Usb: “Pronto soccorso, la colpa non deve ricadere sullo staff”

27 gennaio 2017 | 15:51
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Usb: “Pronto soccorso, la colpa non deve ricadere sullo staff”

“I numeri da soli non possono spiegare la situazione del pronto soccorso di Lucca”. A sottolinearlo è Gabriella Bertani, Rsu del sindacato Usb pubblico impiego di Lucca, che interviene dopo la conferenza dei sindaci Asl che si è svolta ieri a Palazzo Orsetti, prendendo le distanze dalle posizioni espresse dalla direttrice generale Maria Teresa De Lauretis: “Non si può dare la colpa ad una errata gestione da parte dello staff”.

“L’assessora alla salute Stefania Saccardi ha esposto i punti fondamentali del piano regionale che prevede – osserva Bertani -un rafforzamento del personale mediante aumento delle ore di lavoro dei dipendenti i quali – aggiunge Usb – dovranno sovraccaricarsi di lavoro a scapito di qualità e sicurezza loro e dei cittadini; in verità la Saccardi parla anche di assunzioni, ma a termine e non oltre i due mesi. Crediamo che sia impossibile per un operatore entrare nel vivo di un organizzazione ospedaliera entro pochissime ore per essere utilizzato a pieno per tutto il tempo (60 giorni) del suo incarico temporaneo”.
“In ultimo – aggiunge – nel programma regionale si parla di dimissioni precoci e sistemazione dei pazienti in case di cure e in strutture adeguate per le cure intermedie; in realtà è stato fatto ben poco per potenziare la risposta territoriale soprattutto se relativa ad in ospedale per intensità di cura e quindi per definizione che prevede un ricovero del singolo di breve durata (7/8 giorni). Ma intanto il pronto soccorso scoppia ed allora arriva la direttrice dell’Asl Nord ovest De Lauretis a dirci che i problemi sono prevalentemente da ricondurre ad una errata gestione dello staff operativo. Ci ha riempito di numeri senza tener conto che probabilmente la gente si rivolge al pronto soccorso per mancanza di strutture alternative territoriali di supporto che dal 2003, tempo di progettazione del nuovo nosocomio, non sono mai state dovutamente ampliate. Il sindaco Tambellini – va avanti Usb – si ritiene fermamente convinto che la costruzione del San Luca sia stato una scelta ottima per la cittadinanza la quale però, si serviva già senza grosse lamentele del vecchio ospedale il quale deve ancora lavorare tuttavia, perché evidentemente il San Luca non basta. E’ stato detto che chi si lamenta del San Luca è perché non ci è mai stato. Ma Usb sostiene che se il San Luca ottiene riscontro è solo dovuto alla buona pratica del personale che ci lavora. Si parla di numeri ma i conti non tornano, e a chi dare la colpa se non ai lavoratori i quali se ricoverano troppo sbagliano perché spendono e forse è questa la parola che più pesa ai nostri amministratori a prescindere dalla necessità reale. Infatti si continua a voler ignorare che questo progetto, basato sugli ospedali per intensità di cure, senza un adeguato investimento sul territorio è e sarà un grosso fallimento così come i tagli al servizio sanitario regionale e nazionale e tutto ciò porterà alla dissoluzione della sanità pubblica a favore dell’iniziativa privata peraltro rafforzata anche da un articolo 34 della nuova legge regionale 40/2015 dove si prevede l’ampliamento della deroga a strutture private di prestazioni a completo carico del servizio sanitario nazionale. E per l’abrogazione del quale molti comitati toscani si sono adoperati. Forze politiche sindacali e amministrative si dichiarano impegnate a risolvere i problemi della Sanità ignorando che quello che sta succedendo non è in realtà causa di una cattiva amministrazione ma di un progetto politico teso a smantellare lo stato sociale e il sistema sanitario nazionale attuale nell’ottica del risparmio e della riduzione della spesa pubblica”.