Gli Amici del cuore compiono 30 anni: “Sanità solidale è il futuro”

29 novembre 2016 | 10:32
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Gli Amici del cuore compiono 30 anni: “Sanità solidale è il futuro”

Ci può essere un modello nuovo di sanità che assicuri servizi, se non gratuiti a basso costo, ai cittadini che non trovano più risposte in tempi adeguati e a costi sostenibili nel servizio sanitario nazionale o nella sanità privata? A dare una risposta affermativa e a suggerire cosa fare è l’associazione no-profit Amici del Cuore, che lo scorso sabato (26 novembre) ha celebrato la festa del suo trentunesimo anno di attività nell’auditorium dell’ordine dei commercialisti, in via dei Macelli.

Qui, al termine della giornata, l’associazione ha consegnato anche i premi per il 2016: ad Arturo Lattanzi e Marco Celli (Celli Group, tra i sostenitori degli Amici) è andata una scultura di Pegonzi, a Maido Castiglioni, medico e vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio Lucca, il premio Lia Bianca Bozzi e all’infermiere Franco Vangelisti il premio Monna Tessa. “L’analisi dello stato dei servizi sanitari pubblici rapportati alle esigenze reali della popolazione – ha sostenuto Raffaele Faillace, presidente dell’associazione e già direttore generale della Asl 2 di Lucca – conferma la necessità di creare qualcosa di nuovo che contribuisca a favorire lo sviluppo di un sistema universalistico, ovvero accessibile a tutti, nel campo della prevenzione e dell’assistenza. Le statistiche dicono che ci sono 5 milioni di cittadini che rinunciano alle cure perché non possono sostenerne i costi o perché scoraggiati dai tempi di attesa. Occorre allora un modello nuovo, che sia una via di mezzo tra il servizio sanitario nazionale e la medicina che punta sul profitto. Quel modello per noi è il privato sociale-no profit. Per questo abbiamo creato, nel marzo del 2015, il Centro di Sanità Solidale, basato sulla gratuità o sul low cost delle attività specialistiche ambulatoriali che offre in un numero crescente di settori specialistici. L’Asl ha ridotto drasticamente le attività ambulatoriali esterne e i cittadini sono spesso costretti a rivolgersi alla sanità privata. Basti pensare che la risonanza magnetica, un tempo attiva anche la sera fino alle due di notte, funziona soltanto poche ore al mattino per le urgenze intraospedaliere.” Grandi passi avanti e ulteriori progetti per assicurare quindi al territorio una sanità solidale che consenta a tutti di curarsi. In apertura dei lavori il vicepresidente degli Amici, Gabriele Ferro, ha ricordato il ruolo fondamentale dell’associazione no-profit che offre servizi gratuiti o a costi contenuti, mentre il vicesindaco Ilaria Vietina ha assicurato che l’amministrazione comunale intende dare sostegno e continuità ai progetti portati avanti con l’associazione. Collaborazione sempre più stretta è pronto a dare anche l’ordine dei medici, il cui vicepresidente, Cosma Volpe, ha sottolineato quanto sia fondamentale l’opera di supplenza che gli Amici fanno sul territorio per alleviare i problemi di un’utenza alle prese con tempi di attesa lunghissimi nella sanità pubblica e con costi crescenti, che sempre meno persone possono sostenere per curarsi. Nel suo campo, ha ricordato Volpe, ormai è un anno l’attesa per un intervento alla cataratta. “Non servono le migliori strumentazioni – ha concluso il vicepresidente, plaudendo all’iniziativa degli Amici – se nella sanità pubblica aumenta la burocrazia e diminuiscono le prestazioni e gli interventi”. Accanto a prestazioni, campagne e screening del tutto gratuiti e insieme alla totale gratuità delle prestazioni per gli indigenti indicati dalla Caritas, dal Comune, ma anche dai medici di base nell’ambito del progetto San Martino (come ha ricordato il direttore sanitario, Leonardo Odoguardi), l’associazione offre servizi a basso costo. “Non ci fermiamo – ha aggiunto Faillace – abbiamo allestito anche il centro prelievi che opera anche nel campo della genetica, unico nella Toscana nord occidentale, in accordo con il Genoma Group di Milano. E funzionerà presto anche un ambulatorio per le malattie rare, che prevede anche la ricerca”. A sostenere l’iniziativa degli Amici, oltre alle Fondazioni e ai privati che fanno donazioni, arrivano ora anche la Misericordia di Borgo a Mozzano e la Croce Rossa, pronte a ampliare il capitale sociale. “Puntiamo a un nuovo modello di sanità – ha concluso Faillace -, una via di mezzo tra il sistema pubblico e quello privato che in prospettiva può realizzare una alleanza tra servizio sanitario nazionale e privato sociale-no profit, finalizzata alla tenuta dei livelli essenziali di assistenza ed ad una più agevole sostenibilità economica del sistema. L’esempio può arrivare da come funziona in Toscana il 118, servizio che avrebbe costi ingenti per le Asl se non potessero contare sulla partecipazione del volontariato con i suoi mezzi e il suo personale. Questa impostazione a mio giudizio è strategica: l’alleanza tra pubblico e privato-no profit può dare risposte che ora il servizio sanitario nazionale scarica di fatto sulla medicina privata, accessibile soltanto a chi può sostenerne i costi”. Ribadendo l’importanza del sostegno delle fondazioni bancarie, Faillace ha ceduto la parola al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi, il quale ha ricordato il decisivo impegno dell’ente per il territorio, sul quale ha investito 225 milioni di euro in cinque anni, consentendo l’attuazione di progetti e iniziative importanti nel campo del sociale, ma anche nei restauri, nelle ristrutturazioni, nella scuola e nelle opere pubbliche. Interventi capaci di attirare contributi aggiuntivi da Regione e governo e, soprattutto, utili per dare centinaia di posti di lavoro.