ProGest, i sindacati: “Invece dei proclami l’azienda riprenda il dialogo con i lavoratori”

Le segreterie territoriali Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil: “Si annunciano assunzioni ma il numero dei dipendenti della ex Ondulati Giusti è passato da circa 200 a meno di 140”
“Invece dei proclami l’azienda dovrebbe riprendere il dialogo con i lavoratori e i loro rappresentanti”. Così le segreterie territoriali Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil tornano a chiedere un confronto con ProGest spa.
“L’azienda ha comunicato le tempistiche relative al completamento dei nuovi capannoni attualmente in costruzione ad Altopascio, allo stabilimento Ex Ondulati Giusti, ed anche gli investimenti sulle nuove linee che ‘porteranno’ nuova occupazione – riportano i sindacati -.
Riteniamo però sia doveroso far presente che, nel corso degli 8 anni di gestione ProGest, il numero dei dipendenti della ex Ondulati Giusti è passato da circa 200 a meno di 140, con la perdita di oltre 60 posti di lavoro, senza che sia stato assunto un solo nuovo
lavoratore, che ricambio generazionale sarebbe? Mentre l’azienda dice che le ‘commesse a fine 2021 e inizio 2022 sono letteralmente
volate’, la direzione aziendale risponde negativamente alle richieste di assunzione dei sindacati, necessità da tempo inderogabile, dal momento che gli organici sono ridotti all’osso, prova ne è il fatto che le richieste di ferie e anche i permessi brevi richiesti dai lavoratori, sono da tempo sistematicamente negati o accordati con fatica, con forti disagi e ripercussioni sulla vita dei lavoratori e ovviamente anche delle loro famiglie”.
“Non vengono riconosciuti istituti previsti dal contratto nazionale, nemmeno dopo che l’ispettorato del lavoro, su esposto dei sindacati, ha confermato che sono dovute le somme richieste – proseguono le organizzazioni sindacali -. Sono ormai anni che non viene rinnovato il premio di risultato. Si produce spingendo al massimo possibile, per poter servire al meglio il mercato, ma senza tenere adeguatamente conto dei diritti dei lavoratori e della loro sicurezza. Su questo ultimo tema, gli Rls e le sigle sindacali sono stati costretti a rivolgersi alla Asl per richiedere interventi in azienda, dal momento che, con l’attuale direzione, il dialogo è inesistente, anche da questo punto di vista. Infine, ci chiediamo come si possa fare proclami di occupazione futura, quando a Sesto Fiorentino per essere chiari, è in atto al Cartonificio Fiorentino, un altro stabilimento del gruppo, una battaglia dei lavoratori cui è stato detto che saranno ‘trasferiti’ ad Altopascio, per effetto della chiusura dello stabilimento stesso di Sesto Fiorentino. Invece di fare proclami vuoti di contenuti, sarebbe più corretto avere un dialogo costruttivo serio e onesto con i lavoratori e i loro rappresentanti. Chiediamo pertanto di riprendere i confronti non per parlare, ma per risolvere in modo condiviso i problemi”.