Perini Navi e subentro nelle concessioni demaniali del porto di Viareggio: nessun via libera

E’ l’autorità portuale regionale a fare chiarezza precisando la propria posizione
Perini Navi e subentro nelle concessioni demaniali del porto di Viareggio: nessun via libera.E’ l’autorità portuale regionale, ente a cui è demandata la gestione dei porti toscani di Viareggio, Porto Santo Stefano , Marina di Campo e Isola del Giglio, a fare chiarezza precisando la propria posizione.
“Il trasferimento delle concessioni ad una eventuale NewCo – spiega il segretario dell’autorità portuale Fabrizio Morelli – potrebbe concretizzarsi solo a seguito di una delibera di approvazione al subingresso del comitato portuale, l’organo politico dell’autorità portuale regionale. Non appare pertanto né comprensibile, né rispondente al vero l’ipotesi di un via libera dell’Autorità Portuale al passaggio delle concessioni demaniali riportata, secondo la stampa ed i sindacati, dalla società che amministra ‘Perini navi’ durante il suo incontro con i lavoratori del 21 dicembre”.
Morelli spiega più dettagliatamente
“Lo scorso 15 dicembre ho ricevuto il chief financial officer di Perini Navi dottor Gianfranco Caltabiano ed il dottore Andrea Rossi dello studio legale Slt di Verona – precisa – A loro ho illustrato il percorso amministrativo di un subingresso secondo l’articolo 46 del Codice della navigazione e secondo il regolamento dell’Autorità portuale regionale per la gestione del demanio marittimo, approvato dal comitato Portuale”.
“In particolare – prosegue – ho spiegato che l’articolo18 prevede che le domande di subingresso possano essere sottoposte anche ad evidenza pubblica, sia per eventuali opposizioni ed osservazioni, sia per eventuali manifestazioni di interesse”.
“Ho inoltre chiaramente evidenziato – conclude – la separazione delle competenze meramente tecniche attribuite al sottoscritto in qualità di Segretario, da quelle dell’organo politico, cioè del Comitato portuale del quale fanno parte anche gli enti locali ed i vertici regionali ed al quale compete una valutazione più ampia, che possa tener conto anche degli aspetti sociali dell’operazione”.