Visite gratuite e approfondimenti con i professionisti per la giornata del diabete al Real Collegio

Appuntamento sabato 12 novembre dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 18. Nel territorio di Lucca e della Valle del Serchio sono presenti 17mila diabetici
Si rinnova a Lucca l’appuntamento con la Giornata mondiale del diabete. Sabato 12 novembre, due giorni prima della ricorrenza ufficiale, dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 18, i professionisti della diabetologia, insieme a specialisti di altre discipline, saranno presenti al Real Collegio, mettendosi a disposizione della cittadinanza per una giornata all’insegna della prevenzione e dell’informazione su una malattia molto diffusa a livello mondiale.
Come già avvenuto anche l’anno scorso tutti i cittadini (a maggior ragione se non diabetici) potranno incontrare un diabetologo, un infermiere, un podologo, un dietista, un oculista, per approfondire con loro i dubbi e problemi, partendo dal concetto, ormai consolidato, che il diabete coinvolge oggi tutta la popolazione. Ogni persona, infatti, ha almeno un parente o un amico che ne soffre e gli studi evidenziano che ad un soggetto con diabete su tre la malattia non è stata ancora diagnosticata. La maggior parte degli ambulatori sarà allestita all’interno della storica struttura, mentre nella piazza antistante sarà collocata una postazione in cui l’oculista eseguirà il controllo del fondo oculare, importante esame strumentale per esaminare lo stato della retina.
Dalle 11 alle 13 nella sala del teatro del Real Collegio, dopo il saluto delle autorità, si svolgerà anche un dibattito con la popolazione sul tema lucchese di quest’anno, La multiprofessionalità nel diabete, che si lega a quello indicato da Diabete Italia dell’accessibilità alle cure. Nel corso dell’evento si alterneranno gli specialisti che sono coinvolti nel complesso percorso della multiprofessionalità e multidisciplinarietà, necessario per il corretto e tempestivo trattamento del diabete e delle sue complicanze. Nello specifico interverranno, oltre al personale della diabetologia (diabetologo, infermiere, podologo, dietista), il cardiologo, il ginecologo, l’internista, il medico di medicina generale, il medico sportivo, il nefrologo, il neurologo, l’oculista, l’ortopedico.
La manifestazione è organizzata e promossa dall’Azienda Usl Toscana nord ovest, dall’Associazione lucchese diabetici e dall’Associazione diabete tipo 1 (che sono entrambe affiliate alla Federazione Toscana diabete odv) insieme al Comune di Lucca, all’Ordine dei medici e all’Associazione medici diabetologi della Regione Toscana.
“In Italia – spiega il direttore della diabetologia di Lucca Alberto di Carlo – i diabetici noti sono circa 4 milioni e 1 milione quelli che non sanno di avere il diabete. Inoltre, si stima che per una persona con diabete noto e non noto c’è una persona ad alto rischio di svilupparlo e ciò significa che almeno 2,5 milioni di persone sono ad alto rischio di sviluppare il diabete nel corso degli anni. Nel territorio dell’Azienda Usl Toscana nord ovest sono presenti circa 95 mila diabetici, di cui 17 mila nel territorio di Lucca e della Valle del Serchio. Questi numeri impressionanti sono gravati dal fatto che il diabete è la prima causa di malattie cardiovascolari, renali, degli occhi e degli arti inferiori. Per questa ragione la diabetologia di Lucca ha sviluppato percorsi diagnostico-terapeutici con unità operative complesse quali la cardiologia, la medicina interna, la nefrologia, l’oculistica, l’ortopedia”.
“A inizio 2023 verrà attivata la collaborazione anche con la struttura di ostetricia e ginecologia per il trattamento congiunto delle donne affette da diabete gestazionale, una complicanza che si presenta in circa l’8% di tutte le gravidanze e che, se non riconosciuta e adeguatamente trattata, è associata ad una elevata morbilità materno-fetale come l’aumento di peso del neonato, l’aumento del liquido amniotico, il parto pretermine, l’ittero neonatale. Ritengo importante – continua Alberto di Carlo – porre l’attenzione su brevi informazioni delle complicanze legate al diabete: la retinopatia diabetica è causata da un danno ai vasi sanguigni del tessuto della retina e può svilupparsi in tutte le persone che convivono con il diabete di tipo 1 e di tipo 2. In presenza di retinopatia diabetica è prevista la possibilità di refertazione delle immagini a distanza da parte di un oculista, con la finalità attivare il percorso di cura e presa in carico della persona. Il diabete aumenta di 4 volte il rischio di sviluppare un ictus cerebrale. Inoltre, accresce del 300% il rischio di infarto, di quattro volte il rischio di cardiopatie e il 15% di persone con diabete soffre di coronaropatia”.
“Il diabete triplica anche il rischio di insufficienza renale: il 38% di persone affette da questa patologia ha disfunzioni renali (micro-macroalbuminuria e/o riduzione della filtrazione glomerulare) che possono portare alla dialisi – prosegue -. Un diabetico su 3 soffre di neuropatia diabetica che, nella forma più comune quella periferica agli arti inferiori, è caratterizzata da formicolii, intorpidimento, alterazione della sensibilità (parestesie), dolore bruciante specie notturno. La riduzione o perdita della sensibilità ai piedi espone la persona affetta da diabete al rischio di sviluppare il piede diabetico. Il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori (piede diabetico) ed il diabete è la causa principale di amputazione degli arti inferiori non dovuta ad eventi traumatici. La lettura di questi dati rende comprensibile a tutti l’importanza della Giornata mondiale del diabete, che ha la finalità di avvicinare ed educare i cittadini alla corretta divulgazione, comunicazione e conoscenza di questa temibile patologia”.
“Durante la Giornata – sottolinea anche il direttore della diabetologia – verrà inoltre distribuito un testo sull’alimentazione, ricco di brevi e corrette informazioni scientifiche accompagnate da illustrazioni colorate, testimonianze di persone affette da diabete di tipo 1 e 2, menù per tutti i giorni, preparazione di dolci e dessert, si avete letto bene, dolci e dessert, impaginato con una rilegatura ad anelli che lo rende molto pratico e maneggevole. Questo perché la base imprescindibile e iniziale della cura del diabete è il corretto stile di vita, inteso come salutare regime alimentare associato ad adeguata attività fisica. Il testo vuole quindi rappresentare uno strumento educativo rivolto a tutta la popolazione, diabetici e non, con l’intento di comunicare, in modo comprensibile a tutti, corrette informazioni e strategie in campo alimentare, in maniera da prevenire o convivere col diabete in armonia. Voglio infine ricordare che il diabete viene sconfitto se si lavora tutti assieme: territorio, centri di Diabetologia, specialisti, associazioni di pazienti diabetici che convergono in coordinazione e secondo le proprie competenze sulla persona affetta da diabete, che è al centro del percorso educativo-terapeutico”.
“L’evento del 12 novembre – aggiungono il presidente dell’Associazione lucchese diabetici Piero Masi e il presidente dell’ Associazione diabete tipo 1 Adriana Montevero – è un’ulteriore occasione per sottolineare la necessità di riconoscere alcuni precisi segnali d’allarme ma anche per ribadire la rilevanza di alcuni aspetti che concorrono a migliorare lo stile di vita delle persone. Con le nostre due associazioni, per la prima volta unite nell’organizzazione di questa importante giornata all’insegna della prevenzione e dell’informazione, ci occupiamo ogni giorno di ascoltare il paziente diabetico e di fornirgli risposte di base: ci mettiamo anche in contatto con gli uffici Asl o di altri enti per risolvere problematiche di tipo amministrativo o tecnico, permettendo così al personale sanitario di occuparsi esclusivamente delle questioni cliniche. Insomma, semplificando molto, potremmo dire che le nostre associazioni costituiscono un trait d’union tra i pazienti diabetici e gli operatori. L’associazione lucchese diabetici ha anche messo a disposizione della diabetologia una psicologa, che viene ovviamente coinvolta dai professionisti del Centro lucchese sulla base del quadro clinico complessivo del paziente. Ringraziamo, dunque, tutti coloro che hanno collaborato o reso possibile l’organizzazione di questo evento, per il quale auspichiamo un’ampia partecipazione da parte della cittadinanza”.