Gli imprenditori agricoli ribadiscono il no agli assi viari

Il mondo dell’agricoltura dice no al nuovo sistema tangenziale di Lucca. I presidenti di Cia Toscana Nord, Gian Piero Tartagni, Coldiretti, Andrea Elmi e Confagricoltura, Vittorio Silvestrini vanno all’unisono: “Il progetto Anas degli assi viari devasta il territorio e l’agricoltura della Piana”.
“Da tempo affermiamo questo concetto – proseguono – e, recentemente, lo abbiamo confermato con l’adesione compatta delle nostre associazioni di categoria, al corteo organizzato dal Comitato contro gli assi. Nonostante questa forte presa di posizione da parte del mondo agricolo, apprendiamo che l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi, non ha alcun dubbio nel sostenere tale opera”. Le associazioni agricole sottolineano che, ad oggi, il solo progetto che verrebbe realizzato sarebbe l’asse nord-sud e, cioè, “un terrapieno che attraversa la Piana fuori suolo, con un’altezza che varierebbe da 2 a 9 metri. Quello che colpisce subito è che la Piana, di fatto, sarebbe divisa da un ‘muro’, sul quale transiteranno mezzi in attraversamento dal casello autostradale verso la via del Brennero. Tra l’altro è importante sottolineare che di quest’opera non trarrebbe alcun beneficio il traffico ‘locale’”.
Sono due gli aspetti fondamentali che fanno dare un giudizio negativo sull’infrastruttura da parte del mondo agricolo: la mancanza di qualsiasi analisi dell’impatto dell’opera sul settore da loro rappresentato e l’assoluta carenza di previsioni in merito all’impatto sulla falda acquifera e sulla rete irrigua. “L’esperienza ci insegna, purtroppo – dicono –, che, ogni volta che sono state progettate opere o nuove aree urbanizzate, quasi mai si è tenuto conto del patrimonio secolare rappresentato dalla rete di 400 chilometri tra canali e canalette che percorre tutta la Piana. E’ nostra convinzione che la realizzazione degli assi viari dia ulteriore impulso a quel processo di degrado del sistema delle canalette che va avanti da alcuni anni. Gli assi viari – spiegano – toglieranno diverse decine di ettari all’agricoltura peggiorando la già pessima qualità dell’aria: la Piana sopporta già un pesantissimo carico inquinante e, vista anche la sua conformazione, riteniamo debbano essere prese in considerazione ipotesi alternative per migliorare la qualità e della vita degli abitanti di questo territorio. Come abbiamo sempre sostenuto, il sistema di mobilità non può tradursi nel solo creare nuovi assi viari, ma occorre riaffermare la realizzazione e il rafforzamento di un sistema integrato della mobilità, partendo dal presupposto che si va ad agire in una realtà con forti problematiche ambientali, che, ovviamente, vanno mitigate e non aggravate”.
In questi mesi, inoltre, i Comuni della Piana stanno portando avanti il progetto Circularifood, che prevede la realizzazione del Piano Intercomunale del Cibo, per valorizzare le filiere locali e stili alimentari e di vita sani. “Il progetto di Anas – affermano – contrasta con questa strada intrapresa. Parafrasando l’assessore regionale Remaschi le grandi opere devono essere al servizio del territorio e aggiungeremo delle persone e dell’ambiente in cui vanno a inserirsi. Non è questo il caso del progetto presentato da Anas e ribadiamo questo fatto proprio all’assessore all’agricoltura che dovrebbe aver sviluppato una particolare sensibilità sulle esigenze del comparto. Il settore primario non solo non avrà benefici da quest’opera, ma sarà anche quello che ne uscirà più colpito e penalizzato”.