Lavoro, quasi 2800 le assunzioni previste a settembre nelle imprese lucchesi

Le previsioni per la provincia rilevate dal Sistema informativo Excelsior
Sono 2770 i lavoratori cercati dalle imprese lucchesi nel mese di settembre mentre salgono a 7910 nell’intero trimestre settembre-novembre. Sono queste le previsioni per la provincia di Lucca rilevate dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, ed elaborate dalla Camera di Commercio di Lucca.
La domanda di lavoro prevista dalle imprese risulta in crescita, superando sia i livelli di settembre 2019 (+580 nel mese, +26,5%; +1.670 nel trimestre, +26,8%) che di settembre 2020 (+1.310 nel mese e +3.330 nel trimestre), quando l’incertezza legata alle prospettive autunnali di ripresa della pandemia aveva inciso sui programmi occupazionali delle imprese. Analogo l’andamento nazionale, dove la richiesta di lavoratori da parte delle imprese rispetto al 2019 risulta in aumento sia nel mese di settembre (+20,9%) che nel trimestre settembre-novembre (+23,5%). Un’impresa lucchese su nove (11%) ha in programma di assumere personale nel mese di settembre.
Andamenti settoriali
Le entrate si concentreranno nel settore dei servizi, dove sarebbero previste 1790 assunzioni nel mese di settembre (64,7% del totale) e 4790 (60,6%) nell’intero trimestre settembre novembre 2021. Nel dettaglio, nel mese di settembre 2021 sono previste 540 assunzioni nei servizi alle imprese, 500 nell’alloggio, ristorazione e servizi turistici, 390 nei servizi alle persone e 360 nel commercio. Buona anche la richiesta di manifatturiero e public utilities, con 790 assunzioni previste, e delle costruzioni con 180 entrate.
Rispetto a settembre 2020 la domanda di lavoro risulta in crescita in tutti i comparti, con i servizi che ricercano 860 unità in più, specie nell’alloggio, ristorazione e servizi turistici (+280), ma anche nel commercio (+200), nei servizi alle imprese (+190) e alle persone (+180). In aumento anche il manifatturiero con 440 assunzioni previste in più, mentre per le costruzioni la domanda è rimasta in linea con il 2020.
Tra le figure professionali maggiormente richieste dalle imprese nel mese di settembre si trovano quelle legate alla filiera turistica, con 410 assunzioni previste per cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici; seguono gli operai delle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (300 ingressi), i commessi e altro personale in negozi ed esercizi all’ingrosso (230), gli operai specializzati dell’edilizia (170), i conduttori di mezzi di trasporto (160). Buona anche la richiesta di tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (150), di tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale (120), di personale addetto all’amministrazione e alla segreteria (110) e di operatori dell’assistenza sociale (100).
Il 13,8% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato, per 380 assunzioni. Fra le lauree più ricercate le imprese segnalano l’indirizzo economico, quello dell’insegnamento e formazione (80 entrate per entrambi) e gli indirizzi chimico-farmaceutico, ingegneria elettronica e dell’informazione e ingegneria industriale (40 entrate ciascuno). Tra i diplomi secondari (870; 31,4%) più richiesti si segnalano gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing (160), meccanica, meccatronica ed energia (150), sociosanitario (100) e turismo, enogastronomia e ospitalità (100). Tra le qualifiche di formazione professionale (480 entrate; 17,2%) primeggia l’indirizzo ristorazione con 120 entrate, seguito da meccanica (80) e benessere (50). Per il 37,6% delle assunzioni previste non viene richiesto un titolo di studio specifico.

Il 27,9% delle assunzioni previste interesserà giovani under 30: fra le professioni maggiormente richieste si trovano cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso, e operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche. Otre la metà delle assunzioni (59%) sarà con contratto a tempo determinato, seguono i contratti a tempo indeterminato (20%), quelli di somministrazione (5%) e di apprendistato (5%).

Il 43,5% dei profili professionali ricercati è considerato di difficile reperimento dalle imprese, un valore in forte crescita rispetto al 33,9% del settembre 2019. Le difficoltà denunciate riguardano la mancanza di candidati (25,2% delle assunzioni) e la preparazione inadeguata (16,5%). La difficoltà di reperimento si attesta al 45,6% per i dirigenti e tecnici, al 50,7% per gli operai specializzati e al 41,2% per gli impiegati. Le figure di più difficile reperimento sono gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (67,6%), gli operai specializzati nelle industrie tessili e dell’abbigliamento (56,3%) e gli operai specializzati nell’edilizia (53,9%). Difficili da reperire anche i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (57,3%), gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (54,2%), i commessi (50,9%) e cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (49,0%). Per il 44,5% delle assunzioni viene richiesto di aver maturato esperienza nel settore, mentre per il 24,9% di aver avuto una precedente esperienza nella professione.