le esecuzioni.

Nel complesso, il valore netto stimato delle sofferenze sul mercato si attesta a circa 25 miliardi di euro se si valuta con la prospettiva di un investitore specializzato in NPL (il 26% del valore lordo, pari a quasi 100 miliardi a fine 2018), mentre dal punto di vista delle banche, che possono finanziarsi a tassi decisamente più favorevoli, risulterebbe pari a 34,5 miliardi. Secondo le elaborazioni di Cerved e La Scala questo valore potrebbe aumentare in modo consistente se tutti i tribunali si uniformassero per efficienza a quello di Trieste: 12 miliardi in più (37 in totale) nell’ottica di un investitore e 8,3 miliardi in più in quella di una banca. Il Tribunale di Lucca è tra i più virtuosi d’Italia nella chiusura dei fallimenti (5 anni e un mese di media) mentre è in linea con gli altri Tribunali del centro per quel che riguarda le giacenze (43,5%) media e i tempi di esecuzione immobiliare (4,9 anni di media). I tempi di chiusura dei fallimenti variano molto per area territoriale, con le regioni del Nord caratterizzate da performance migliori rispetto al Centro e al Sud, anche se dal 2017 ovunque i fallimenti chiusi hanno superato le procedure aperte nello stesso anno: nel 2018 il saldo positivo più importante si è registrato nel Nord-Ovest (1200 procedure chiuse in più rispetto a quelle aperte); il Nord-Est segue a ruota con un saldo positivo di quasi mille unità, mentre mostrano segnali di rallentamento il Centro e il Sud.Nel Mezzogiorno, inoltre, il peso delle procedure pendenti risulta più alto: dei circa 56mila fallimenti dichiarati dal 2001 al 2018, ne risultano ancora aperti il 48,5% (circa 27 mila), contro il 42% del Centro (21mila), il 40% del Nord-Est (15mila) e il 37% del Nord-Ovest (22mila). Ciò si traduce in tempi più lunghi di chiusura dei fallimenti nel 2018: 9 anni e 6 mesi, contro i 7 anni e un mese del Centro, i 6 anni e 2 mesi del Nord-Est e i 5 anni e 7 mesi del Nord-Ovest. Analizzando regione per regione, la più virtuosa per tempi di chiusura è il Trentino Alto Adige (5 anni e 2 mesi), seguita da Lombardia (5 anni e 4 mesi), Valle d’Aosta (5 anni e 5 mesi) e Friuli Venezia Giulia (5 anni e 8 mesi). Se invece si analizzano le procedure pendenti, la maglia nera va all’Umbria (75,7%), seguita da Basilicata (75%) e Sicilia (72,4%). Quelle col minor carico sono invece Friuli Venezia Giulia (51,1%), Piemonte (53,9%), Emilia Romagna (57,2%), Lazio (57,2%). Se poi si guarda ai singoli Tribunali le differenze sono ancora più significative. Nel 2018 le quote più alte di procedure pendenti si registrano a Spoleto (79,8%), Rieti (74,7%), Locri (72,7%), Caltagirone (71%) e Gela (70,3%), mentre le durate medie più lunghe si osservano a Messina (18 anni e 5 mesi), Barcellona Pozzo di Gotto (17 anni e 5 mesi) ed Enna (15 anni e 7 mesi). I tribunali che hanno meno pratiche in arretrato da smaltire sono Ferrara (solo il 23,4% è ancora aperto), Bolzano (24,2%), Torino (26%), Gorizia (26,7%), Trieste (27%). Tempi medi di chiusura più brevi si registrano a Crotone (3 anni e 8 mesi), Bolzano (4 anni e 1 mese) e Gorizia (4 anni e 1 mese). Si registrano miglioramenti anche nella capacità di gestire le esecuzioni immobiliari. Nel 2017, secondo i dati elaborati dall’associazione T.S.E.I., a fronte di un aumento del numero di fascicoli chiusi (+11,4%) la durata media dalla procedura si è ridotta di circa 40 giorni, attestandosi a 5 anni. Questo trend si conferma anche nel primo semestre 2018. I tempi sono più lunghi nel Sud e nelle Isole (nel 2017, rispettivamente 6,25 e 7,41 anni), mentre il Nord-Est è l’area con durate più ridotte (4 anni), seguita da Nord-Ovest (4,16 anni) e Centro (4,76). La differenza è ancora più netta a livello di tribunale: tra i più virtuosi nel 2017 si collocano Trieste, con una durata media di 1,62 anni, Ferrara (2,3 anni), Aosta (2,4 anni) e Bolzano (2,4 anni), mentre i più lenti sono Locri (16,7 anni), Castrovillari (10,9 anni), Fermo (10,8 anni), Cosenza (10,3 anni) e Caltagirone (10,2 anni). In gran parte dei casi, i tribunali più lenti a chiudere un fallimento lo sono anche nelle esecuzioni immobiliari: quelli di Caltagirone, Enna, Barcellona Pozzo di Gotto risultano tra i meno efficienti sui due versanti. Viceversa, i tribunali di Bolzano, Trieste, Gorizia e Aosta sono molto performanti in entrambi. Con alcune eccezioni: il tribunale di Crotone, che nel 2018 è il più virtuoso nei fallimenti (3 anni e 8 mesi), nel 2017 ha invece tempi lunghi di chiusura delle esecuzioni (6 anni e 1 mese). Al contrario, quello di Messina, il più lento nel chiudere i fallimenti (ben 18 anni e 5 mesi), è nella media per le procedure immobiliari.

Vincenzo Brunelli