Progest, sindacati ancora sul piede di guerra: “Si provano a scaricare le responsabilità sui dipendenti”

22 marzo 2021 | 15:10
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Progest, sindacati ancora sul piede di guerra: “Si provano a scaricare le responsabilità sui dipendenti”

Fistel Cisl, Slc Cgil e Rsu annunciano nuove iniziative di mobilitazione contro le decisioni della direzione aziendale

I sindacati Fistel Cisl e Slc Cgil e le Rsu proseguono nella protesta alla Progest di Altopascio, ex Ondulati Giusti.

“L’11 marzo – dicono i sindacati – abbiamo fatto uno sciopero con presidio e abbiamo diramato un comunicato contenente le ragioni della mobilitazione che stiamo portando avanti per avere: chiarezza sui tempi di realizzazione del piano industriale, rassicurazioni sulla salvaguardia se non addirittura incremento dei posti di lavoro, visto l’arrivo anche di un nuovo ondulatore che si deve aggiungere ai due esistenti, impegni per il mantenimento dei giusti standard di sicurezza, anche per la salvaguardia della salute per i rischi legati al Covid, soluzioni che consentano il reimpiego dei dipendenti dell’amministrazione messi in cassa integrazione da ottobre e la restituzione ai lavoratori della retribuzione dovuta e non corrisposta su alcune festività, per il cambio mansioni e per una gestione errata della cassa integrazione guadagni ordinaria, in base alla quale sono stati convertiti e pagati con la cassa integrazione delle giornate di malattia o di ferie, se non delle ore di permesso”.

“L’azienda, dopo qualche giorno (15 marzo) – dicono i sindacati – replica con un comunicato a dir poco sorprendente e che lascia i lavoratori più risentiti, presi in giro ed offesi. L’azienda afferma che non c’è ancora un’idea esatta per la realizzazione degli investimenti, e questo sarebbe il meno, ma nonostante questi riafferma che ci saranno degli esuberi e che ne dovremo parlare. In questi anni, gli esuberi sono stati annunciati diverse volte, poi sono rientrati altrettante, poi si è parlato di assunzioni e poi ancora di eccedenze di posti di lavoro. La proprietà stessa si è resa protagonista di queste giravolte e mette la firma anche sull’ultimo comunicato al quale ci riferiamo. Oltre a questo, ed è un fatto molto grave, l’azienda plaude alla scelta di spostare l’amministrazione a Treviso, perché, andando a vedere il modo di amministrare degli anni precedenti “c’è veramente da mettersi le mani nei capelli”, come dichiara”.

Si prova a scaricare sui dipendenti – dicono Fistel e Slc – responsabilità che non possono avere e se ne offende la professionalità che hanno messo al sevizio dell’azienda per anni. Questo è un tono ravvisabile in diverse parti del comunicato e che va ad interessare tutti. Il messaggio è: eravate uno stabilimento ormai destinato alla fine, noi vi abbiamo preso per i capelli e salvato. Nessuno si merita questi termini, e non possono esseri questi i contenuti delle risposte alle richieste legittime come quelle che abbiamo fatto. E non c’è bisogno di trattare niente, come offre di fare l’azienda, per avere l’esigibilità di istituti regolamentati dal contratto nazionale.  Abbiamo sempre detto che con una corretta gestione, la fabbrica avrebbe ripagato investimenti e sforzi. E infatti, in questi ultimi anni, sono stati realizzati utili molto significativi, in questo stabilimento, grazie sicuramente alla direzione che c’è stata, espressione di un gruppo che vanta professionalità ed esperienza importanti, che ha potuto, però, fare i suoi programmi, sicura di avere a disposizione una grande professionalità e competenza interne, quella delle maestranze che sanno come produrre e vendere carta di qualità, che soddisfi le diverse esigenze di un’ampia e variegata clientela”.

“Nonostante questo, in questi ultimi mesi – concludono i sindacati – con l’arrivo della nuova direzione aziendale, tutto quello che abbiamo fatto, improvvisamente, non ha più valore: i rapporti si sono inspiegabilmente complicati, si dipingono situazioni di crisi che non ci sono e si sottrae ai lavoratori ciò che è loro. L’effetto quale è stato? Aumento delle tensioni interne, si lavora peggio e in condizioni peggiori e gli scioperi sono ripresi. Anche rispetto al comunicato aziendale, c’è stata una immediata reazione, con altri scioperi effettuati e l’avvio di altre iniziative che porteranno avanti la mobilitazione e le rivendicazioni legittime“.