Responsabilità medica e strumenti di tutela patrimoniale del professionista: intervista a Marco Zoppi

19 gennaio 2018 | 10:29
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Responsabilità medica e strumenti di tutela patrimoniale del professionista: intervista a Marco Zoppi

Responsabilità Medica: le novità introdotte dalla Riforma Gelli.
La “responsabilità medica” si verifica quando venga cagionato un danno ad un paziente da un medico reo di imperizia, omissione o errore professionale. Questo argomento ha fatto da fulcro al dibattito politico di inizio 2017, allorquando si è giunti alla formulazione della riforma Gelli (legge 8 marzo 2017, n. 24), che ha chiarito in maniera definitiva i limiti di detta responsabilità.

Tra le altre misure introdotte con la nuova riforma, c’è quella che obbliga tutte le strutture socio-sanitarie a sottoscrivere un contratto assicurativo che tuteli i pazienti dai rischi legati all’espletamento delle pratiche mediche. Questa decisione completa il quadro di legge in vigore dal 2012, che obbligava già i professionisti del settore medico ad operare solo se in possesso di regolare polizza. In questo senso, dunque, la riforma Gelli ha rimarcato la differenza tra la responsabilità extracontrattuale dei professionisti da quella civile e contrattuale delle strutture presso le quali costoro prestano servizio.

Responsabilità medica: si può efficacemente tutelare il patrimonio di un medico?
Questo nostro approfondimento non ha ad oggetto gli aspetti della normativa a tutela del paziente, bensì è mirato a verificare la possibile definizione di un piano di protezione patrimoniale che possa tutelare i medici di fronte ai rischi obiettivi della responsabilità professionale medica.

L’opinione dell’esperto di trust e fiscalità internazionale: Marco Zoppi
Per raggiungere il nostro intento abbiamo chiamato in causa il dottor Marco Zoppi, fondatore ed amministratore delegato di Global Capital Trust ed esperto di trust e fiscalità internazionale. Marco Zoppi, strenuo sostenitore e promotore dei vantaggi del trust nel mondo, è stato anche Premio Fee Only 2012 e 2013 come miglior advisor fiscale.

Dottor Marco Zoppi, qual è il motivo per il quale i medici sono più soggetti di altri professionisti alle dispute con i loro assistiti?
‘’Lo svolgimento di un’attività legata all’ambito medico espone il professionista ad un altissimo rischio di dover fronteggiare controversie con i propri assistiti. La medicina, infatti, pur poggiando su basi solide, non è in grado di garantire in tutti i casi il medesimo risultato terapeutico: lo stesso percorso di cura può rivelarsi efficace su un paziente e totalmente inconcludente per un altro individuo affetto dagli stessi sintomi.

Da questa condizione scaturisce il particolare grado di responsabilità e l’elevato rischio di rivalsa che l’operatore medico è tenuto a sostenere. Solo negli ultimi 5 anni presso il Tribunale di Roma è stato depositato un numero di denunce rivolte da pazienti danneggiati nei confronti dei loro medici superiore di tre volte a quello fatto registrare nel lustro precedente.

Risulta dunque tangibile l’opportunità di definire un programma volto a tutelare il patrimonio dei medici da tutti i rischi derivanti dall’obbligo di procedere ad un risarcimento per accertata responsabilità professionale’’.

Dottor Marco Zoppi, in funzione dell’aumento dei contenziosi medici, come è possibile proteggere efficacemente i beni dei professionisti?
“A causa della scarsa formazione offerta ai medici, negli anni passati si è pensato di poter arginare le conseguenze di questa situazione con la semplice sottoscrizione di un contratto assicurativo. In realtà i limiti delle polizze sono venuti a galla in maniera molto rapida, complice anche il radicale aumento delle denunce.

Marco Zoppi, come possono essere superati i limiti delle polizze assicurative?
“Con la mia trust company ho accumulato una lunga esperienza internazionale in materia di Protezione Patrimoniale (Global Capital Trust, la società di Marco Zoppi, ha sedi in Svizzera, Cina e Lussemburgo ed è stata recentemente promotrice di un roadshow che ha attraversato tutta la Cina) e posso quindi proporre ai medici un approccio efficace ed innovativo per superare i limiti delle polizze assicurative.

L’apertura di un trust, infatti, permette di tutelare il patrimonio del disponente e di porlo al riparo da qualsiasi rischio di rivalsa: questo negozio di origine anglosassone, infatti, è caratterizzato proprio dalla segregazione patrimoniale ed è in grado di ‘’blindare’’ il patrimonio in esso conferito come una vera e propria cassetta di sicurezza virtuale’’.
Il trust sortisce i suoi effetti, ovviamente, solo quando il contratto istitutivo viene stipulato in un momento non sospetto della carriera del medico. Per produrre i risultati previsti dall’atto costitutivo, inoltre, deve avere carattere discrezionale ed irrevocabile e non essere autodichiarato: il disponente ed il fiduciario, dunque, devono essere due entità separate’’.

Dottor Marco Zoppi, quali altri benefici ricevono coloro che conferiscono i propri beni in un trust?
“Quanti decidono di conferire beni in un trust possono beneficiare anche di numerosi altri vantaggi di carattere fiscale: il trust immobiliare, per esempio, permette di scontare in maniera consistente le imposte di donazione e successione. In questi casi, viene applicata un’aliquota del 4% in relazione al valore catastale dell’immobile. Va chiarito, inoltre, che i valori catastali di riferimento non sono stati soggetti ad aggiornamenti e sono dunque, allo stato attuale, molto convenienti. La franchigia per ogni beneficiario del trust, invece, ammonta ad un milione di euro. Bisogna però prestare attenzione: questi benefici sono prossimi a subire una drastica riduzione, in quanto l’Italia è stata chiamata più volte dall’Europa ad aggiornare il suo impianto di tassazione, adeguandolo all’aliquota media europea del 25%.

E’ proprio questo, quindi, il momento ideale per conferire un immobile in un trust: la leva successoria, per adesso, è ancora piuttosto conveniente in quanto permette ai beneficiari di sgravarsi dall’onere di ulteriori costi di successione.

Le possibilità offerte dal trust sono dunque numerose e non si limitano ai vantaggi connessi alla segregazione patrimoniale. Ad oggi, infatti, il trust è anche lo strumento più utile ad ottimizzare e snellire le pratiche successorie.

Grazie dottor Marco Zoppi per averci aiutato a fare luce sugli aspetti più importanti di questo tema, approfondendo anche la nostra conoscenza del trust.
“Anch’io Vi ringrazio. Buon lavoro”.