Primo maggio, presidio Cisl davanti al San Luca: “Coi vaccini a rilento il lavoro non può ripartire”

29 aprile 2021 | 16:49
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Primo maggio, presidio Cisl davanti al San Luca: “Coi vaccini a rilento il lavoro non può ripartire”

A preoccupare il sindacato anche il tasso di disoccupazione che in provincia di Lucca si aggira attorno al 7,1 per cento

Sarà presente anche la Cisl al presidio ridotto davanti all’ospedale San Luca per la Festa dei lavoratori. Inoltre a Castelnuovo e a Stiava il sindacato sarà presente per deporre la corona per i caduti sul lavoro mentre sarà pubblicato un video in cui appariranno con un breve ma messaggio i referenti delle categorie delle tre province, Lucca Massa e Pistoia, che metteremo sui social.

“Sarà un Primo Maggio senza piazza, senza corsi, senza stare insieme: per un sindacato – sottolinea Massimo Bani, segretario generale Cisl Toscana nord – è una delle questioni più dolorose perché stiamo parlando della festa dei lavoratori.  Ma vogliamo comunque lanciare un segnale per ricordare a tutti i nostri associati, pensionati e lavoratori, che come Cisl siamo vicini e continuiamo  a lavorare su questioni determinanti, sperando che il prossimo anno la pandemia sarà finita e ci potremo riabbracciare tutti nelle piazze”.

La campagna vaccinale va a rilento, non arrivano dosi per quanto l’Asl possa adoperarsi per far marciare la macchina, manca la benzina. Il lavoro così – sottolinea Bani-, non può ripartire. Abbiamo firmato un protocollo a livello nazionale per portare i vaccini nelle aziende, tutelando i lavoratori e il lavoro. Ma è una scatola vuota ad oggi, senza forniture. E ancora dobbiamo constatare una situazione scandalosa: gli addetti dei settori  pulizie e dei  supermercati ancora non coinvolte nella campagna. Eppure sono lavoratori un po’ più a rischio degli avvocati. Non  vaccinare chi è nei supermercati e vaccinare gli avvocati a me, come segretario generale della Cisl non piace, per usare un eufemismo”.

“Pensare che a giugno si possa riaprire ai licenziamenti senza aver messo mano al mercato del lavoro, né alle politiche attive e agli ammortizzatori sociali significa aprire le porta al disastro. Aggiungi il fatto che – incalza Bani – il primo gennaio 2022  anche quota 100 verrà tolta:  così ci si espone al rischio di una vera macelleria sociale. La persona di 61 anni che oggi perde il lavoro come la ricollochi?. Noi come Cisl abbiamo chiesto interventi concreti. Se non investiamo in digitalizzazione, banda larga, infrastrutture, si innesta un drammatico freno al lavoro, che non ci possiamo permettere, compresa la riforma del fisco, determinante. La politica dei tagli, soprattutto in sanità, è stata suicida, lo dimostra ciò che è successo. I soldi del Recovery devono servire per potenziare la sanità e non soltanto sul fronte degli organici ma anche quello qualitativo”.

E ora i dati relativi al tasso di disoccupazione nelle tre province riportati dalla Cisl: Pistoia si attesta sull’8 per cento, dato più alto in Toscana (media Toscana del 6.6%), a Lucca 7.1% e Massa 7.6 %. “Sono dati in parte drogati dal lavoro precario che è aumentato nell’ultimo periodo e temo che la tendenza resterà questa, molto influenzati dalle sofferenze nel  turismo e commercio dove, finita la cassa integrazione molte attività rischiano di chiudere – prosegue Bani -. La ripartenza potrebbe avvenire da aree diverse, con il lavoro che si modifica, e l’assist è quello della  digitalizzazione e della formazione”.

A Lucca serve attenzione e sostegno al settore delle Cartiere: quindi infrastrutture, energie, soluzioni per lo smaltimento del pulper. A Massa: sulla questione del marmo va cercato il punto di equilibrio: serve un’escavazione ecosostenibile  ma che lasci ricchezza sul territorio, un territorio per il quale sarebbe vitale la Pontremolese. Sulla costa gli aiuti agli stabilimenti balneari e al turismo in generale sono una priorità come a  Pistoia sono il settore  florovivaistico e quello termale: la  Regione deve aiutare il settore termale, altrimenti condanna anche l’indotto. A Pistoia molti settori sono in difficoltà, si salvano l’Hitachi e l’indotto ferroviario. Riflessioni aperte, centrali, in questo secondo Primo Maggio di pandemia”.