Emergenza economica, parla il presidente della Banca del Monte: “In prima linea per contrastare la crisi”

Carlo Lazzarini spiega gli interventi in atto ma guarda al futuro: “Liquidità a fondo perduto, meno burocrazia e mini-bond”
Emergenza sanitaria che si tramuta in una emergenza economica. Una questione che non può che interessare tutti, dai privati alle aziende che, da oltre due mesi, sono in grande difficoltà per far fronte alle scadenze e alle incombenze verso la ripartenza.
Per questo abbiamo interpellato il presidente della Banca del Monte di Lucca, Carlo Lazzarini, che fa il punto della situazione offrendo un punto di vista privilegiato sulla situazione in atto e sulle prospettive future.
Le banche, infatti, rappresentano un attore cruciale non solo per la fase 2 ma soprattutto per il definitivo rilancio, a pandemia sconfitta, dell’economia locale e nazionale.
Qual è la risposta che il sistema bancario sta offrendo alla crisi economica in atto?
La Banca Monte di Lucca, ma vi posso assicurare tutto il sistema bancario, è in prima linea per contrastare la crisi economica dovuta al Covid 19, con interventi a sostegno di imprese e famiglie che vanno oltre alle misure governative, assicurando risposte tempestive ed erogazioni rapide.
È un vero e proprio piano di azione sul territorio, che ha l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno e di far trovare imprese e lavoratori pronti a ripartire. Il piano si rivolge in particolare a piccole e imprese, lavoratori autonomi e famiglie, a cui sono rivolti prestiti a tasso zero e anticipi della cassa integrazione.
Tutto questo in tempi rapidissimi, grazie anche al ricorso a istruttorie on line, che limitano al massimo o escludono la necessità di contatti fisici e spostamenti. L’istruttoria diventa ancora più veloce se è già disponibile la documentazione necessaria.
Quali sono i principali interventi che la banca sta offrendo?
Per le piccole imprese e i lavoratori autonomi il decreto prevede la garanzia del 100 per cento per un finanziamento fino al 25 per cento dei ricavi, con un tetto di 25mila euro e scadenze fino a 72 mesi. È un’iniezione di liquidità che la Banca del Monte di Lucca integra per la durata a 36 mesi a tasso zero e senza spese, compresi 24 mesi di preammortamento.
Abbiamo aderito anche all’anticipo per i lavoratori in cassa integrazione a cui è stata sospesa l’attività a causa del Covid-19. L’erogazione della cassa, fino a 1400 euro per sette mesi, può essere anticipata a tasso zero e senza spese.
Le misure messe a punto da Banca Del Monte, a integrazione di quelle istituzionali, sono quindi finalizzate a dare una boccata d’ossigeno a tante piccole ditte artigiane, aziende familiari, agricoltori, esercizi commerciali e del comparto servizi, che sono la spina dorsale del tessuto economico lucchese e che si trovano oggi in condizioni di forte tensione finanziaria.
Le banche sono nell’occhio del ciclone, qual è il suo punto di vista sulle polemiche sui presunti ritardi del sistema?
Le imprese e le famiglie hanno bisogno di liquidità ed è dovere del sistema bancario provvedere a questo bisogno. Vorrei però chiarire due aspetti che sono importanti:
Certe forme di finanziamento sono state annunciate sui media prima che le banche avessero le procedure e le istruzioni operative per poter attingere alla garanzia statale; Questo ha generato degli inevitabili ritardi che il sistema bancario sta recuperando lavorando, in trincea, senza interruzione.
Il secondo aspetto è che le banche sono nella posizione di erogare finanziamenti con garanzia statale il che equivale a dire che stanno erogando fondi pubblici. Se si comprende questo aspetto forse si capisce anche perché ci debba essere anche una certa prudenza. Detto questo posso assicurare che la Banca Del Monte sta facendo di tutto per dare esito positivo alle richieste di finanziamento in tempi brevissimi.
Le misure intraprese saranno sufficienti a superare la crisi economica?
Le misure attuali sono prevalentemente improntate sull’indebitamento delle imprese; un indebitamento a tassi zero o molto bassi ma pur sempre di indebitamento si parla ed è chiaro che le piccole imprese che già faticano a generare la redditività necessaria per finanziare la propria ripresa dovranno anche restituire i finanziamenti.
Sono necessari interventi di liquidità a fondo perduto attuati anche mediante sgravi fiscali a titolo definitivo. E ancora, serve un alleggerimento burocratico per far ripartire gli appalti e l’edilizia e l’emissione di un bond sottoscrivibile a livello nazionale con tassi invitanti per evitare inevitabili patrimoniali. Questa ovviamente è una mia personalissima opinione.