Dalla fine dei bonus alla direttiva sulle case green: torna la Settimana sull’edilizia sostenibile

Seminari, tavole rotonde e incontri con le scuole dal 10 al 17 maggio a Lucense e al polo tecnologico

Alle spalle la fine dei bonus, davanti la nuova direttiva europea sulle ‘case green’. È in questo spazio temporale che si colloca la sesta edizione della Settimana sull’edilizia sostenibile, l’iniziativa promossa da Cna Costruzioni e Cna installazioni impianti che si svolgerà dal 10 al 17 maggio a Lucense e al polo tecnologico, sede della piattaforma regionale Abitare Mediterraneo.

Settimana sull'edilizia sostenibile

L’evento nato nel 2018, in qualche modo è stato precursore di un tema salito rapidamente al centro del dibattito pubblico, e oggi più che mai si pone come punto di riferimento per i professionisti e artigiani del settore che, nei sette giorni della manifestazione, potranno confrontarsi in seminari, convegni e tavole rotonde cui prenderanno parte anche parlamentari chiamati a dare risposte sull’evoluzione delle normative sull’abitare in Italia alla luce dei nuovi vincoli che arrivano da Bruxelles.

Ma nel corso della Settimana sull’edilizia sostenibile saranno affrontati anche temi come il catasto degli impianti termici e la normativa sulla biomassa, la dichiarazione di conformità e la gestione del bosco come opportunità di sviluppo territoriale. Più di cento studenti degli istituti tecnici saranno poi in visita a Lucense, dove potranno venire a contatto con il tema dell’Abitare Mediterraneo.

“Questa settimana nasce come un format diretto e conviviale – spiega Andrea Giannecchini, presidente Cna Lucca – ideale per coinvolgere tutta la filiera delle costruzioni e delle installazioni, partendo dai professionisti e dalle imprese per arrivare ai cittadini, con convegni e seminari.

“Verranno affrontati temi come lo stato dell’arte – dice Francesco Belluomini, presidente provinciale Cna installazioni – i futuri sviluppi del settore costruzioni e installazioni impianti con l’obiettivo di accrescere la competitività delle imprese, valorizzando le competenze e l’esperienza maturati ed offrendo nuove opportunità di crescita. Oltre a ciò, si cerca si favorire una forte riqualificazione energetico ambientale del patrimonio edilizio esistente sul nostro territorio”.

Si comincia venerdì (10 maggio) con una tavola rotonda – moderata da Riccardo Masini, responsabile nazionale Cna costruzioni – che vedrà confrontarsi i rappresentanti dei diversi partiti politici (gli onorevoli Iaria per il M5S, Mazzetti per Forza Italia, Montemagni per la Lega, Simiani per il Partito democratico e Zucconi per Fratelli d’Italia) sull’ evoluzione del settore abitativo sotto la direttiva ‘casa green’, cui parteciperanno Valter Tamburini (presidente Ccia Toscana Nord Ovest) e Fernando Sigchos Jimènez (segretario generale European builders confederation).

Si prosegue poi lunedì (13 maggio) con un seminario tecnico sul catasto degli impianti termici che approfondirà la gestione della banca dati e la normativa sulla biomassa. Il giorno successivo, martedì 14 maggio, sarà interamente dedicato ad un corso sulla Dichiarazione di conformità tenuto da Diego Prati, coordinatore nazionale di Cna installazione e esperto di normativa tecnica. La settimana prosegue poi mercoledì 15 maggio con un evento di business matching e networking organizzato dal Polo Tecnologico Lucchese e dedicato al settore dell’edilizia e dell’impiantistica centrato sul tema della sostenibilità.

“Questo appuntamento ha l’obiettivo di mettere in contatto aziende impegnate con fornitori di soluzioni sostenibili e innovazioni tecnologiche – prosegue Marco Magnani, presidente provinciale Cna costruzioni -. E’ articolato in una serie di incontri b2b durante i quali i partecipanti si presentano indicando i prodotti offerti, la ricerca e l’offerta di partnership per collaborazioni”.

Giovedì 16, venerdì 17 e giovedì 23 maggio saranno giorni dedicati agli studenti degli istituti tecnici sul tema Abitare Mediterraneo, nell’ambito di un’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio Toscana nord ovest. Il programma si concluderà venerdì 17 maggio con il corso di informazione e formazione, organizzato dal Collegio dei Geometri di Lucca, sulla gestione del bosco da problema a opportunità di sviluppo ambientale e territoriale. Nell’incontro verranno affrontate le problematiche della gestione dei boschi, evidenziandone le opportunità che potrebbero derivare dalla loro gestione in una chiave innovativa che rimette al centro le risorse forestali come un bene comune da tutelare e potenziare per la sua capacità di offrire una molteplicità di servizi ecosistemici. Si parlerà inoltre del ruolo dei Consorzi Forestali e delle Comunità del Bosco, strumenti per rendere possibili gli interventi di manutenzione e valorizzazione dei boschi nel nostro territorio.

Nella serata di venerdì 17 maggio, alle 21,15, a suggello dei lavori dell’intera settimana, le tematiche relative alla direttiva ‘casa green’ si sposteranno negli studi di NoiTv, all’interno della trasmissione televisiva È Venerdì, condotta da Silvia Toniolo, dove si confronteranno Marco Magnani (presidente Cna costruzioni e presidente del Polo Tecnologico Lucchese), Diego Ragghianti (presidente del Collegio dei Geometri), Rodolfo Collodi (consigliere ed esperto di Istituto Nazionale di Bioarchitettura Lucca) e Vincenzo Lucente (tesoriere dell’ordine degli Architetti Ppc di Lucca). Tutto il programma è disponibile sul sito www.cnalucca.it.

Il punto Cna sulla direttiva europea sulle ‘case green’

“L’approvazione della direttiva case green da parte dell’Europa costringe il Paese a un salto concreto verso un efficientamento energetico che per l’assetto costruttivo italiano non è semplice. Uno dei cardini della direttiva consiste in un piano ambizioso di ristrutturazione degli edifici residenziali a partire dai meno performanti dal punto di vista energetico per giungere a ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Il traguardo è di giungere ad emissioni zero con il 2050. Siamo senz’altro concordi con la necessità di una riduzione sostanziale e veloce dei consumi per far fronte all’emergenza climatica e ambientale – commenta il Presidente Cna Lucca Andrea Giannecchini – ma riteniamo che allo stato attuale la scadenza del 2030 sia un obiettivo sinceramente irraggiungibile per il nostro Paese. In circa 3 anni grazie al superbonus si è riusciti ad efficientare meno del 4% degli edifici con un risparmio energetico di poco più del 3%. Facendo le debite proporzioni ci vorrebbero almeno 5 superbonus per raggiungere in soli 6 anni – da qui al 2030 – l’efficientamento previsto dall’Europa. Un obiettivo a nostro avviso troppo ambizioso e difficilmente raggiungibile”.

In Italia, più che in altri Paesi europei, prevale la cultura della casa di proprietà: un grosso impegno finanziario considerato tuttavia un investimento per il futuro. Tra le proposte di Cna, che coinvolgono le imprese, i privati ed il pubblico ci sono quelle di privilegiare incentivi per la prima casa da adeguare al reddito dei proprietari così da sostenere i redditi più bassi e rapportarli alla efficienza energetica degli edifici ed alla relativa zona climatica (a minor efficienza maggior incentivo), verificare la compatibilità e resistenza antisismica di ogni edificio prima di intervenire per l’efficientamento energetico, creare quindi una griglia di priorità in ordine ai fabbricati sui quali intervenire, impostare un piano di finanziamenti pubblici basato sulla certezza delle risorse e stilato dopo attenta verifica di quanto disponibile così da non incorrere in sforamenti di spesa come accaduto con il Superbonus.

“Con il definitivo abbandono del superbonus e con il blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura – prosegue il presidente Giannecchini – sono venuti a cessare strumenti ed incentivi per sostenere i privati e per incentivare le imprese in questo processo di efficientamento che richiede tempi troppo stretti per raggiungere il target previsto. Applicare la direttiva europea è senz’altro una possibilità per il settore ed un volàno positivo per lo sviluppo economico del nostro territorio, ma senza risorse e senza incentivi forti, in particolare per i privati, vediamo molto difficile raggiungere l’obiettivo nei tempi prefissati. Diventa indispensabile emanare delle misure in grado di sostenere i privati e le imprese in questa delicata transizione; ma più di tutto è necessario che qualsiasi misura venga adottata possa avere una durata significativa, senza cambi di rotta improvvisi per garantire continuità e certezza negli interventi sia ai privati che alle imprese”.

“La direttiva – spiega Marco Magnani presidente Cna Costruzioni Lucca – è più soft rispetto al passato, ma avrà un impatto molto forte sul nostro territorio. Questo perché i tempi sono stretti e le riduzioni richieste sono importanti. La metà degli immobili residenziali in Provincia di Lucca, d’altra parte, è stato realizzato prima del 1970. Per questo è ragionevole stimare che ci siano oltre 150mila le case che dovranno essere ristrutturate per migliorare la loro efficienza energetica. Le imprese sono pronte, ma le famiglie? E’ un momento complicato. Dopo l’addio al Superbonus 110, con i suoi pregi e i suoi difetti le famiglie devono sostenere il costo dei mutui, con tassi di interesse ancora elevati, e una sempre più ridotta disponibilità da parte del settore finanziario di erogare denaro. In questo contesto è fondamentale che il governo introduca degli incentivi fiscali. Dobbiamo attendere di vedere il piano nazionale che l’Italia appronterà per recepire la direttiva, ma è noto già che l’Europa non darà finanziamenti per questo”.

“La direttiva chiede una riduzione del 16 per cento del consumo energetico e della produzione di gas a effetti serra entro il 2030 e del 20-23 per cento entro il 2035 – aggiunge Francesco Belluomini presidente Cna Impianti Lucca -. C’è anche un’altra scadenza prevista: lo stop alla produzione e vendita delle caldaie alimentate a combustibile fossile dal 2040. Ma già da gennaio 2025 gli Stati europei non potranno più prevedere incentivi per l’installazione delle caldaie a gas. I bonus fiscali del 50 e del 65 per cento non ci saranno più dunque, a meno che non si installi una caldaia a impianto ibrido. Ma quest’ultima, che già si trova sul mercato, costa almeno il doppio della tradizionale caldaia. Chi se lo potrà permettere? Per questo se si vogliono raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva c’è bisogno di bonus, incentivi e risorse”.

Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), a oggi quasi il 52 per cento dei 5,5 milioni di edifici per cui è stato rilasciato un attestato di prestazione energetica (Ape) rientra nelle due classi energetiche peggiori, F e G. Una prima versione della direttiva prevedeva espressamente il raggiungimento per tutti gli edifici residenziali della classe D entro il 2033. La versione finale del testo, quella approvata il 12 marzo, non contiene più riferimenti alle classi energetiche, ma è molto probabile che gran parte degli almeno 2,8 milioni di edifici in classe F e G saranno in qualche modo interessati dalla direttiva.

Negli ultimi giorni sono state pubblicate altre stime sul patrimonio immobiliare italiano e sul numero di edifici da ristrutturare. Secondo il sindacato Fillea Cgil, che rappresenta i lavoratori del settore edilizio, gli immobili da riqualificare saranno in totale più di 5 milioni, di cui oltre 500 mila edifici pubblici. In passato un calcolo dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ipotizzava interventi su circa 2 milioni di edifici, mentre una stima della Commissione Ue sulla prima versione della direttiva indicava tra i 3 e i 3,7 milioni di immobili da ristrutturare.

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