Prima nata nella maternità creata dal centro missionario della diocesi di Lucca





Si chiama Florence la prima nata della maternità di Tougourì in Burkina Faso. La nascita è avvenuta alle 3,45 dell’1 dicembre.
Ecco una storia che profuma d’Africa, che racconta di persone e di speranze, di progetti di cooperazione e di promozione umana e sociale in quella parte di sud del mondo che ha la propria casa in Africa.
Ci troviamo in Burkina Faso nel comune di Tougourì, dove dal 2004 opera il Centro missionario della diocesi di Lucca insieme all’associazione Amani Nyayo, con progetti nel campo dello sfruttamento delle energie rinnovabili (produzione di energia elettrica per uso civile e commerciale) e nell’ambito socio-sanitario. La protagonista di questa storia si chiama Florence, è nata l’1 dicembre 2017 alle 3,45 del mattino nel reparto maternità del Centre sanitaire de promotion social, gestito dalle suore domenicane del Santo Spirito di Tougourì.
Il Csps nasce prima come Cren ossia Centro di recupero e di educazione nutrizionale il cui principale scopo era quello di prevenire e trattare la malnutrizione sotto ogni sua forma. Le principali attività erano rivolte al controllo della crescita dei bambini (altezza, peso), cura dei bambini affetti da malnutrizione acuta o moderata, insegnamento delle regole igieniche alle madri e preparazione delle pappe arricchite a base di cereali locali attraverso dimostrazioni pratiche a livello di villaggio e di centro.
Nel novembre 2010 si trasforma in Csps coprendo un’area sanitaria di cinque villaggi: Pilga, Konbangmbedo, Gaoundy, Boulhiba e Paspanga con una popolazione complessiva di circa 5329 abitanti. ll Csps è anche un luogo di ascolto e conoscenza, dove le madri vengono assistite e accompagnate, sia a livello di villaggio che di centro medico, nella dura fase di cura del bambino e di apprendimento di tecniche alimentari e d’igiene del nascituro. Con la realizzazione del reparto di maternità le cure potranno essere estese anche al campo della lotta alla mortalità materna o neo natale. Secondo dati Oms, che il rischio di mortalità materna è pari ad 1 probabilità su 39 per una madre africana, rispetto a 1 su 4700 per una donna europea o nord-americana.
Nel corso dell’anno 2016 sono stati trattati 5.461 (di cui 1946 da 0 a 4 anni); nel corso dell’anno 2017 le consultazioni sono state pari a 5070 di cui: 1630 bambini da 0 a 59 mesi; 1220 bambini dai 5 ai 14 anni; 1920 adulti di cui circa il 70 per cento donne.
Poter contare su una struttura equipaggiata, igienicamente protetta e gestita da personale qualificato significa, molto spesso, offrire una speranza di vita e un’opportunità per costruirsi un futuro nella propria comunità di origine senza dover vivere nell’incertezza o sotto la minaccia di una partenza di sola andata.